Detesto mio padre e non so come uscirne

Inviata da Isabella · 8 ott 2017 Terapia familiare

Mio padre ha un carattere molto " particolare".
Vuole sempre avere ragione lui, le cose devono essere fatte quando dice lui e come dice lui.
In 24 anni è sempre stato lui ha iniziare le discussioni, è sempre stato lui a iniziare litigate con mia madre o con me.
Ma non discussioni normali, ma urla, oggetti spaccati per terra, minacce di arrivare alle mani, bestemmie ecc.
Lui ha un tipo di mentalità e pretende che tutti intorno a lui la pensino alla stessa maniera, non riesce a concepire che non siamo tutti uguali e che ognuno ha un modo di vedere la vita ecc.
Appena semplicemente esce fuori che non la pensi come lui cominciano le discussioni e ha la grande abilità di riuscire sempre in un modo o nel altro a farmi sentire sbagliata, in torto e lui ragione.
Roba che lui comincia a urlare, a minacciare di alzarzi e riempirti di botte e dopo fà la parte della vittima e si aspetta le nostre scuse per averlo fatto incazzare.
A volte ho paura di lui. Mi ricorda le persone malate di mente che fanno vedere al telegiornale, che dopo aver menato un familiare poi dicono "guarda cosa mi hai fatto fare?" e fanno la parte delle vittime.
Ho paura soppratutto per mia madre, perchè io so che prima o poi avrà una mai vita e una mia famiglia ( con un compagno accanto migliore, perchè spesso ho il terrore di ritrovarmi con uno come lui.. ).
Ma mia madre no. E' lui principalmente litiga con lei, in 24 anni non ho mai sentito una volta nella mia vita mia madre iniziare una discussione ma sempre mio padre.
Oltre a questo io lavoro e vivo con lui e stare 24 ore su 24 con lui è estenuante.
Mi sento costantemente in ansia come se fossi vicino a una bomba pronta a scoppiare, devo sempre stare attenta a come mi muovo e quello che dico.
E inoltre non riesco a fregarmene, e cerco di proteggere mia madre, cercando di fare da cuscinetto e calmare le acque prima che le cose degenerano.
E spesso mia madre mi ha ringraziato quando riuscivo a calmare la discussione prima che mio padre perdesse completamente le staffe.
Ma non è solo questo, lui mi toglie tutte le libertò.
Tra un mese ho 25 anni, sono un adulta! Ma ogni mia minima questione deve essere discussa con lui, quando qualche mese fà mi sono tinta i capelli di rosso è successo il finimondo.
Ha cominciato a dirmi che gli manco di rispetto, che dovevo fare una runione di famiglia e dirgli che volevo tingermi i capelli e sentire se gli altri componenti della famiglia erano d' accordo!
Secondo me a 25 anni non è nomale! è la mia vita, sono grande ormai per prendere le mie decisioni! e non è che ho iniziato a drogarmi! mi sono semplicemente tinta i capelli!!!
Questo discorso si riperquote su ogni aspetto della mia vita.
Per esempio sono intollerante al lattosio e oltre a questo quando mangio troppo pesante o condito ho mal di pancia per ore.
Voi direte semplice mangia più leggero ed evita il lattosio. Invece no.
Secondo mio padre tutti i componenti della famiglia devono mangiare la stessa cosa, perchè non siamo al ristorante!
Cosa che non ho mai imposto niente a lui, semplicemente quando che ne so si cucinava la pasta piena di olio e panna io mi prendevo la mia parte e me la condivo con il pomodoro.
e Lui aveva sempre da ridire, quindi alla fine mangio come loro e mi tengo il mio mal di stomaco.
Questo per farvi capire che ogni cosa della mai vita è così.
( mio fratello che ora ha 35 anni, è scappato di casa a 16 anni. e ora da 2 anni ha chiuso completamente i rapporti con tutta la famiglia a causa di mio padre.
Non ci parliamo da 2 anni, e lui non ha mia visto suo nipote. Questo però non è servito a mio padre, io al suo posto avrei cercato di capire cosa c' era di sbagliato e di non commettere lo stesso errore con gli altri figli ma lui niente.)
Io non ho libertà, non so più chi sono.
E mi sento costantemente stanca e depressa.
Non so cosa fare ne come uscirne.
Sono stanca di avere sempre mal di stomaco per lo stress, occhiaie nere, incubi di notte e sentirmi semrpe stanca morta.
Oltre a questo mi sento sfiduciata verso il futuro, ho paura che la mia vita sarà sempre così.
Cosa devo fare?
Alcuni mi hanno consigliato di andare a vivere da sola, ma non credo serva a molto.
Lavoro nel azienda di famiglia con lui dalle 8 di mattina alle 7 di sera, e alla fine passerei a casa da sola solo 3-4 ore.
Mi sentirei agitata e sola in una casa vuota ( vivo in un piccolo paese e non ci sono coinquilini o simili) e oltretutto con lo stipendio che ho non posso neanche permettermelo.
Ma continuare così sta diventando un incubo!
Cosa devo fare?

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Miglior risposta 9 OTT 2017

Carissima Isabella,
dalla sua lettera emerge tutto il peso e la sofferenza che condizionano la sua vita. E' normale che non riesca a mettere in pratica i consigli di lasciare la sua casa: per arrivare a prendere delle decisioni è necessario aver maturato delle consapevolezze indispensabili ai cambiamenti, e anche se lei ha fatto un quadro chiaro della situazione, sono ancora tante le cose che ha bisogno di affrontare. La violenza, in tutte le sue forme e declinazioni, ha effetti devastanti sulla psiche delle persone, e lei ha sicuramente bisogno di essere aiutata ad affrontare delle dinamiche familiari disfunzionali e distruttive. Ha fatto già il primo passo, scrivendo qui, continui a prendersi cura di se stessa rivolgendosi ad uno psicoterapeuta con il quale intraprendere un percorso importante. Io le consiglio un terapeuta EMDR, che si occupa in maniera specifica del trattamento di traumi che, dal racconto della sua storia, sono stati molti e ripetuti. I terapeuti EMDR sono presenti in tutto il territorio nazionale, sicuramente anche nella sua zona di residenza. Al di là di tutto, ricordi che lei ha diritto di riacquistare la sua serenità, e solo lei può decidere di farlo. A disposizione per qualunque chiarimento, le faccio tanti auguri.
dott.ssa Roberta Monda

Dott.ssa Roberta Monda Psicologo a San Severo

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10 OTT 2017

Gentile Isabella,
sta vivendo una situazione delicata e dolorosa. Comprendo l'affetto nei confronti di sua madre, ma non può mantenere a vita il ruolo di cuscinetto per proteggerla dalla violenza di suo padre.
Capisco anche la difficoltà a cercarsi una vita autonoma, dovendo comunque rimanere vincolata dal punto di vista lavorativo.
Deve comunque iniziare a tutelarsi, sia sul piano fisico che emozionale. L'intolleranza al lattosio non può essere sottovalutata, Il suo medico di famiglia, potrebbe parlarne con suo padre, evidenziando che non si tratta di un capriccio, ma di una necessità?
Da un punto di vista psicologico, dovrebbe chiedere aiuto ad uno specialista, in modo da individuare risorse e strategie che le permettano di gestire la situazione.
Rimango a disposizione
Dott.ssa Vanda Braga

Dott.ssa Braga Vanda Psicologo a Rezzato

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9 OTT 2017

Cara Isabella,
La Sua lettera mi ha profondamente colpito. La violenza è un atto che deve essere denunciato sempre, soprattutto poi nel caso in cui questa accada in famiglia.
Detto questo però, credo che lei si sia messa in un ruolo che non è proprio il suo, a difesa di sua madre e di suo fratello contro questo padre padrone che addirittura non le fa nemmeno tingere i capelli.
Credo che da un lato dovrebbe recuperare il suo ruolo di figlia. Chiedendo a suo padre una comunicazione su quel piano. Dall’altro provare a guardare anche il mondo di suo padre, del perché si comporta in questo modo, magari anche chiedergli le sue ragioni e poi agire di conseguenza. Credo che suo fratello, andando via per primo, le abbia lasciato un’eredità troppo pensante, quella di mantenere insieme la sua famiglia. Ecco, da qui deve ripartire.
in bocca al lupo
Dott Alessandro Stirpe

The Profilers Srl Psicologo a Roma

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