Cos'ho che non va? Ho davvero bisogno di uno psicologo?

Il suo inizio corrisponde alla risposta alla sua domanda. Se questi pensieri la fanno star male, un percorso psicologico può esserle utile.
Dott. Orsolini Stefano.

Gentile Marco,
dal suo ricco racconto, in effetti, ciò che sembra emergere non è tanto che lei non abbia una direzione, ma che sia spinto in due direzioni, uguali e contrarie, da due lati delle sua persona: uno isolato, auto-alienante, fiero del suo dolore e delle sue peculiarità; l'altro desideroso di stare meglio, di socializzare, di integrarsi e di essere sereno.
Ecco, questo secondo lato, che definiremo sano, è quello che, oggi, la fa entrare in contatto con noi.
Direi che, vista la sua giovane età, i margini per mettere in moto grandissimi cambiamenti ci sono tutti, tanto più grandi quanto più lei avrà voglia di mobilitare le sue risorse e mutare delle cose che, fino ad ora, si sono ingenerate. Perché, ricordi, e cito la Hirigoyen (1998): "Nessuna terapia offre soluzioni miracolose che permettano al paziente di evitare lo sforzo di cambiare le cose. Possiamo dire che il quadro teorico interessa poco. Essenziali sono la convinzione con cui il paziente si affida al terapeuta e al suo metodo, e il rigore e l'investimento dello psicoterapeuta".
Quindi, sì, io sono disponibile a colloquiare in privato con lei, ma scelga con serenità il professionista che più le va a genio.
Ad ogni modo, qualsiasi sia la scelta, PROCEDA e si ricordi che fra le due istanze che attualmente la governano, sopravvivrà quella che lei nutrirà.

Un grande in bocca al lupo per tutto
dott. Alessandro Pedrazi

Gentile Marco nello svelarsi in questa occasione ha mostrato sia il bisogno di avere uno spazio dove sentirsi a proprio agio sia il desiderio di cambiare una situazione che oggi sembra che si senta pronto ad affrontare. Un supporto in questa fase di transizione le sarebbe utile, non solo per trovare delle rsiposre alle sue domande ma soprattutto per trovare quella con-fidenza in sé che sente mancarle. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Buongiorno Marco
Immagino quanto sia difficile per lei trovare una direzione, se si sente come un guscio vuoto,senza sostanza. Come farebbe una lumaca a vivere e procedere senza il corpo? Da quanto descrive sembra che lei non sappia chi è, non si conosce. Al punto da non riuscire a scegliere Hobby, interessi e mantenerli con costanza. Questo suo sentirsi così vuoto ha inciso sulle sue relazioni, Poiché se non ci si sa chi si è È difficile scegliere con chi stare e viceversa la mancanza di confronto con gli altri, di un confronto vero e profondo e non solo on-line impedisce a chiunque un contatto con se stesso. L'altro è fonte di scambi, emozioni di ogni sorta, dalla rabbia alla paura al legame all'affetto, ci mette nelle condizioni di riflettere su noi stessi e sulla vita.
Sembra che lei abbia paura in qualche modo delle relazioni con gli altri, "tutti mi odiano" appare quasi come una difesa dal mettersi in gioco e capire chi è, chiudendosi in un guscio che la porta e alle auto escludersi dal mondo, ma in questo guscio non trova la materia per rigenerarsi e sostanziarsi.
Concordo sulla sua idea, non può venirne fuori da solo. Entrare in relazione con uno psicoterapeuta potrebbe rappresentare un primo esperimento di rapporto sano, di confronto con se stesso di fronte ad un altro essere umano incarnato che le restituisce emozioni sensazioni pensieri. Sarebbe un primo passo per aprire uno sguardo sul suo mondo interiore e riempire di sostanza quel guscio vuoto. Sono convinta che lei abbia molto da imparare di se stesso, per imparare ad amarsi e quindi uscire dal pregiudizio che tutti la Odino, immotivatamente.
Resto a disposizione per ogni chiarimento e le auguro un buon percorso.
Caramente
Dottoressa Simona D'Urso

Salve Marco,
Innanzitutto bisogna dire che se ora sente il bisogno di esprimersi, questo è il momento di farlo, così come ha iniziato qui con questa interessante comunicazione. Dobbiamo pur prendere atto che nel corso della vita non è possibile mantenere un assetto costante riguardo a interessi o dimensioni immaginifiche del mondo. Esse mutano e così noi con loro e non è semplice distinguere chi dei due dia avvio al processo. Ciò fa parte del conoscere il mondo o i mondi, attraversandoli ed essendone attraversati.
Per questo non vanno prese in chiave patologica queste oscillazioni ma debbono essere accolte per essere comprese. Credo che la sua psiche sia fervida e scintillante in questo momento e che quindi meriti di essere conosciuta un po’ di più per non lasciare che gli spunti osservativi che essa offre su di sè e sul mondo vadano perduti invece di essere raccolti e custoditi da lei. Ciò sarebbe favorito in una relazione psicoterapica che darebbe la base di lavoro su di sè per il presente/futuro.
Un saluto
Dott. Pietro Salemme

Gentile Marco, lei sembra uno di quei soggetti cinici, ipercerebrali, che pensano di poter gestire qualsiasi evenienza processando laboriosamente le proprie dinamiche mentali a discapito delle emozioni.
Perché le emozioni rendono gli umani così miseramente umani...

Buongiorno Marco.
Già esporsi e chiedere consiglio tramite il portale è un primo passo. Il lavoro da fare sarebbe quello di capire i motivi della sua sofferenza, che mi sembra sia ascrivibile a una mancanza di orientamento e di comunicazione delle sue emozioni con le persone vicine.
Si parte da qui! Ci sono momenti della vita in cui si è sentito soddisfatto, determinato? Il malessere può fungere un pò da guida per indirizzarci, cercare nuove strategie e, perché no, nuove possibilità di vita. D'altronde, se manca la direzione bisogna sperimentarsi per capire verso dove muoversi. Ciò non vuol dire stravolgere la propria esistenza, ma prendersi la responsabilità di agire per se stessi e verso ciò che fa star bene, lasciando da parte tutti quei condizionamenti che, a volte, allontanano dai propri desideri e dai propri progetti.
Rimango a disposizione per eventuali dubbi o informazioni sul percorso.
Buona giornata

Caro Marco.

La sensazione di sentirsi persi, soli e incerti sulla propria identità e sul proprio posto nel mondo è qualcosa che molte persone sperimentano, soprattutto durante la giovinezza. Tuttavia, la profondità e la persistenza dei sentimenti che descrive suggeriscono che potrebbe trarre beneficio dal parlare con un professionista.

È importante che sappia che non c'è nulla di sbagliato nel cercare aiuto quando si ha bisogno. La terapia può offrire una prospettiva esterna e strumenti per aiutarla a navigare attraverso questi sentimenti complessi. Può anche aiutarla a sviluppare strategie per costruire relazioni significative e affrontare le sfide quotidiane.

La paura di gravare sui propri cari, in termini economici o emotivi, è comprensibile, ma la sua salute mentale e il suo benessere sono importanti. Se è preoccupato per le spese, ci sono molte risorse e servizi che offrono supporto a tariffe ridotte o addirittura gratuiti.

Infine, non è l'unico a sentirsi così. Molti giovani adulti attraversano periodi di incertezza e di dubbi. Ma con il supporto giusto, è possibile trovare una direzione e un senso di appartenenza. La incoraggio a cercare aiuto e a parlare con qualcuno di fiducia dei suoi sentimenti.

Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo così complesso e pieno di sfide. È importante comprendere che molte delle tue preoccupazioni e dei tuoi sentimenti sono condivisi da molte persone, quindi non sei solo in questo.

Ecco alcuni passi che potresti considerare per affrontare queste difficoltà:

1. Consulta uno psicologo: Raggiungere uno psicologo o uno psicoterapeuta può essere un passo cruciale. Questi professionisti sono addestrati per aiutare le persone ad affrontare problemi emotivi e psicologici. Molte volte, cercare il supporto di uno psicologo può aiutarti a capire meglio te stesso, i tuoi pensieri e le tue emozioni e sviluppare strategie per affrontare le tue sfide.

2. Parla con qualcuno di fiducia: Non sottovalutare il potere del supporto sociale. Parla con un amico o un membro della famiglia di cui ti fidi. A volte, condividere i tuoi pensieri e i tuoi sentimenti con qualcuno che ti sta vicino può essere estremamente benefico.

3. Lavora su te stesso: Investi tempo ed energia nello sviluppo di te stesso. Ciò può includere l'esplorazione di nuovi hobby, la partecipazione a attività sociali o l'acquisizione di nuove abilità. Questo può aiutarti a migliorare la tua autostima e la tua fiducia.

4. Accetta che chiedere aiuto è un segno di forza: Chiedere aiuto non significa essere deboli. È un passo coraggioso verso il miglioramento della tua salute mentale e del tuo benessere generale.

5. Non giudicarti duramente: È importante ricordare che tutti affrontano sfide nella vita e che non sei solo in questo. Non giudicarti troppo duramente e cerca di essere gentile con te stesso.

6. Prendi un giorno alla volta: Non cercare di risolvere tutto in una volta. Concentrati su piccoli passi e obiettivi raggiungibili. Lavora costantemente verso il miglioramento.

Ricorda che la tua situazione è importante e che cercare aiuto è un passo positivo verso il cambiamento e il benessere. Non sei solo, e ci sono risorse e persone disponibili a supportarti nel tuo percorso.

Buongiorno Ti sarebbe utile dei colloqui, con uno psicoterapeuta per comprendere meglio la tua personalità.
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma