Conflitto perenne mamma - figlia

Inviata da Daisy5 · 28 gen 2022 Terapia familiare

Buongiorno,
sono una ragazza di 35 anni e da che ne ho memoria, ho un rapporto conflittuale con mia madre.
La amo alla follia ma allo stesso tempo certe volte mi sento in colpa / soffocare.
Spesso la dinamica che si innesca è la seguente:
mia madre si aspetta qualcosa da me che non viene svolta adeguatamente ai suoi occhi e mi incolpa di lasciarla sempre sola, di non aiutarla e di doversela cavare sempre da sè innescando in me forte rabbia (spesso litighiamo pesantemente perchè cerco di ribellarmi alle sue parole) e facendomi sentire fortemente in colpa.
Mio padre è venuto a mancare da soli 3 mesi e purtroppo questa nuova realtà le sta pesando molto anche se le problematiche erano già pregresse.
Premetto che abitiamo una difronte all'altra (scelta da me dettata appunto per aiutare i miei genitori anziani).
A volte capita che il week end non ci si veda proprio, lei invece vorrebbe che le facessi un pò di compagnia ma io mi sento tra due fuochi cioè lei che mi chiede costantemente aiuto ed il mio compagno che invece mette muri per cercare di tagliare questo cordono ombelicale asserendo che mia madre ormai è grande....
Io mi sento schiacciata da tutto questo, inadeguata su tutti i fronti ed il risultato è che divento insofferente ed aggressiva con tutti...
Cosa posso fare?
Ringrazio di cuore chi mi risponderà

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Miglior risposta 31 GEN 2022

Cara Daisy, il suo conflitto può trovare una via di uscita attraverso un lavoro su di sè. Le consiglio di iniziare una terapia per poter capire l'origine di questo rapporto e tutto ciò che ne deriva. Saluti

Rebecca Silvia Rossi Psicologo a Trani

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1 FEB 2022

Gentile Desi, intanto, mi dispiace per la perdita di suo padre, temo che se la situazione si sia ulteriormente complicata è in gran parte dovuto al fatto che sua madre sta facendo i conti con l’elaborazione del tutto ed un ciclo nuovo di vita che è la vecchiaia.
Come lei, del resto cara Desi ha le sue esigenze di trascorrere del tempo con il suo compagno e all’opposto, vivere. Non sono a conoscenza di ulteriori figure significative che possano sostenere sua madre in questa fase di passaggio, magari sarebbe utile guidarla nel coltivare qualche nuovo interesse/amicizia o ancor meglio, attivare insieme un piccolo supporto psicologico.
Può far riferimento anche al servizio sanitario della sua zona.

Resto a sua disposizione
Un caro saluto
Dott.ssa Concetta Bellomo

Dott.ssa Concetta Bellomo Psicologo a Torino

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31 GEN 2022

Buonasera Daisy,
resto disponibile se vorrai crearti uno spazio tuo personale di ascolto e supporto per gestire al meglio ciò che hai esposto.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Margherita Romeo

Dott.ssa Margherita Romeo Psicologo a Roma

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31 GEN 2022

Gent.le Daisy,

ho l'impressione che si trovi tra due polarità antitetiche, l'amore e l'odio nei confronti di una figura di riferimento così importante come quella materna, all'interno di un momento di storia famigliare particolarmente doloroso in seguito alla perdita di papà.
La colpa è una di quelle emozioni maggiormente ingabbianti e disfunzionali se non gestite efficacemente. Porta ad accentrare su di sè responsabilità infinite, allo scopo di fare di tutto per gli altri. Conseguenze verosimili di ciò sono la difficoltà nel porre confini relazionali protettivi nei confronti di sè stessa e la difficoltà a riconoscere e soddisfare quelli che sono i suoi bisogni personali.

Nota di attivare tali meccanismi anche in rapporti diversi da quelli con la mamma?

Rimango a disposizione qualora volesse approfondire tale tematica, anche online

Si senta libera di contattarmi, senza impegno

Cordialmente

Dott.ssa Teana Salinelli

Dott.ssa Teana Salinelli Psicologo a Genova

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31 GEN 2022

Cara Daisy,
innanzi tutto è importante che VEDA le azioni che dona a sua madre, a partire dalla scelta di abitare davanti a lei. Le consiglio di fermarsi un attimo e di fare mente locale di tutto quello che ha fatto per lei. Il punto è che si giudica con gli occhi di lei mentre è fondamentale che il centro di osservazione si sposti dentro di sé .
Le dinamiche di richieste (fino a sfociare nelle pretese)- sensi di colpa è bene affrontarle per non limitare e logorare la propria vita. Le pretese hanno la caratteristica di non essere mai esaudibili, più si risponde ad esse e più aumentano.
Stabilisca dei limiti-tempi-occasioni in cui prendersi cura di sua madre e vegli affinché questi confini siano rispettati,
un caro saluto
Luisa Marinelli

Anonimo-184648 Psicologo a Rieti

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31 GEN 2022

Buongiorno signora,
dalle sue parole credo di capire che il rapporto con sua madre sia sempre stato tanto stretto quanto complesso, cioè fatto gli elementi positivi e negativi mescolati insieme.
Da una parte questa è la normalità, tutti i rapporti hanno un certo grado di ambivalenza, il suo però la fa soffrire.
Un momento di lutto come il vostro ora certamente fa riavvicinare le persone: è molto comprensibile che sua madre si senta sola e che anche lei sia ancora molto addolorata per la morte di suo padre.
Questo potrebbe essere un momento molto fertile per chiedere una consultazione ad uno psicoterapeuta . parlare di persona, spiegare al terapeuta e forse un po’ anche a se stessa, come stanno le cose, mettendo in fila i pensieri che riguardano la relazione con sua madre.
potrebbe essere utile per sciogliere qualche antico “nodo“ del vostro rapporto.

Dott.ssa Giuliana Gibellini Psicologo a Carpi

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30 GEN 2022

Gentile Daisy,
mancano informazioni importanti quali ad esempio se lei è figlia unica e se la qualità della relazione tra il suo compagno e sua madre è buona oppure no. Sembra poi che anche prima della perdita di suo padre lei avesse un rapporto difficile con sua madre e certamente questo evento luttuoso ha incrementato le sue richieste di compagnia essendo rimasta sola.
Pertanto in questo caso non si tratta tanto di tagliare il cordone ombelicale ma di mantenere un legame affettivo con più comprensione.
A mio parere, dal momento che ha scelto di abitare di fronte alla casa di sua madre per essere eventualmente di aiuto, potrebbe proporre al suo compagno di alternare dei week-end da trascorrere insieme ed altri week-end in cui ognuno può passare del tempo con la propria famiglia di origine.
Se poi vi sono pesanti conflitti insoluti precedenti coniugali e/o intrafamiliari sarebbe opportuno scioglierli con l'aiuto di un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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30 GEN 2022

Buongiorno,
Mi dispiace per la perdita di suo papà e per il disagio che avverte con la mamma.
Probabilmente occorre lavorare sullo stile di attaccamento che ad oggi la condiziona in modo importante.
La incoraggio a farsi aiutare seguendo un percorso di supporto psicologico che potrà aiutarla a ritrovare il giusto equilibrio con sua madre e con le altre relazioni.
Resto a disposizione e le auguro il meglio
Dott. ssa Oriana Parisi

Dott.ssa Oriana Parisi Psicologo a Bari

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29 GEN 2022

Cara Daisy,
le tue parole danno la sensazione che ci sia una difficoltà ad ascoltare i tuoi bisogni perchè sovrastati dalle voci altrui delle persone a cui vuoi bene.
l'aggressività che percepisci forse può essere vista come un tentativo per cercare di recuperare il tuo spazio. Ti consiglio di intraprendere un percorso psicologico per guardare questa rabbia, accoglierla e trovare un modo per poterla superare e trovare una nuova serenità.
Resto a disposizione online e in studio
un caro saluto, dott.ssa Francesca Dipierri

Dott.ssa Francesca Dipierri Psicologo a Desio

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29 GEN 2022

Salve Daisy, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e impedendovi una comunicazione sana.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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29 GEN 2022

Gentile Daisy,
Decisamente quella che descrive è una situazione tra l'incudine e il martello con sua madre che sfrutta il senso di colpa per tenerla legata a sé. Le suggerisco di contattare un terapeuta breve strategico della sua zona o online per identificare le migliori strategie per staccare il cordone ombelicale ed avere un buon rapporto con sua madre.
Resto disponibile online e in studio per ulteriori informazioni o domande.
Cordialmente

Dr.ssa Maria Beatrice Brancati

Dott.ssa Maria Beatrice Brancati Psicologo a Macerata

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