Come deve essere una famiglia per essere normale?
Sono una 24 enne che va per i 25, prima di 3 figli. Mi reputo ottimista e allegra rispetto alla mia esistenza ma ci sono delle ombre che non riesco a contrastare. Una è sicuramente la mia famiglia. Amo molto mia madre e i miei fratelli, ho un rapporto conflittuale sin dalla tenera età con mio padre. Sento che però la mia devozione alla famiglia non viene nemmeno notata. Non che lo faccia per sentir complimenti, ma mi sento trascurata. Entrambi i miei fratelli hanno problemi di depressione, attacchi di panico e hanno causato diverse preoccupazioni. Per non caricare ulteriormente i miei genitori ho tenuto riservate preoccupazioni di minor rilievo rispetto alla condizione medica dei miei fratelli, che però mi hanno fatto soffrire e tutt'ora mi preoccupano, cercando di gestirle in autonomia. Ora sento di star soccombendo e ho provato più volte ad esporre i miei problemi ma mi è stato risposto che, appunto, sono di minor rilievo e spesso sono solo i """drammi""" della crescita ( e non meritano un colloquio con uno specialista).
Un'altra cosa che mi pesa è la situazione di perenne contrasto con i miei fratelli, che purtroppo condiziona la mia serenità in famiglia. In tutta onestà non mi sento amata da loro. Io invece sono molto affettuosa caratterialmente, mi prodigo in mille modi per le persone a me care. La vita con loro è sempre stata molto conflittuale.. i miei genitori non hanno mai cercato di pacificarla, anzi, molto spesso inconsapevolmente ci mettevano l'uno contro l'altra, per esempio punendo tutti per le colpe di 1 o dividendoci in diverse stanze quando eravamo troppo chiassosi. Adesso, da adulti, ogni loro richiesta è una pretesa, c'è molta prepotenza , rabbia e anche violenza fisica a volte nelle nostre dinamiche. Se prima avrei fatto un passo indietro per evitare lo scontro, adesso sono stanca di dover continuare a dover essere quella superiore a tutto, paziente, ritirata. Allo stesso tempo però non riesco veramente a gestire ( ne a sopportare) qualsiasi genere di conflitto. Sto male per giorni. Mi scervello e non ci dormo la notte. Vorrei vivere in una famiglia unita, invece non sento alcun sostegno se non economico..
La seconda ombra è sicuramente il mio carattere, impetuoso e difficile. In realtà sono molto fragile, ho una vita interiore logorante e do peso ad ogni cosa, vivo le emozioni con un'intensità che mi consuma, per questo sento che mi farebbe bene condividerle ma non c'è quel genere di intimità con i miei familiari. Affronto tutto con mille calcoli e riserve, spesso non mi sento all'altezza delle cose e cerco "compagnia" ogni volta che faccio qualcosa, dall'andare a lezione all'andare al cinema. Da sola rinuncio, anche se devo solo andare a comprare il latte. Ho portato la mia generosità e desiderio di condivisione al suo apice negativo che corrisponde appunto al non tenere né desiderare niente per me e non saper stare da sola con me stessa.
Il peso familiare più grande è lo studio. Vorrei diventare una fotografa, ma ho già rinunciato alla prospettiva di poter lavorare in questo campo perché a casa mia non è reputato dignitoso. Continuo a studiare, da ormai 6 anni e diversi cambi di corso, per una laurea triennale. Ho terrore degli esami, quando studio ho necessità di approfondire ogni parola, perché sennò non mi sento preparata a sufficienza. Sono lentissima. Cerco qualsiasi scusa pur di non mettermi a studiare perché ogni ora sui libri mi ricorda questo fallimento. Rincarano la dose i miei genitori, in particolare mia madre ( con mio padre non parlo) che, come sempre, nemmeno si accorge delle mie difficoltà. Per lei è solo distrazione. Vorrei mollare tutto e farmi la mia vita, andare a vivere con il mio compagno e avere un figlio e farmi la mia famiglia. Il mio desiderio più grande è questo.. una famiglia normale, affettuosa, unita.
Immagino comunque che tutta questa serie di piccolezze non sia altro che l'ingresso nel mondo degli adulti. In realtà non ho domande, se non una... È normale tutto questo? Grazie per il vostro tempo..