Come posso trovare una nuova strada?

Inviata da Ele · 18 gen 2023 Orientamento scolastico

Ho 25 anni, quasi 26. Mi sono laureata poco più di un anno fa in ingegneria edile e adesso frequento la magistrale.
Sono stata sempre una brava studentessa, fin dalle elementari, medie, liceo. E così anche alla triennale. Ci ho messo un po' di tempo, ma nella media del mio corso, e con voti alti.
Il fatto è che ho intrapreso e portato avanti questo percorso sempre accompagnata da mille dubbi, ripensamenti, compromessi. Ho sempre avuto la sensazione di essere finita in questa facoltà per caso, trascinata da una serie di eventi e da insensate considerazioni logiche che, pur partendo da un'iniziale interesse per la grafica e il design, mi hanno portata a iscrivermi a ingegneria edile. E qui sono rimasta perché ero brava (come sono sempre stata a scuola), capivo le cose più velocemente e riuscivo a passare gli esami con più facilità di altri. Ma studiavo per passare gli esami, per arrivare in fondo, finire, e poi essere libera. Non ho mai sentito di avere un progetto, di studiare per costruirmi il futuro dei miei sogni. Piuttosto per mettere da parte un foglio di carta che i miei genitori mi hanno convinto essere tanto importante, un Santo Graal che mi avrebbe poi permesso di fare qualsiasi cosa. Soprattutto, viste le mie capacità scolastiche, sarebbe stato uno spreco scegliere una facoltà meno impegnativa di ingegneria.

La scelta di iscrivermi alla magistrale è stata sofferta. Sentivo di non volere, non subito almeno, ma avevo fatto domanda per l'Erasmus e non volevo perdere quest'opportunità di andarmene all'estero (e andarmene di casa). Così mi sono iscritta subito dopo la laurea e sono partita nel mio primo semestre di magistrale.
In Erasmus ho avuto il periodo più bello della mia vita. Potendo scegliere le materie, ho svolto per lo più corsi di architettura e design, dedicando poi quasi tutto il mio tempo libero alla musica. Per la prima volta, almeno dagli anni dell'università, ho scoperto cosa voglia dire sentirsi vivi. Ho scoperto una nuova versione di me. Aperta, socievole, intraprendente, coraggiosa, ho riscoperto di essere in grado di amare e mi sono sentita amabile.

Tornata in Italia, a settembre, ho cominciando per davvero la magistrale, e sono tornata a lavorare part-time nello studio.
Pensavo di essere in grado di portare avanti entrambi e finire in fretta, un paio d'anni al massimo. Adesso però non riesco più a studiare. Gli esami con formule e dimostrazioni mi fanno venire la nausea. Allo stesso tempo, nonostante l'ambiente sia molto tranquillo e rilassato, a lavoro mi sento stupida, impacciata, distratta, una bambina senza intraprendenza. Mi sembra che tutto ciò che ho studiato in questi anni mi sia servito solo a passare gli esami e ben poco mi sia rimasto di utile. Oltre al fatto che molte cose che sarebbero utili per la professione alla mia università non sono proprio state trattate, e non capisco come molti miei colleghi siano preparati a riguardo (credo che sia perché hanno fatto il geometri oppure perché, appassionati e motivati, si sono documentati per conto proprio).

Sto maturando la consapevolezza che la vita è adesso. Mi sembra di aver passato gli ultimi 6 anni a costruire un paracadute senza però imparare a volare.
Nei miei sogni vorrei fare musical, architettura, scenografia, decorare interni, disegnare, scrivere, oppure organizzare eventi o viaggi, oppure avere un'attività, un posto mio, un caffè, un bar, una libreria, una cioccolateria. Da ragazzina avevo molti di questi sogni e alcuni erano hobby e interessi che, seppur in modo primordiale, coltivavo. Mi sembra che questi anni di ingegneria abbiano sotterrato tutte le passioni e gli interessi che avevo. Sento di non saper fare niente di tutto ciò, di essere ridicola anche solo a pensarci. Vorrei essere una persona creativa, ma non me ne sento all'altezza. Per questo non sono mai riuscita a perseguire la strada di architettura e design (al secondo anno avevo anche cambiato facoltà iscrivendomi ad architettura, ma l'ho lasciata, tornando indietro dopo un mese, in preda al panico) e non mi impegno mai abbastanza in niente.
Vedo che ci sono persone che, pur portando avanti con sicurezza e/o entusiasmo ingegneria, riescono a coltivare anche altre passioni umanistiche e creative. Io però no. Non come vorrei almeno. Mi sento svuotata. Credo di aver iniziato a vivere cercando qualcosa, quell'unico interesse che fosse talmente grande da giustificare il mio abbandono dell'ingegneria. E così facendo ho perso la bussola.

Dopo anni, sono sempre allo stesso punto. Ho mille idee per il futuro, vorrei fare di tutto tranne quello che sto facendo ma, nel frattempo, non sapendo cosa scegliere e dove indirizzare i miei sforzi, continuo per la strada tracciata.
Solo ora mi sono accorta che, intanto, il tempo sta già passando.

Ultimamente ho viaggiato tanto, conosciuto persone e storie. Vorrei partire ancora, a giro per il mondo con biglietto di sola andata, ma sto da 6 mesi con un ragazzo francese e non voglio perderlo per inseguire un’esistenza libera e solitaria. Trasferirmi in Francia da lui, se da una parte è un sogno, dall’altra mi fa paura perché non saprei cosa fare lì e ho paura che se tra noi finisse mi troverei senza niente. L’altra metà del mio cuore poi vorrebbe tornare a Praga dove ho fatto l’Erasmus e dove ho ancora degli amici oltre che una cerchia di conoscenze in un ambiente musicale che ho imparato ad amare. In ogni caso anche là non saprei cosa fare.

Sono andata da una terapista per alcuni periodi e credo mi sia stata di aiuto. Non vorrei tornare da lei adesso però, perché preferirei risparmiare soldi per andare via di casa e/o per intraprendere un percorso che mi qualifichi in qualcosa.

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Miglior risposta 19 GEN 2023

Signorina buonasera,
sono molto belli i suoi sogni e non vedo perché non dovrebbe realizzarli. Magari porti a termine il progetto che ha per le mani e poi si libri libera nel cielo e lo riempia dei suoi volteggi.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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23 GEN 2023

Buonasera,
Il suo racconto mi trasmette la sua voglia di trovare se stessa e di trovare una strada che riesca a rappresentarla.
Si definisce insoddisfatta del percorso di studi e indecisa su quale invece possa essere una reale passione. Quello che colgo io dalle sue parole è il fatto che la cosa più chiara ai suoi occhi è che questa facoltà non le stia facendo del bene.
Può partire da questo e cercare di vederlo in un modo diverso: non come una zavorra che la spinge giù, ma come stimolo a modificare una situazione che così com'è le provoca sofferenza.
Se ha già trovato benefici in un percorso psicologico, mi sento di suggerirle di continuarlo, di parlare con il/la professionista per provare a trovare un punto d'incontro dal punto di vista economico.
Le mando un caro saluto,
Dott.ssa Angelita Lotti

Angelita Lotti Psicologo a Ostuni

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19 GEN 2023

Buongiorno Gent.ma Ele,
il chiedere sostegno quando ci si sente fuori strada è un importante passo per ricercare soluzioni più adatte ai nostri bisogni e lei l'ha fatto.
Quando le scelte che facciamo vengono dettate da un alto senso del dovere e controllo, si rischia a volte di perdere il contatto con noi stessi, con le proprie sensazioni e percezioni, chiudendole. Di conseguenza facciamo fatica a fermarci, a fare delle scelte e a capire di cosa realmente abbiamo bisogno per sentirci soddisfatti e gratificati, quale realmente è la nostra attitudine e strada che ci permetta di realizzarci a pieno, ci faccia sentire completi e consistenti. Durante l'esperienza dell'Erasmus, lei si è sentita finalmente padrona della sua vita perché ha potuto uscire dagli schemi e dai ritmi soliti universitari e ha potuto scegliere ciò che realmente le piaceva, si è ascoltata e ha scoperto con gioia e stupore che può vivere esperienze diverse rispetto a prima. Chi vede la vita con meraviglia riesce anche a sognare e a seguire le proprie passioni percorrendo il proprio cammino con sicurezza e determinazione. Seguire i propri interessi, dà nuova anergia, regala quello slancio e guizzo che rende la vita ricca di molteplici sfumature di colori; ci permette di sentirci in diritto di esprimerci ed essere felici perché lo meritiamo e abbiamo valore!
La saluto cordialmente e mi rendo disponibile per ulteriori confronti.
Dott.ssa Kristal Orrico

Dott.ssa Kristal Orrico Psicologo a Ronchi dei Legionari

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19 GEN 2023

Buongiorno, si percepisce una situazione di blocco e di stallo dovuta probabilmente a tanti motivi. Uno potrebbe essere quello di non credere abbastanza in te stessa e quindi sei tu quella che non si da le possibilità, stai attenta a non attribuire all'esterno le motivazioni che ti hanno portato dove sei ora. Perché dici di avere mille idee e mille spunti e poi hai scelto l'alternativa che ti interessava meno, la più noiosa dal tuo punto di vista. Per arrivare a prendere quel pezzo di carta (la laurea) ingegneria non è certo l'unica opzione. E infatti mentre leggevo il tuo racconto mi chiedevo "ma perché non cambia facoltà", poi l'hai scritto "ho cambiato ma mi è venuto il panico e sono tornata sui miei passi". Questo è un dato clinico. E quindi per poter andare avanti per poterti sbloccare mi ricollego alla tua ultima frase, forse questo non è il momento di mettere da parte dei soldi per andare via di casa, è il momento di investirli in te stessa, nel tuo percorso. Perciò ti suggerirei di riprendere la terapia.

Dott. Matteo Mossini Psicologo a Parma

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19 GEN 2023

Gentilissima Ele,
senza intraprendere un percorso di psicoterapia, credo che alcuni colloqui di bilancio di competenze strategico potrebbero fare chiarezza su percorsi validi, aprire nuove strade con maggiore serenità e con attenzione ai tuoi bisogni più veri, che hai accantonato. Purtroppo quando si effettuano scelte molto ragionate e razionali, prima o poi emerge la parte relativa ai bisogni e alle motivazioni profonde passionali che abbiamo abbandonato, ritenendole inutili. Queste, però, ci indicano la strada da percorrere. Con un sostegno psicologico di bilancio, come accennavo sopra, lei potrà unire i due aspetti e ridisegnare una vita meravigliosa. Resto a disposizione anche online.

Monticone Alessandra Psicologo a Asti

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19 GEN 2023

Buongiorno
Penso che lei abbia fatto molte tra le quali la laurea in Ingegneria.
Cosa non facile per tutti.
Ci racconta che di sente svuotata, che non sa che cosa fare, ingegnere, architetto andare a Praga. Andare in Francia.
Non si paragoni agli altri ogni persona e diversa in base alla storia personale.
Le consiglio per avere più chiara la situazione
Ritiornarare dalla psicoterapeuta per uscire da questo periodo.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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19 GEN 2023

Cara Ele, dall'ultima frase che ha scritto sembra che lei abbia già degli obiettivi: "preferirei risparmiare soldi per andare via di casa e/o per intraprendere un percorso che mi qualifichi in qualcosa."
L'essere creativi spesso è un concetto pieno di preconcetti: si intende essere originali, stravaganti, artisti, ecc. In realtà la creatività è presente in ogni tipo di lavoro, creare vuol dire iniziare un progetto/prodotto e portarlo alla luce, sia esso un ponte, un brano musicale, un taglio di capelli o un caffè.
Penso le sia utile capire in quale campo di quelli che ha elencato si trovi nella sua dimensione e questo lo si può comprendere solo tramite un percorso, anche consulenziale di orientamento, perché in che modo potrebbe mai effettuare una scelta così importante leggendo delle risposte una tantum?
Spero di esserle stata utile
Dottoressa Aniela Corsini

Dott.ssa Aniela Corsini Psicologo a San Benedetto del Tronto

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19 GEN 2023

Cara Ele,
Credo sia molto importante investire in uno spazio personale tutto suo in cui poter trovare, dentro sé, le risorse necessarie affinchè possa trovare l'equilibrio che desidera, raggiungendo quel benessere che merita.
Continui la terapia, penso sia la strada che possa supportarla a compiere il passo più adatto a lei. Comprendo in pieno il desiderio di "mettere qualcosa da parte per il futuro", ma l'investimento terapeutico è una garanzia affinchè possa costruire, attraverso se stessa e la sua consapevolezza, ciò di cui ha bisogno. Ci sono molti centri con prezzi calimerati, che vanno incontro alle differenti esigenze, oltre alle ASL di competenza della sua zona.
Tantissima buona fortuna,
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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