Ora ho identificato il problema. Arriva un fratello dopo di me. Poi a cinque anni una quattordicenne mi dice "Vattene'" un calcio al camioncino di plastica che avevo allo spago. Un rifiuto, che non ho mai detto a nessuno, neppure a mia nonna che in quel momento, precedendomi nella passeggiata non si accorse di nulla. Poi l'altra, a sei anni. "io ti amo". Niente. A quattordici un alta ancora: sei solo un amico. Morte del padre. Anni dopo, perdita del lavoro ereditato da lui. Mi sposo con l'unica che trovo. Non voglio rimanere solo, voglio condividere qualcosa. Poi, altre volte rifiuti ripetuti da parte di qualunque donna mi attragga.
Muore pure mia madre. Poi arriva lei, bellissima. Affini. Amanti. Sei mesi insieme. Mi lascia improvvisamente senza specificare assolutamente niente e non si fa piu' trovare.
Eppure era innamorata di me e io di lei. Sparita. sposato con famiglia ma dentro una solitudine indescrivibile. Aspetto la morte perche' sono stanco di stare male. Di illudermi. Laureato, benestante e pure un bell' uomo. L'essere umano, una schifezza. Vorrei dividere con qualcuno un pezzo di pane e un sorriso. Mangio infelice e solo in un ristorante di lusso. Conosco il vento e amo il sole. La profondita' della solitudine. Il silenzio assordante dell'assenza di chi ancora amo. Non per scelta. Mi e' difficile continuare a vivere. Eppure mi piaccio molto e ho un elevata autostima. Semplicemente sto perdendo interesse per la vita. La solitudine e' per me insopportabile. Fabio
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11 MAR 2015
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Gentile Fabio, ciò che colpisce della sua lettera è l'intensità di ogni parola, che come pietra sembra fermare il tempo e lo spazio in una dimensione drammatica: probabilmente è così che lei sente la sua vita, dura e intoccabile. I temi da approfondire sono tantissimi: la perdita, l'abbandono, il rifiuto, la solitudine, e soprattutto la possibilità di decidere di dare una direzione alla sua vita che lo faccia sentire attore e non semplice spettatore. Perché una volta che si è capito il significato delle cose bisogna poi decidere se e come le si vuole/può cambiare. Mi sembra che lei possieda tutti gli strumenti per affrontare questo percorso, provi a capire se lo vuole fare ed eventualmente si faccia supportare da un bravo professionista. Un caro saluto, dott.ssa Roberta Monda
19 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
buon giorno,
io credo che lei abbia tutte le caratteristiche per intraprendere una terapia con EMDR che possa aiutarla a superare tutti gli eventi drammatici e traumatici vissuti per poter acquisire risorse nuove per ripartire per una vita "nuova"
spero di esserle stata d'aiuto.
Dott.ssa Verusca Gorello
Psicologa Psicoterapeuta
18 MAR 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Fabbio, la vita le ha dato molti doni e molte sofferenze. Forse ha molta autostima, ma manca di fiducia, di consapevolezza, di ordine e di verità. Si commisera vanamente e mette insieme fatti passati e recenti senza correlarli. osservi dietro la sofferenza, si ascolti e ascolti chi le è intorno. Non è rifiutato dal mondo - è INCAPSULATO IN Sè e perciò in qualche modo separato dal mondo- non rifiutato.
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17 MAR 2015
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Gentile Fabio,
leggo nelle sue intense parole una ribellione alla rassegnazione della solitudine. Ha le idee molto chiare su cosa la affligge e le toglie il piacere del vivere. Di contro le chiedo forse la cosa più banale ma secondo utile: come sarebbe la sua vita se si rendesse conto di aver risolto il problema? Da quali indizi si accorgerebbe di vivere una vita più soddisfacente? Provi a fare questo piccolo esperimento: cercare nelle persone che incontra quotidianamente quegli indizi che le fanno capire senza dubbio che lei risulta una persona piacevole, e li annoti su di un taccuino.
17 MAR 2015
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Gentile Fabio, quanta solitudine in queste parole ma nonostante ciò si percepisce tra le righe una immensa, ma molto nascosta voglia di vivere.
Si affidi ad un terapeuta ed inizi un percorso di terapia che l'aiuti a rendere concreto ciò che adesso sembra essere solo una luce che vede in lontananza.
Cordiali Saluti.
Dott.ssa Giuseppina Barra
17 MAR 2015
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Buongiorno Fabio, riesce a descrivere molto bene la solitudine e il vuoto interiore che prova. Da quello che ho letto ha fatto un elenco di esperienze che le hanno lasciato un segno profondo. Una collega ha scritto che ci sono molte tematiche da affrontare tra le quali perdita e abbandono. Condivido questa risposta è aggiungo che, leggendo, ho colto anche molta dame di amore propria di un bambino a cui è mancato. È importante andare a trovare il ricordo del primo rifiuto e trovare in che modo ha deciso di vivere la sua vita, per introdurre dei cambiamenti. Per far questo è necessario andare sauna professionista. Sicuramente ha descritto bene il suo vissuto e credo anche che sia in grado di riconoscere il problema. Non si vergogni di chiedere aiuto.
Dott.sa Serena Mottura