Come aiutare un parente con tumore.

Inviata da Andrea · 24 gen 2023 Terapia familiare

Buongiorno, sono Andrea ho circa 40 anni e sto passando un brutto periodo. Mio fratello è stato operato da poco di un tumore cerebrale importante di tipo grave. Ora non so cosa potranno fare radio e chemioterapia ma ho poca fiducia. Lui era tranquillo prima dell'intervento ma dopo l'intervento di asportazione è notevolmente cambiato, più impulsivo più nervoso e ha difficoltà a farsi capire. Non sorride quasi più, non riesce a lavorare al computer e capisce di non essere a posto sebbene dica agli amici al telefono che sta bene. Le cose che prima gli facevano fare una risata adesso lo disturbano. Ogni cosa che non va se la prende con noi facendoci sentire inadeguati. Essendo che ora vive con noi che cerchiamo di supportarlo, il tutto risulta notevolmente stressante dato che era abituato a vivere da solo. Non ho mai avuto un gran rapporto con lui ma è mio fratello e vorrei cercare di aiutarlo e provare ad aiutare anche i miei, specie mia madre a superare questa sofferenza. Mio padre credo non abbia pienamente capito la gravità e spesso si comporta come se lui fosse sano. Non so se riuscirà a superarla e sinceramente non so nemmeno io come faremo. Ho il morale a terra, anche pensando ai mesi che ci attendono con radio e chemio e chissà se funzioneranno. Non ho idea se lui potrà tornare a esprimersi e ragionare come prima. Non avrei mai pensato di trovarmi in questa situazione ma è la dura realtà. A breve ci chiameranno per l'istologico ma so già dal colloquio col chirurgo che è un bruttissimo tumore. Chiedo aiuto a voi non so a chi rivolgermi.

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Miglior risposta 25 GEN 2023

Ciao Andrea, capisco bene cosa tu stia vivendo e anche la tua famiglia, ci sono passata anch'io e lavoro in un reparto di chirurgia generale da 30 anni, di esperienze così se ne vedono molto spesso purtroppo. Quando è successo a me ho chiesto aiuto e sostegno al mio psicologo e insieme abbiamo vissuto questa esperienza, cercando di capirla e superarla, dandone un senso e rafforzando la voglia di vivere e di significare l'esistenza.
Sono a tua disposizione se vuoi che facciamo questo percorso assieme.
Tanti cari auguri.
Federica Scaturin.

Dott.ssa Federica Scaturin Psicologo a Dolo

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6 FEB 2023

Caro Andrea quando si riceve una diagnosi di tumore, qualsiasi sia l'entità della patologia non si è mai pronti ad accoglierla. La cosa migliore è quella di rivolgersi alla struttura in cui è stato operato suo fratello dove auspico ci sia anche un equipe per la tutela della salute mentale. In molte strutture queste figure ci sono provi a farne richiesta per se e per i suoi famigliari ma anche e soprattutto per suo fratello. Se questa via non è percorribile si rivolga al Sipsi. Il dottor Domenico Antonio Nesci, medico psichiatra, si occupa dall'inizio della sua carriera di pazienti oncologici. Con la sua equipe svolge attività in questo campo anche online.
Auguri
Dott.ssa M.A. Consalvi
Studio Roma/Online

Dott.ssa Maria Assunta Consalvi Psicologo a Roma

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1 FEB 2023

Gentile utente,
grazie per la sua condivisione. Sarebbe opportuno in questo momento cosi complesso esser supportati anche da un punto di vista psicologico. E' evidente la sua immensa sofferenza per la situazione venutasi a creare in virtù della malattia di suo fratello. Restiamo disponibili nel darle sostegno, nel caso ne sentisse la necessità, anche mediante video consulenze.

Cordiali Saluti
Studio Associato Dott. Ferrara Dott.ssa Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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26 GEN 2023

Buongiorno Andrea, grazie per aver condiviso con noi questo momento della sua vita.
Rimanere accanto ad un proprio caro che soffre ci pone inevitabilmente davanti a sfide che mai avremo immaginato di dover o poter affrontare. Purtroppo le situazioni comportamentali/umorali/emotive che descrive riguardo suo fratello sono senza dubbio la conseguenza di un'operazione così invasiva nei confronti di un organo così delicato come il cervello. Inoltre, suo fratello sarà perfettamente consapevole della sua condizione (sia quella di malattia, che quella del rientro in famiglia di origine) e sicuramente questo non può che contribuire al suo umore. Immagino che suo fratello sia molto spaventato, e a volte la paura ci porta a difenderci anche da chi è lì solo per aiutarci e ad attaccare chi vorrebbe in realtà sostenerci: non è colpa nostra, noi cerchiamo solo di fare del nostro meglio per andare avanti.
Ammiro tanto il suo desiderio di accompagnare suo fratello in questo percorso e di essere un sostegno per gli altri membri della sua famiglia. Di fronte eventi del genere ognuno di noi reagisce al meglio delle proprie possibilità, attivando tutto sè stesso per sostenere questo carico emotivo. Ciò che è molto affascinante, a mio parere, è l'unicità che ci contraddistingue e le personali e individuali strategie di coping che ognuno di noi ha dentro di sè e che lo legano alla propria storia di vita passata, presente e futura. Dalla sua narrazione sembra tuttavia che sia lei a farsi carico di questo ciclone di emozioni che al momento circonda la sua famiglia, non concedendosi la possibilità di sentire anche lei il dolore devastante che una diagnosi di questo tipo, in una persona così cara e vicina, comporta.
Ascolti e accolga il dolore di suo fratello, dei suoi familiari e dei suoi amici, ma la prego di ascoltare anche il suo di dolore e di concedersi uno spazio per lei all'interno del quale toccarlo e viverlo. Questo le darà la forza di sostenere i suoi familiari, come desidera, ma di farlo entro la soglia delle sue possibilità: anche lei è ferito e merita di essere accolto e accudito.
Spero di esserle stata di aiuto,
un forte abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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25 GEN 2023

Mi dispiace tantissimo Andrea, non è certo uno scherzo vivere una fatica familiare così improvvisa e tragica. Chiaramente i cambiamenti caratteriali del fratello sono legati all'intervento e ai farmaci, così come lo è la difficoltà ad esprimersi che a volte migliora e a volte rimane difficoltosa. In più immagino che lui sia a conoscenza della gravità della diagnosi e dunque la componente psicologica peserà molto sull'intera famiglia.
Faccia quello che si sente e lo faccia meglio che può. Rimanga il più possibile flessibile lungo questo cammino per attenuare la sofferenza che inevitabilmente incontrerete.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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25 GEN 2023

Caro Andrea,
assistere ad accompagnare un familiare gravemente ammalato rappresenta una delle condizioni più pesanti e dolorose che si possano affrontare. ogni certezza viene messa in discussione, si perdono i punti di riferimento, ci si sente impotenti ed inutili, la sofferenza che si contratta nell'altro e in se stessi appare intollerabile. So come si sente.
Inaspettatamente di fronte a certe Dure prove riusciamo a far emergere risorse nascoste, sorprendendoci di noi stessi.
Per superare questo momento è fondamentale vivere nel presente, giorno per giorno, momento dopo momento senza guardare troppo al futuro, a ciò che potrebbe essere, poiché il carico emotivo diventerebbe eccessivamente pesante. In questo momento la sua presenza, e quella dei suoi genitori, è quanto di più prezioso ci sia per suo fratello. Ricordarsi che accompagnarlo sia fisicamente alle terapie e alle visite sia psicologicamente, sostenerlo ed accudirlo larende parte attive, puo aiutarla a lenire quel senso di irriducibile impetenza che permea chiunque incontri la grave malattia di una persona cara.
insieme a tutto ciò sarebbe opportuno farsi sostenere in un percorso psicologico, individuale o familiare.
Coraggio, Sono a disposizione Se avesse bisogno di aiuto.
Cari saluti
Dottoressa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso Psicologo a Torino

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25 GEN 2023

Gentile Andrea,
mi dispiace molto per la situazione che state vivendo lei e la sua famiglia. In questo momento lei sta ricoprendo il ruolo di un caregiver familiare e proprio l'atto di prendersi cura di qualcuno, che si trova in una situazione così delicata, è un'esperienza che è accompagnata da diverse emozioni, alcune anche molto dolorose. In particolare, è molto difficile riuscire ad accettare la malattia del proprio congiunto. Affinché il caregiver possa prendersi cura al meglio del proprio caro è bene che riesca a prendersi cura di se stesso. Assistere, sorvegliare, accudire una persona malata è un compito che può portare sì delle soddisfazioni, ma indubbiamente è un compito pesante.
La malattia del proprio caro comporta un carico emotivo difficile da gestire: ci si può sentire arrabbiati, tristi, angosciati, stanchi.
"Fare i conti" con queste emozioni e con il cambiamento del familiare così come si era abituati a conoscerlo, è fondamentale per poter superare la sofferenza e il disagio psicologico che la malattia porta con sé.
Il confronto con un Professionista può essere prezioso per i caregivers familiari per "conoscere e gestire" meglio la malattia del proprio caro e sopratutto per avere un supporto psicologico: riconoscere, ammettere ed elaborare i propri vissuti, sia quelli legati al parente malato sia quelli legati al proprio ruolo di "prestatore di cure".
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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25 GEN 2023

Caro Andrea, mi dispiace moltissimo per la sua situazione. In questi casi e' proprio importante un costante confronto con i medici perché aiutino voi famigliari a rendere comprensibili e, quanto più possibile, prevedibili le diverse fasi della malattia, attraverso informazioni chiare.
Penso che possa anche essere utile che lei si crei degli spazi in cui dedicare del tempo a se stesso e al contatto piacevole con amici, per non sentirsi schiacciato in questa situazione.
Se dovesse sentire l'esigenza di farsi sostenere, inoltre, non esiti a chiedere aiuto, come del resto ha iniziato a fare con questo messaggio.
Coraggio. Un grande in bocca al lupo.

Dott.ssa Lucia Orlando Psicologo a Roma

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25 GEN 2023

Buongiorno
Ne parli con il dottore, che lo ha operato, gli dica tutte queste cose che ha raccontato a noi.
Abbia fiducia nella medicina. Suo fratello, si sentirà preoccupato o forse anche depresso.
A voi familiari, vi consiglio un supporto psicologico da uno psicoterapeuta.

.
Coraggio, supererete questo periodo buio.
Ed anche vostro fratello.
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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25 GEN 2023

Buongiorno Andrea,
le informazioni che lei fornisce sulla situazione medica di suo fratello sono troppo poche per poter avere un quadro specifico della situazione, e non riuscendo a capire in quale zona del cervello era situato il tumore è difficile capire se il di lui disturbo è dovuto ad una lesione specifica oppure ad un malessere più generale dovuto alle conseguenze dell'intervento (la ripresa delle funzioni cognitive poco o molto danneggiate richiede tempo e spesso una lunga terapia specifica) o alle legittime preoccupazioni per il suo futuro che di sicuro, in questo momento, si presenta come irto di difficoltà.
In sintesi, e realisticamente, è possibile che ci sia in suo fratello un disturbo dell'umore (chi non sarebbe arabbiato e depresso in quelle circostanze?) e contemporaneamente un qualche disordine o annebbiamento cognitivo dovuto sia al tumore che all'intervento.
Ciò che mi colpisce nella sua lettera è il fatto che i medici che l'hanno avuto in cura non abbiano spiegato dettagliatamente a lei e
alla sua famiglia quali possano essere gli effetti dei danni cerebrali nel presente e nel futuro. So per esperienza, e purtroppo, che i chirurghi (e i medici del corpo) non si addentrano facilmente nel campo cognitivo lasciando in questo modo alla famiglia già spaventata il compito di scoprire i comportamenti spesso disorientanti del loro congiunto.
Purtroppo un evento come quello capitato a lei mette a dura prova qualunque equilibrio famigliare; se può le consiglio vivamente di prendere contatto con uno psicologo che la possa aiutare ad affrontarlo.
In alternativa può informarsi, presso l'ospedale in cui è stato operato suo fratello, se esiste nella zona un'associazione dei malati e dei loro famigliari specifica per il vostro caso. Il contatto con situazioni simili alla sua le renderà meno duro l'impatto con quanto le è accaduto. L'associazione inoltre potrà esserle utile per avere indicazioni sui centri di recupero che funzionano meglio e sugli approcci più efficaci per le terapie che suo fratello dovrà seguire.
Ha fatto bene a scriverci, ci scriva ancora se può esserle utile.

Dott.ssa Rinalda Sabbadini Psicologo a Arese

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25 GEN 2023

Gentile Andrea, mi dispiace tanto per il brutto periodo che sta attraversando e le sono vicina. Lei vorrebbe vedere suo fratello
sereno e tranquillo, ma credo che, se lo fosse, mentirebbe a sé stesso. E' comprensibile che sia fortemente preoccupato ed impaurito
per ciò che dovrà affrontare e, a mio avviso, suo padre, trattandolo come se fosse sano, non sbaglia, anzi forse sarebbe il comportamento più consono da adottare. Non conosco la situazione, tuttavia sarebbe opportuno cercare di essere fiduciosi e credere fermamente nell'efficacia delle cure e nella possibilità che suo fratello, una volta completato tutto il percorso, possa tornare a stare bene e riprendere la sua vita come, e meglio, di prima. E' fondamentale l'approccio verso la malattia, il modo in cui viene affrontata e la determinazione con la quale la si vuole sconfiggere, mi creda!. Le sarebbe di grande aiuto, avvalersi del sostegno di un professionista che la possa guidare nell' affrontare la situazione nel migliore dei modi; ciò potrebbe avere delle ricadute positive su tutto il sistema familiare. Credo tra l'altro, ma non ne sono sicura, siano previsti dei percorsi di supporto psicologico per affrontare al meglio il problema. Le faccio davvero tantissimi auguri e rimango a disposizione, senza alcun impegno, per eventuali suggerimenti. Non esiti a contattarmi. Si ricordi sempre che con le strategie giuste si possono vincere tante battaglie e talvolta anche la guerra.
Un abbraccio a lei e ai suoi familiari.
Dott.ssa Daniela Noccioli.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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25 GEN 2023

Carissimo,
fare i conti con una malattia oncologica è sempre difficile, non solo per la persona ma - come lei ben descrive - per tutto il sistema familiare.
Spesso gli ospedali offrono un servizio di consulenza dedicato anche ai familiari, provi ad informarsi, avere uno spazio di supporto e sostegno potrebbe essere di grande aiuto.
I miei più cari e sinceri auguri.

Sara Santuari Psicologo a Rovereto

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25 GEN 2023

Caro Andrea, mi spiace molto per la malattia di suo fratello e comprendo la sua preoccupazione e il suo malessere. Fare i conti con la presenza di un tumore non è facile, lo è ancor meno quando ad ammalarsi è una persona giovane. In questi situazioni parlare con qualcuno può essere utile per trovare un sostegno esterno alla famiglia, per elaborare ciò che succede.
Resto a disposizione, anche online.
So che non è facile, vi mando un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.

Dott.ssa Sara Manzoni Psicologo a Treviglio

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