Come aiutare i miei genitori ad essere felici?

Inviata da Marianna · 7 nov 2023 Terapia familiare

Gentili psicologi, mi rendo conto che si tratta di una domanda difficile ma la risposta è ancora più difficile da trovare da sola e vi chiedo quindi consiglio.
Ho dei genitori fantastici, che hanno dato tutto quello che potevano per noi figli. Si sono separati quando eravamo bambini in maniera amichevole, civile e matura, tanto che noi non solo non ne abbiamo mai sofferto, ma abbiamo continuato a essere una famiglia unita e piena di amore/affetto/supporto/rispetto. Tanti dei miei amici, che magari hanno genitori sposati da 25 anni e con una relazione intrafamiliare pessima, guardano le dinamiche nella mia famiglia con invidia e stupore. Certo, i miei genitori non sono perfetti. Hanno i loro difetti come ogni essere umano ma sono stati e sono ancora genitori presenti, responsabili, equilibrati, affettuosi, rigidi sulle cose importanti, generosi e sempre affidabili. Quindi non ho davvero molto di cui lamentarmi.
Ultimamente però, completando il mio percorso di crescita e avvicinandomi all'andare a vivere da sola (finalmente!), mi sono resa conto che i miei genitori non sono felici. Si sentono soli, annoiati dalla routine, in difficoltà in questo passaggio verso un'età più matura. Sono entrambi persone complesse e sofisticate, con un enorme bagaglio culturale, e che fanno quindi fatica a vedere la bellezze delle cose più quotidiane e mondane. Mia madre (che è sempre stata una bella donna) sta facendo fatica ad accettare l'invecchiamento e il "deterioramento" fisico, la solitudine, e da quando mio fratello maggiore se n'è andato di casa soffre di sindrome da nido vuoto. Mio padre soffre moltissimo la solitudine e detesta che il suo tenore di vita non gli permette di godersi ogni hobby possibile e immaginabile. Sono entrambi 60enni ora e credo che uno dei motivi per i quali sentono che la loro vita è "vuota" è che noi figli non siamo ancora riusciti per motivi economici (conosciamo tutti gli stipendi di questo paese) e altri a raggiungere quelle tappe che al tempo le persone della nostra età raggiungevano: un appartamento/una casa, il matrimonio, i nipoti.
Tutto questo mi crea molto dolore. Come figlia (e persona) ho sempre trovato difficile da accettare il concetto di "la felicità dei tuoi cari non dipende da te". Mia madre mi ha sempre detto che il motivo per il quale mi sento così è che sono profondamente empatica di natura e faccio fatica a rendere me stessa una priorità. Io davvero non riesco a non arrovellarmi il cervello su come rendere i miei genitori (e la mia intera famiglia) felice e questo mi fa sentire in colpa.
Come posso aiutarli? Come far capire loro che hanno ancora davanti 20/30 anni e che non sono ancora morti? Come far capire loro che la chiave per la loro felicità è dentro di loro?

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Miglior risposta 20 NOV 2023

Gentile Marianna,
sono contento per lei che, diversamente da quanto spesso accade, sembra non aver mai sofferto per la separazione dei suoi genitori ma il paragone andava meglio fatto con quegli amici che hanno relazioni intrafamiliari ottime e non pessime.
Quanto al malessere attuale che lei intravede nei suoi genitori e che attribuisce alla solitudine e all'anzianità, dal momento che, come lei dice, persiste tra loro per fortuna una situazione di affetto-supporto-rispetto potrebbe essere una buona idea quella di tornare insieme se non vi sono particolari motivi di impedimento.
Suppongo che questo potrebbe rappresentare un gradito regalo per voi figli oltre che un motivo di minore preoccupazione e maggiore serenità.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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12 FEB 2024

Buongiorno,
Seppur si percepisca una certa preoccupazione rispetto ai suoi genitori, sembra che una grossa fetta di preoccupazione in lei sia dovuta attualmente al pensiero per cui si sente in parte responsabile di questa infelicità parentale (causa mancati conseguimenti personali).
Sarebbe interessante capire, in sede di terapia, quanto lei consideri che il suo valore di persona dipenda dal giudizio dei genitori.
Inoltre, potrebbe essere interessante indagare se la tendenza ad accollarsi le responsabilità altrui non sia una costante in lei e, nel caso, quale aspetto difensivo potrebbe celare questa parte di carattere.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Rimango disponibile anche per colloqui online,

Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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5 DIC 2023

Buonasera Marianna
lei ha già fatto ciò vi era da fare per parte sua, é una"buona" figlia nel senso che non ha mai procurato ai suoi, grandi motivi di preoccupazione, inoltre sta andando a vivere per conto proprio rispondendo a una aspettativa che lei crede abbiano i suoi. Lei può aiutarli realizzando le sue mete,obiettivi e progetti dando loro un motivo per sentire che hanno fatto un buon "lavoro" educativo. Sono loro ora che devono cercare,anche con un aiuto professionale, di riprogettare la loro vita le loro mete , urgenze e bisogni, alla luce dei loro bisogni. La felicità é un mito in quanto vi possono essere dei momenti felicità ma non uno stato perenne , perchè vorrebbe dire non guardarsi attorno e di cosa succede in generale a livello sociale, sanitario e quant'altro. Sapendo ed essere consci di questo non permette alla persona di essere sempre felice. Ma la serenità mentale si può invece raggiungere, lavorando su se stessi/e e facendo in modo di riconoscere che si é fatto ciò che si è stati un grado di fare, nell'educare la prole , nel modo di condurre le relazioni sociali e nello svolgere la propria propria vita. I suoi genitori, da come ne parla, sono consapevoli di che cosa hanno bisogno e gli anni che hanno,e se si trovano in questo stato di transizione della loro vita, essendo colti, capiranno che si devono dare un'opportunità di essere aiutati, ma non solo da lei e suo fratello. Quando si diventa genitori, in genere, si ha a cuore le modalità di crescita e educazione che si trasmette a figlie e figli, e dar loro motivazioni e aiuto, non solo monetario, nell'affrontare i momenti difficili che si presentano nel quotidiano. La colpa é un sentimento che si può provare se si fa qualcosa che produce un danno ad altri essendone la causa, ma lei non si senta in colpa per non sapere cosa fare per rendere diversa la vita dei suoi genitori, quello che può fare e favorire il dialogo tra voi e aiutandoli se chiedono un aiuto. La chiave della serenità é dentro di loro ,ma devono loro trovare la chiave per accedervi.
Per cui lei non ha nessun motivo per sentirsi in colpa per ciò che non si può fare anzi ,al contrario, lei é un motivo di "felicità" per loro. Mantenga il buon rapporto che ha ed il proficuo dialogo, cosa questa tutt'altro che comune, e facendo così sarà lei stessa una chiave per loro. Lei ha già fatto e sta facendo, per cui che tipo di colpa si sente? Marianna non siamo onnipotenti ma possiamo essere un aiuto verso gli altri e lei vivendo come vive ed ha vissuto, sta fornendo questo aiuto
Cordialmente
Dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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29 NOV 2023

Gentile Marianna, ha descritto la sua famiglia un po' come la" famiglia del Mulino Bianco". Mi sembra di leggere, tra le righe, una profonda idealizzazione nei confronti dei suoi familiari e, in generale della vita. Il fatto che lei si senta così tanto invischiata nelle sue
vicende familiari e così preoccupata per i suoi genitori, mi porta a pensare che qualcosa non abbia funzionato e che ci sia, da parte sua, una difficoltà ad ammetterlo. Sicuramente i suoi genitori sono persone meravigliose, ma il sentirsi in colpa per la loro infelicità, francamente mi dà da pensare. Le suggerisco di intraprendere un percorso di psicoterapia ad approccio sistemico relazionale che la
possa aiutare a svincolarsi in maniera adeguata dal suo contesto familiare per iniziare ad occuparsi di sé stessa.
Le faccio tantissimi auguri.
Dott.ssa Daniela Noccioli.

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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28 NOV 2023

Grazie Marianna per aver condiviso la sua storia ed il suo sentire. Non deve essere facile per lei vivere questa intensità emotiva di valenza negativa che, da quanto riferisce, è di tipo vicario: "sente" in "Se" quello che attribuisce ai genitori.
Ma è del tutto sicura che loro sperimentino gli stessi vissuti? O forse c'e' qualche aspetto del loro dolore che fa riverberare il suo di malessere interiore? Provi ad interrogarsi, magari accompagnata da un@ professionista, quali siano le emozioni che sta vivendo in questo periodo della sua vita. E' felice? Soddisfatta della sua di vita?
Approfondendo certi temi interiori potrebbe riconsiderare la situazione e guardare con uno sguardo diverso anche chi le sta vicino ed ama profondamente.
Cordialità
Dr.ssa Ornella Peloso Psicologa - Pedavena (Belluno)

Dott.ssa Ornella Peloso Psicologo a Pedavena

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23 NOV 2023

"Mia madre mi ha sempre detto che il motivo per il quale mi sento così è che sono profondamente empatica di natura e faccio fatica a rendere me stessa una priorità. Io davvero non riesco a non arrovellarmi il cervello su come rendere i miei genitori (e la mia intera famiglia) felice e questo mi fa sentire in colpa."
Marianna cara mi ha fatta sorridere e preoccupare simultaneamente. Sta sottovalutando i suoi genitori che sono arrivati alla loro età senza bisogno di lei come baby sitter. Parli con loro di questo suo sentire, anzi, meglio, faccia loro leggere questo suo appello e ascolti le loro opinioni.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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22 NOV 2023

Buongiorno, sicuramente il cambio di età i figli che stanno creando la propria strada è un momento di vita molto delicato, è molto lodevole che voglia aiutarli a renderli felici ma, scusi le parole brusche, sono loro a doversi rendere felici, come ha ben detto non dipende da lei. Mi spiego meglio, sicuramente se lei si realizza o passa un bel tempo con loro, loro stessi ne saranno più felici, ma allo stesso modo per gli aspetti della loro vita personale come persone e non solo come genitori è un aspetto di vita che è importante elaborino singolarmente con il loro tempo e i loro modi. Tuttavia quello che può fare è stargli accanto, dargli l'affetto che può dare loro ed essere fonte d'ispirazione nella ricerca della felicità. Purtroppo però non può trovargliela lei o "svegliarli" in qualche modo, potrebbe portarli anche nel posto più bello esistente ma se loro non sono pronti ad apprezzarlo non lo apprezzerebbero e per apprezzarlo devono porre le basi loro personalmente giorno dopo giorno.

Dott.ssa Erica Farolfi Psicologo a Forlì

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19 NOV 2023

Buona sera, quando i figli lasciano la casa dei genitori per iniziare una vita propria a volte è difficile per quest’ultimi accettare questo cambiamento. punto è come se per loro gli cambiasse una routine che durava da anni e anni.questo però è il ciclo della vita.
Quello che è succede ai suoi genitori è capitato, capita e capiterà anche ad altri genitori.
Lei ha diritto di farsi la sua vita e questo non vuol dire essere egoisti.non deve sentirsi in colpa.o meglio non deve dare credito a quel pensiero che la fa sentire in colpa.
Comunque è vero che lei fisicamente andrà via di casa ma non sparisce il tutto continuerà a sentir suoi genitori a parlarci ad andarli a trovare, a mandarci a pranzo a cena qualche volta ecc…
Il mio consiglio è quello da un lato di aiutare i suoi genitori a riempirsi un po’ la giornata magari con qualche hobby o qualche impegno che a loro potrebbe piacerli e distrarli e dall’altro continuare comunque ad essere presente: chiamandoli andandoli a trovare andandoci a pranzo e a cena.
In questo modo farà capire a suoi genitori che nonostante lei sia andata a vivere fuori casa come è normale che sia comunque è sempre presente non li ha abbandonati.

Capita che i genitori quando vedono i figli farsi una vita e andare via di casa beh paura di rimanere soli ed essere dimenticati se lei continuerà a farsi sentire presente questo li farà sentire più sereni e tranquilli.

Le ripeto quello che succede a genitori capita a tanti genitori che vivono la stessa situazione. Tuttavia con un po’ di pazienza e continuando a mantenere una certa presenza nella loro vita la situazione si supera.

Resto a disposizione
Ricevo in presenza e online.
Dottor Luca Ferretti
Studio Livorno

Dott. Luca Ferretti Psicologo a Livorno

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17 NOV 2023

Cara Marianna, intanto voglio dirti che la fase della vita che stai attraversando, è una fase delicata sia per te che per i genitori. I tuoi compiti evolutivi prevedono lo svincolo dalla tua famiglia d'origine, e i loro compiti evolutivi prevedono il trovare nuovi equilibri senza i figli. So che è difficile da attuare, ma è sano, che tu ti concentri sulla tua vita. Il che non significa fregartene della felicità degli altri, anzi, significa essere grati per ciò che la tua famiglia ti ha trasmesso, portarsela dentro, e andare per la propria strada. Forse ti senti disorientata dall'aver visto una parte di realtà che non ti aspettavi, cioè che i genitori sono anche persone, fallibili, pieni di dubbi, di tormenti e fanno anche loro una serie di prove ed errori nel procedere.
D'altronde, per poter imparare a navigare si deve solcare il mare in tempesta.
Tu, da figlia generosa quale sembri, potrai stargli vicino da lontano, e li aiuterai quando avranno bisogno.
Spero di esserti stata utile,
Dott.ssa Valentina Borsari

Dott.ssa Valentina Borsari Psicologo a Mantova

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