Vi chiedo consiglio per aiutare il mio ragazzo

Inviata da Valentina Gennaro · 1 mar 2023 Terapia di coppia

Buonasera. Il mio ragazzo sta affrontando un periodo difficile e non so come poterlo aiutare. Mi spiego meglio. Il fratello minore è affetto dalla Sindrome di Down che gli impedisce di essere autonomo sotto tutti i punti di vista, perciò necessità di una figura di caregiver costante. Il mio ragazzo è tornato in Italia dopo diversi anni vissuti all'estero perché sa che, quando i suoi genitori saranno anziani, dovrà prendersi cura del fratello e provvedere a lui. Nonostante egli sia sempre pronto a supportare la famiglia, questa situazione non lo rende felice in quanto sente di non poter vivere la sua vita come vorrebbe, avendo questa responsabilità incombente. Oltre a ciò, da quando è tornato in Italia non è soddisfatto nemmeno a livello lavorativo perché non riesce a trovare un ambiente sano in cui essere appagato e felice. Per questo motivo non riesce a raggiungere una certa indipendenza economica che gli permetterebbe di vivere da solo e il disagio che ne deriva si somma alle situazioni precedenti. Noi stiamo insieme da più di un anno e in questo lasso di tempo ne abbiamo parlato spesso e io ho provato a consigliare di parlare con un terapeuta, visto che il mio ragazzo dice di non saper più cosa fare. Se da una parte risponde che appena troverà una stabilità, pensa di iniziare un percorso con uno specialista, dall'altra spesso sostiene che sa che poco cambierebbe, perché la situazione è quella che è e non ci si può fare molto. A me sembrano quasi delle "scuse" per posticipare/evitare la terapia. Non voglio insistere perché non credo spetti a me convincerlo, ma comprendo e sento il suo dolore e vorrei poterlo aiutare. Sebbene egli si confidi con me, quando io cerco di rendermi d'aiuto e disponibile, lui dice che è una situazione che deve sbrogliare da solo, non perché non gli faccia piacere la mia presenza, ma perché dice che se nemmeno lui sa bene come affrontare la questione, difficilmente qualcun'altro potrebbe fare qualcosa in merito. Io capisco questo discorso e cerco di lasciargli il tempo e lo spazio di cui ha bisogno, anche se a volte mi sento impotente e cerco di fargli presente spesso che sono disponibile, ma credo che così potrei stargli troppo addosso e ottenere l'effetto contrario, cosa che forse ho fatto a volte, involontariamente.
Vi scrivo quindi per chiedervi come posso fare per aiutarlo e come posso stargli vicino concretamente e in maniera sana. Vi ringrazio.

Valentina

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Miglior risposta 2 MAR 2023

Buongiorno ,
e grazie per quello che ha scritto .
Lei ha detto al suo ragazzo che sarebbe utile per lui iniziare un percorso di psicoterapia , e
sono d'accordo con questa idea che ha portato lei.
Per comunicare meglio con lui e per riuscire a stargli vicino in maniera sana , lei potrebbe intraprendere un percorso
di consapevolezza e di supporto psicologico individuale , e sarebbe molto efficace.
Può chiedere qui, sia on line che dal vivo.

Dott. Aldo Tandurella Psicologo a Torino

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2 MAR 2023

Buonasera Cara
Penso che il tuo ragazzo dovrebbe farsi aiutare da uno psicoterapeuta. Per capire meglio la sua situazione.
l consiglio che gli pui dare e solo la psicoterapia.
Potreste fare anche dei colloqui insieme.
Dott Patrizia Carboni
Psicoterapeuta Psicologa

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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2 MAR 2023

Buonasera Valentina,

comprendo perfettamente la sua preoccupazione e anche lo stato emotivo del suo ragazzo. Essere caregiver non è sempre un percorso di scelta consapevole ma può divenire un percorso costruibile gradualmente negli anni. In questo caso si sono intrecciate dinamiche diverse, fatte di rinunce, situazioni lavorative non completamente appaganti e consapevolezza di non poter scegliere liberamente. In questa situazione lei sta approcciando nel modo giusto la problematica ma è necessario un supporto psicologico che coinvolga entrambi. Comprendo la sua volontà di aiutare senza "appesantire" ulteriormente la situazione ma è importante non rimandare la scelta di farsi aiutare. Vero è che la situazione di partenza non può essere modificata ma le soluzioni possibili per costruire un percorso efficace e sereno esistono. Le reti di supporto per queste famiglie sono ormai molte ma serve accettazione e consapevolezza, aspetti che un/una professionista vi può aiutare a sviluppare. A disposizione per approfondimenti online.
Un saluto

Dottoressa Piera Mazzucchi

Dott.ssa Piera Mazzucchi Psicologo a Lodi

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2 MAR 2023

Gentile Valentina,
può capitare che, spesso, le persone a noi care necessitino di un aiuto per affrontare un problema, una difficoltà, un momento di crisi, ma in questi casi anche noi ci troviamo in difficoltà perché non sappiamo bene come agire, cosa consigliargli o perché magari quella situazione fa stare male anche noi.
Mi è capitato di aiutare persone che necessitano di un supporto o di strategie per aiutare un’altra persona che presenta una difficoltà o un problema.
In questo senso parliamo di “consulenza indiretta”, perché il destinatario dell’intervento non è presente in seduta, ma beneficia lo stesso del mio aiuto attraverso un’altra persona.
Infatti, se l’altro rifiuta un aiuto, è possibile richiedere l’intervento dello psicologo per capire l’altro, il suo problema o la sua difficoltà oppure per trovare le strategie per farlo andare in terapia.
Spero di esserle stata utile e resto a sua disposizione per un'eventuale consulenza, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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2 MAR 2023

Buongiorno Valentina, capisco la sofferenza del suo ragazzo nel dover affrontare una situazione cosi complessa e la sua sofferenza. Potrebbe invitarlo a rivolgersi a dei gruppi di sostegno, anche online, di fratelli e sorelle con disabilità detti : "Siblings", ci sono anche psicoterapeuti che sono specializzati .
Spero di averle dato un valido consiglio.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero

Dott.ssa Gomiero Verena Elisa Psicologo a Padova

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2 MAR 2023

Ciao Valentina. Mi sembra che tu sia molto preoccupata per lui e che tu voglia aiutarlo il più possibile. Tuttavia, come hai già notato, la decisione di cercare aiuto professionale spetta solo a lui. Il tuo ragazzo sembra affrontare molte difficoltà contemporaneamente, sia legate alla famiglia che al lavoro, e potrebbe essere difficile per lui trovare una soluzione da solo. La terapia individuale potrebbe aiutarlo ad affrontare le sue emozioni e a sviluppare strategie per gestire le difficoltà che sta vivendo. Potresti suggerirgli di cercare un professionista che possa aiutarlo ad affrontare le sfide che sta vivendo.
Inoltre, potresti sostenerlo in altre maniere, come offrendoti di ascoltarlo senza giudicare o offrendo la tua compagnia durante le attività che entrambi amate. È importante anche che tu cerchi di mantenere una relazione sana e di non forzare troppo la situazione. Rispetta le scelte del tuo ragazzo e non cercare di convincerlo ad affrontare le cose come vuoi tu, ma piuttosto offrigli il tuo supporto nel modo in cui vuole riceverlo.
Spero che queste informazioni ti siano state utili. Se hai ulteriori domande o preoccupazioni, non esitare a contattarmi.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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