Lo amo, ma non sono felice, penso ad altro.

Inviata da Noel · 18 set 2023 Terapia di coppia

Salve a tutti, sono qui per richiedere un parere esterno rispetto la mia situazione.
Nel 2018 durante un erasmus conosco il mio attuale fidanzato, nonchè convivente.
Da subito è stata una relazione, come nei film... lui un po fuggitivo ma passionale,attraente, pieno di se.. ed io la ragazzina un po spaesata, in una nuova città, alla ricerca di travolgenti emozioni...
Dopo 6 mesi di frequentazione io dovetti tornare a casa, ma ci lasciammo con la voglia di rivederci ancora.
Da qui iniziano i viaggi e le scappatelle per incontrarsi, le chiamate fino a notte fonda...
Finche dopo poco piu di un anno decidiamo di andare a convivere, io decido di tornare da lui, dove aveva trovato uno studio per noi due, due cuori ed una capanna.
Iniziammo la nostra convivenza, io trovo subito lavoro e lui gia lavorava, il nostro rapporto si intensifica, sogno una vita con lui.
Dopo poco, emergenza covid, noi tutto sommato l abbiamo vissuta bene, ci siamo riavvicinati, vivevamo per i bisogni dell'altra... ed è forse qui che iniziarono i problemi...
Essendo una nuova città, non ero ancora riuscita a crearmi una cerchia di amicizie, non c era la possibilità di uscire e coltivare hobby data l emergenza sanitaria... mi sono sentita in trappola e decisi di comune accordo di tornare dai miei genitori e stare vicino a loro dato la difficolta del periodo che stavamo vivendo.
Alchè decidemmo di trovare casa vicino ai miei genitori in modo che potessimo comunque continuare la nostra convivenza, e cosi fu.
Stammo per 3 mesi insieme finche non decise di andare a trovare i suoi genitori, dopo qualche giorno ricevetti una chiamata dove mi veniva rinfacciato di non essere la donna per lui, di non portargli rispetto, di altri valori...
Mi cade il mondo addosso, prendo tutte le mie cose e torno dai miei.
Lui torna e, dicendo che si trovava in una situazione difficile da affrontare con i genitori(spiegandomi nel dettaglio), decido di perdonarlo e passiamo un periodo di stallo di 2 mesi vivendo insieme a casa dei miei genitori.
Mai fatto nulla di piu sbagliato, nel frattempo inizio un nuovo lavoro, il quale mi da un sacco di soddifazioni, mi sentii rinata ed ogni volta che entravo a lavoro dimenticavo dei problemi a casa.
Ho fatto amicizia con un collega molto simile a me, anche se di 15 anni piu grande, lui divorziato da diverso tempo... abbiamo tante cose in comune e dopo qualche settimana inizia a confondermi le idee, in quanto lui mi incuriosiva molto anche se non mi ha mai dato segni di interessamento nei miei confronti, il tutto si limitava a qualche confidenza tra una pausa e l'altra...
Nel frattempo capivo che la mia relazione si stava sgretolando ed io non ero piu la stessa da quando stavo con lui, avevo perso l'autostima, non mi sentivo ascoltata e per me, spesso, i suoi comportamenti mi innervosivano e mi mettevano a disagio con gli altri per infantilità e possessione nel discorso( continua a cambiare il soggetto non concludendo mai una frase e non lasciando le altre persone parlare).
Faccio un esaurimento nervoso, gli dico che me ne vado a lavorare e che volevo che lui se ne andasse via. Cosi fece.
Mi cercò per qualche tempo ma io non gli risposi mai.
Nel frattempo continuavo ad instaurare un bellissimo rapporto di amicizia con il mio collega che dopo diversi mesi si tramutò in piu che una amicizia.
Tra noi c era un tale rispetto, mi sentivo libera di digli tutto senza maschere, gli ho raccontato anche il mio passato senza sentirmi mai giudicata, ma sempre ascoltata e compresa...
Siamo stati bene avevamo un bellissimo feeling lavorativo ed anche sessuale...
Finche dopo quasi un anno inizio ad avere dei ripensamenti sulla mia storia precedente e non ho resistito da riprendere il contatto con il mio ex, che sentivo in fondo al cuore di amare e nutivo la forte speranza che avesse capito cosa non andasse tra di noi... dopo qualche periodo di frequentazione decidiamo di tornare insieme, lui lascia tutto e viene da me, troviamo appartamento e adesso siamo qui.
Io sono assalita nuovamente dai dubbi, mi sento in gabbia, mento continuamente sul mio passato perche lui mi giudicherebbe, non sono stata onesta sul periodo in cui non stavamo insieme... insomma mi sento un peso nel cuore.
Come se non bastasse, ovviamente lui ha notato questa mia freddezza e 1 settimana fa mi disse che secondo lui è il momento di pensare ad un figlio e di smettere di prendere la pillola se veramente lo amo.
Io gli ho detto di non essere pronta e di non sapere cosa voglio e lui è scoppiato dicendomi che l ho illuso, gli ho rovinato la vita che ora pensa solo alla morte, tentando anche un gesto estremo..
Quindi non ho resistito nel vederlo così, non sono riuscita a dirgli che non sono piu felice che non mi sento libera...
Lui ha provato in tutti i modi poi a rimendiare, dicendomi che lui mi ha capito che mi aspetta, che abbiamo fuso troppo le nostre vite annullandoci... io forse lo amo ancora, ma non riesco a smettere di pensare a come mi abbia fatto stare il mio collega e soprattutto quando confessai al mio collega di voler riprovarci con il mio ex lui mi disse < qualsiasi sia la tua scelta ti appoggio e ti sostengo, la tua felicità vale piu di tutto, hai tu le chiavi della tua vita.>
Questa frase mi rimbomba in testa ogni secondo, continuo a pesare a lui, a come mi sentivo libera e spensierata.
Allo stesso tempo ho un grande rimorso nei confonti del mio fidanzato (io 24 lui 30), dice che vede solo me come unica donna del suo futuro e madre dei suoi figli....
Ed io mi sento cosi in colpa ad avergli rovinato la vita, l ho lasciato e poi ripreso ed ora voglio lasciarlo di nuovo...
So che non si gioca con i sentimenti, ma io forse sono innamorata dell idea che mi sono fatta di lui e non della sua persona.
Aiutatemi vi prego...

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