Non so più cosa mi renda felice
Salve a tutti, premetto che il titolo che ho assegnato a questo messaggio è solo la punta dell'iceberg che metaforicamente andrò a sviluppare qui sotto.
Cercherò di descrivermi e dare un minimo di linearità al tutto, ma la verità è che penso risulterà essere uno "stream of consciousness" alla Joyce.
Fondamentalmente, mi trovo in un periodo della mia vita nel quale mi sento incredibilmente infelice, nonostante sappia che potrebbero esserci molti buoni motivi che dovrebbero prevalicare i pensieri tristi nei quali, sempre più spesso, mi rintano.
Posso affermare con abbastanza consapevolezza, che tenda ad avere periodi di assoluta spensieratezza e felicità, alternati ad altri di profondo sconforto, spesso scaturiti da piccoli episodi (anche insignificanti) che mi hanno innervosita o ferita. Questi periodi di infelicità, generalmente si risolvevano in 1 settimana più o meno, giusto il tempo per farmi distrarre dalla mia quotidianità.
Sono una studentessa di medicina, ho 22 anni e frequento attualmente il quarto anno.
Sono quel tipo di studente che tende a conoscere tutte le persone dell'università (studenti e non), mi piace fare favori, essere gentile con gli altri e mi piace regalare un sorriso a tutti (so che suona come uno spot promozionale, ma è proprio così). In pubblico appaio quasi sempre sorridente e disponibile, e il risultato inevitabile è essere considerata, da una buona parte delle persone, una persona estroversa e simpatica. In più, mi designano con termini quali "in gamba", "allegra", "competente", "intelligente" (nonostante una sessione estiva disastrosa, che loro giustificano con "non importa se l'esame non lo hai passato, durante le attività di gruppo sai sempre molte cose che non abbiamo studiato"), e soprattutto "felice".
Il punto è che li capisco, perchè è questa l'impressione che lascio: ogni mio sforzo della giornata è mirato ad aiutare e a far star bene il prossimo, perchè il saper di aver reso felice qualcuno (anche sconosciuto), è l'unico cosa che mi rende felice e "viva" (cosa che ultimamente trovo alquanto egoistica, come se aiutassi il prossimo solo per amor mio e non per altruismo, ma cos'è l'altruismo allora?).
Sembrerà molto adolescienziale, ma mi annoio facilmente, odio il mio viso, mi sento sola ed incompresa pur avendo amici, tendo a sviluppare pensieri ossessivi, mangio compulsivamente e quando posso, purtroppo raramente, cerco scariche di adrenalina in attività adrenaliniche, perchè mi fanno sentire viva.
Guardando la divertente vita degli altri, ho molti rimpianti su cose che avrei potuto fare anche io, "se solo"...
Ho scelto medicina, perchè oltre ad essere tremendamente curiosa, amo rendere migliore la vita di qualcun altro, amo essere un punto di riferimento, amo che gli altri abbiano una considerazione e una stima di me alte.
"Dentro", non mi sento così. Mi sento stupida, sola, ferita dalle persone che mi stanno più vicino (non dalla mia famiglia, in quanto quest'ultima mi ha sempre dato più di quanto avessi bisogno, sia in materia di affetto che di agi).
Ho fatto qualche internato in questo anno, in chirurgia nello specifico, che ho amato. Ma sto scoprendo che ingenuamente desidererei fare altre cose nella mia vita, vorrei fare chirurgia ma non la vita da chirurgo (chiusa in ospedale tutto il giorno, a contatto con colleghi mediamente depressi, insoddisfatti della loro vita), e che ne so, preferirei intrattenere un pubblico.
Me ne vergogno, ma amo essere al centro dell'attenzione, ma non fraintendetemi, non credo di dirlo con supponenza: mi capita di esserlo perchè faccio "ridere" con la mia autoironia, perchè sono sempre disponibile, perchè non voglio del male a nessuno, e perchè sono gentile con tutti (e quindi facilmente "sfruttabile").
Il mio sogno sarebbe essere una cantante, ma non ho mai preso lezioni di canto perchè fin da piccola mi sentivo troppo "comune", troppo "brutta" per poter pensare di essere la prossima Beyonce (i miei genitori non hanno colpe in questo, credo non se ne siano mai accorti in quanto l'ho sempre tenuto segreto), e quindi ripiegavo sullo studio.
Ho perso la motivazione che avevo una volta (ce l'ho mai avuta? O è stato un vagheggio?) e non riesco a concentrarmi, a studiare, perchè ho paura che la vita che mi sto costruendo non mi soddisferà abbastanza, e che sarà già troppo tardi. Sarebbe facile rispondermi "molla medicina e prendi lezioni di canto, segui il tuo sogno!", ma a me medicina piace, e voglio curare chi ne ha bisogno.
Probabilmente il mio discorso non ha un filo logico, forse con qualche domanda specifica potrei orientarmi un po' meglio.
La domanda che vorrei porvi è la seguente: cosa pensate che mi stia succedendo? Come posso capire cosa vuole la mia "autentica" me? Sono stanca che la mia felicità dipenda esclusivamente dalla considerazione che gli altri hanno di me, o banalmente dallo sguardo di un passante.