Caro doc. Quanto vorrei che lei fosse qui...

Quasi 4anni fa il mio psicologo è venuto a mancare, e da allora il mio percorso di psicoterapia si è interrotto.lo so,avrei potuto continuare con un nuovo terapeuta,ma sul momento non me la sono sentita di dover ricominciare tutto da capo con una persona che non mi conosceva e non conosceva la mia storia. Ho cominciato a scrivere,la scrittura mi ha aiutato tanto...scrivevo tutti i miei pensieri, perché sentivo un forte bisogno di esternare quel turbinio di emozioni che stavo vivendo in quel periodo...non è stato facile,ma in un modo o nell'altro sono cmq andata avanti...ho fatto nuove esperienze che mi hanno aiutata tantissimo e mi hanno permesso di mettermi in gioco e tante volte ho pensato chissà lui cosa penserebbe o chissà cosa direbbe di questo o quello...beh devo dire che questo è un pensiero piuttosto ricorrente,specie ogni volta che mi trovo in una situazione che non so risolvere o ogni volta che non so cosa fare...tipo in questo momento...non lo so perché ma a volte è come se tutte le energie negative dell'universo si concentrassero su di me...
Attualmente lavoro fuori dalla mia regione,ma a fine mese scadrà il mio contratto di lavoro e non potrà più essere rinnovato... inizialmente l'idea era quella di cercare un altro lavoro qui dove mi trovo adesso e non tornare a casa...ma adesso non so più cosa fare,sta andando tutto storto ed io sembro quasi impotente di fronte a tutto questo e incapace di prendere una decisione o di attivarmi per cambiare le cose...ho anche conosciuto un collega di lavoro che stavo frequentando ma gli ultimi avvenimenti piuttosto tristi della mia vita hanno influenzato anche il rapporto con lui in negativo ovviamente... perché quando non sono tranquilla tendo a chiudermi,ad isolarmi e farmi terra bruciata intorno,mi comporto male reagisco male e rispondo male anche con lui che non c'entra nulla e cerca di capirmi aiutarmi e confortarmi per farmi capire che non sono sola...ci sono dei problemi a lavoro che mi stanno facendo vivere l'ultimo mese con un carico eccessivo di stress...non ne posso più ho sempre lavorato in silenzio,non mi sono mai lamentata ho sempre fatto tutto quello che mi è stato chiesto e nonostante tutto da parte dei responsabili noto atteggiamenti verso i miei confronti che mi fanno pensare...mi faccio delle domande e provo a darmi delle risposte e ovviamente non vivo bene la situazione,quindi tutto questo mi mette ansia stress e uno stato particolarmente negativo a dosso...non riesco neanche ad attivarmi per cercare un nuovo lavoro...ed è questione di giorni ormai alla fine,inoltre dovrei cercare anche una nuova casa perche la propietaria di casa dove mi trovo attualmente vuole vendere la casa ed io di fronte a tutto questo non riesco a darmi da fare...inoltre come se non bastasse a tutto ciò si aggiungono anche le condizioni di salute di mia madre...tempo fa le è morto il fratello,e non so se per il fatto che è morto,o se per il modo in cui è morto che le crea ulteriormente uno stato depressivo e di ansia... è preoccupata per gli avvenimenti che vivo a lavoro,per il fatto che alla mia età non ho un lavoro fisso...che "non sono riuscita a sistemarmi come dice lei" e tutto ciò secondo me le crea ansia,non dorme di notte dimentica le cose e litiga con mio padre...tutto ciò ovviamente ni porta a pensare che dovrei abbanadonare l'idea di rimanere qui ancora e una volta terminato il mio contratto tornare a casa...ma poi penso questo risolverebbe le cose?se lei è preoccupata per me vedermi lì a casa a non fare nulla la fare stare più tranquilla?non lo so...io ho sempre vissuto a casa con i miei nonostante non sia più una ragazzina,ma la condizione economica non proprio rosea e la mancanza di amici e fidanzati mi hanno portata a chiudermi molto,ho passato tanti anni chiusa in camera mia...e adesso mi rendo conto che ho perso tanto tempo...tornare giù a casa con i miei significherebbe tornare a chiudermi in camera e non fare nulla...e me ne sono accorta quando aono tornata a vasa in ferie per una settimana...non lo so perché forse vedere i miei genitori,ormai anziani nella loro routine non mi aiuta non mi fa essere attiva e produttiva non che io sia di mio una persona intraprendente ma lì mi rendo conto che mi spengo del tutto. E poi non so, è come se tutti si aspettassero da me che io debba prendermi cura dei miei genitori...complice anche la chiamata di mio fratello...che mi chiede ma vuoi rimanere lì a cora un altro mese?la mamma sta male. Come se io potessi risolvere il malore di mia madre o come se bastasse la mia presenza a casa per risolvere tutto.e qui mi viene in mente il mio psicologo quando mi diceva ,in fondo se tu stai a casa sono tutti più tranquilli,sia i tuoi genitori che i tuoi fratelli ma nessuno te lo dice...beh qui forse aveva proprio ragione lui...non voglio che passi un messaggio sbagliato,io amo i miei genitori e farei di tutto per loro ma a 33anni devo pensare anche a me...devo ancora trovare la mia strada che sicuramente non è a casa mia e non è nella mia regione di appartenenza...io so già cosa succederà se dovessi tornare giù non lavorerei e si farebbero di nuovo le solite discussioni...e allora mi chiedo ma perché devo essere io a sacrificare la mia vita?non lo so,forse sto solo facendo una gran confusione,forse devo solo tornare a casa e prendermi cura di mia madre adesso che non sta bene... chissà cosa direbbe il mio psicologo di tutto cio...ed io ancora una volta non so cosa fare