Blocco nello scegliere tra due uomini

Inviata da Francesca · 20 ago 2015 Relazioni sociali

Buongiorno,
mi chiamo Sara, ho 31 anni, un lavoro appagante, cari amici a cui voglio bene, una famiglia presente e affettuosa. È però da un anno che soffro moltissimo, non avrei mai creduto si potesse soffrire così tanto, e il motivo per cui sto così male è che non riesco a scegliere tra due uomini e questa situazione mi logora fino allo sfinimento poiché la mia mente rimpalla dall'uno all'altro senza riuscire a sbloccare la situazione in nessun modo. Avevo un fidanzato da 5 anni, un bel ragazzo di 32 anni, pieno di vita, allegro e premuroso con cui ho pensato fin da subito che sarebbe stato lui l'uomo della mia vita poiché mi ci sono sentita subito bene, ero assolutamente certa che anche nel futuro ci sarei stata bene e saremmo stati felici ed infatti così è stato. Siamo andati a vivere assieme, senza difficoltà, i nostri ritmi e i nostri desideri hanno sempre conciso ed anche quando non è stato è così non abbiamo mai avuto nessun problema a parlarne per trovare una soluzione adatta ad entrambi. Insomma, ero serena, la vita scorreva naturalmente fluida. È successo però un imprevisto, quello che si potrebbe chiamare un cigno nero, un evento del tutto inatteso, assolutamente non cercato e che è capitato in un nano secondo senza che io potessi fare nulla per evitarlo o arginarlo: ho avuto un colpo di fulmine per un uomo di 44 anni, un perfetto sconosciuto fino a quel momento, incontrato del tutto casualmente. Appena i nostri sguardi si sono incrociati entrambi avevamo capito che eravamo noi, io e lui, due anime gemelle che si sono ritrovate, una persona sola, ci siamo amati profondamente fin da subito. Io nemmeno credevo che i colpi di fulmine esistessero, tantomeno credevo di poter provare un sentimento così immediato, travolgente ed avvolgente per una persona, e la cosa è stata reciproca. Anche lui era fidanzato, da cinque anni, con una donna di 40 anni, e per questo motivo ci siamo immediatamente separati. In una frazione di secondo ci siamo innamorati ed abbiamo capito che dovevamo starci lontani altrimenti ci avrebbero atteso le pene dell'inferno perché le nostre storie quinquennali sarebbero andate a gambe all'aria. E così ci siamo divisi. Ma nei mesi successivi lui mi ha contattato qualche volta via mail e dopo circa un anno in cui ho resistito ho deciso di uscire a cena con lui. E da quel momento non ci siamo più lasciati. Dopo un anno di vita da amanti lui lascia la sua donna perché aveva capito che non era la donna giusta per lui ed io lascio il mio compagno e torno a vivere dai miei genitori per motivi economici con enorme patimento. Lui mi vuole, mi cerca e io mi trovo a non riuscire ancora a decidere. Sono andata via di casa ma è come se li volessi entrambi: voglio il mio ex perché la vita con lui è dolce e fluida e la sua voglia di vivere e progettare il futuro è una benzina inesauribile; voglio l'altro perché lo amo, perché un suo abbraccio mi fa sciogliere il cuore, perché mi farebbe vedere il mondo e mi porterebbe fuori dal mio paesino microscopico che fagocita le persone e le affama di vita. Sono tornata a casa dei miei per mettere la stessa distanza fra me ed entrambi questi uomini, ma l'unica cosa che ho ottenuto è una mancanza profonda di entrambi, una mancanza che non è sopportabile né se chiudessi definitivamente con uno, né se chiudessi definitivamente con l'altro, né se rimanessi da sola. Non mi è proprio possibile. Mi sento morire in ogni caso. Non avei mai creduto di trovarmi in una situazione del genere, non credevo di trovarmi a non avere la forza per prendere una decisione, non credevo di trovarmi a non riuscire a fare la cosa giusta che sarebbe fare una qualunque cosa piuttosto che rimanere nello stallo. Entrambi aspettano che io decida, entrambi mi amano, ma io sono incapace e inabile a fare qualunque passo. Mi rendo conto che è un problema di abbondanza il mio, ho ben due uomini validi che mi amano, ma soffro come non mai. Ho atteso che il tempo passasse pensando che sarei riuscita a propendere per l'uno o l'altro o che qualcosa sarebbe successo... ma nulla. Semplicemente... cosa devo fare? Come devo modificare il mio modo di pensare per ritrovare la serenità?

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Miglior risposta 23 AGO 2015

Purtroppo temo che finché attribuirà questo tipo di caratteristiche ai "suoi" uomini, non riuscirà a modificare la situazione.
Da quel che sembra (con le dovute precauzioni, visto che posso basarmi solo su quanto ha scritto), le caratteristiche attribuite finiscono per creare una dicotomia fra la SICUREZZA (dolcezza, tranquillità, un punto fermo) e l'AVVENTURA (le farebbe vedere il mondo...).
Finché l'idealizzazione di queste persone persisterà, Lei non potrà decidere, per il semplice fatto che Lei, come tutti, ha bisogno sia della sicurezza che dell'avventura/libertà, quindi è inevitabile che entrambe le cose abbiano un fascino e una presa su di Lei.

La questione è pertanto: qual è la vera scelta che Lei vorrebbe/si sente pronta a fare?

Proiettare queste caratteristiche sulle persone, sulle relazioni, idealizzarle, non sembra essere una via fruttuosa.
Tra l'altro, non si vedono elementi negativi; entrambi gli uomini sembrano quasi perfetti, solo che pare che nessuno dei due possa avere le caratteristiche dell'altro.

Le consiglio di provare a guardare a queste persone con occhi diversi, consapevole del fatto che potrebbe esserci una proiezione su una scelta di vita personale, cercando di vedere in uno anche alcune caratteristiche dell'altro e cercando di vedere anche i lati negativi, che tutti abbiamo.
Potrebbe esserci alla base una questione relativa alle aspettative sul tipo di vita che Lei pensa (attenzione, pensa) di poter avere con loro.
Inoltre, le consiglio di considerare che in un rapporto di coppia si è in due. Si sceglie ma si è anche scelti.
Ma soprattutto le consiglio di fare chiarezza su questi punti con uno psicologo, onde evitare che determinate dinamiche la portino nuovamente a bivi che non sono reali, ma che riflettono invece le sue convinzioni e i suoi dubbi sul tipo di vita che vorrebbe fare.
Cordialmente, Dott.ssa Anna patrizia Guarino - Psicologa, Roma.

Dott.ssa Anna Patrizia Guarino Psicologo a Ardea

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25 AGO 2015

Buongiorno Sara, come ben dice ha un problema di abbondanza e la scelta più corretta è ... non spetta a Lei scegliere. Viva al meglio le relazioni e lasci che sia uno di loro che la "rapisca" e faccia in modo che per lei la scelta non sia più un dilemma, ma la naturale conseguenza di un benessere.
Cordialmente
Dr. Massimo Botti

Dott. Massimo Botti Psicologo a Genova

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21 AGO 2015

Buongiorno Sara...
premetto che spero di non ripetere troppo quanto scritto dai colleghi, dato che non ho letto tutti i commenti, perciò mi scuso in anticipo se posso risultare ripetitiva.

Le consiglio di leggere "Male D'Amore" di Angeles Mastreetta e contemporaneamente rivolgersi a un collega nella sua zona, che possa aiutarla a fare chiarezza in se stessa.

Può capitare di essere in situazioni ibride come la sua, ma di fatto poi una scelta è necessaria, a meno che entrambi non accettino di frequentarla contemporaneamente, sembra che l'uno sia al corrente dell'altro, forse potrebbe essere per lei la soluzione insperata?
E' vero che la "bigamia" non è la norma per la società, ma questo non significa che non vi siano persone che trovino un equilibrio in questo tipo di dinamica, senza farne troppa "promozione" (eccetto mi viene in mente il cantante Pupo o una ex concorrente di Masterchef che aveva dichiarato di convivere con due uomini e amarli entrambi, con soddisfazione e serenità da parte di tutti quanti).

Le alternative che ha oltre questa (ammesso e non concesso che loro lo accettino) è capire cosa uno compensi delle mancanze dell'altro e optare per chiudere con entrambi -dato che nessuno dei due sembra soddisfarla appieno -e cercare una persona che possa soddisfarla senza "ulteriori necessità".

In ogni caso le consiglio un supporto psicologico, se non altro perché in una vita così idilliaca e lineare, come descrive la sua, forse non ha gli strumenti per affrontare con più determinazione la difficoltà che la vita le ha presentato.
Lei afferma di trovare benzina / energia nella propositività del primo fidanzato e il prospetto di "una vita migliore", che sembra poterle offrire il secondo (ah questi paesini stretti!).
Come se lei non sapesse, a prescindere dai loro desideri, quali siano i suoi personali e prioritari nella sua vita.

Infine è particolare che nonostante un lavoro che la appaga non riesca ad essere autonoma economicamente, e anche questo aspetto è da non sottovalutare perché di fatto, in qualche modo, ha intorno sempre qualcuno che si occupa di lei sia materialmente che psicologicamente e quindi in cosa lei è davvero e completamente autonoma?

Spero di averle dato nuovi spunti di riflessione.

Cordialmente

Claudia Popolillo - Studio Logos Psicologo a Lodi

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20 AGO 2015

Gentile Sara
credo che debba interrogarsi non tanto sulla questione "quale dei due uomini scegliere", quanto sul senso profondo che può avere per lei "l'andamento pendolare del suo desiderio". Che cosa può voler significare questo oscillare da un estremo all'altro? A che cosa potrà mai servire quest'oscillazione in questo momento nella sua vita, quali sono i vantaggi secondari di questo pendolare? Forse rimanere un altro pò "bambina" (visto che è tornata a vivere dai suoi genitori) rifuggendo dalla responsabilità di operare una scelta (che ovviamente non potrà mai essere "perfetta")?
Cordiali saluti
Dott.ssa Stefania D'Antuono

Dott.ssa Anna Stefania D'antuono Psicologo a Venezia

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20 AGO 2015

Cara Sara,
è possibile riceva una mia duplice risposta a causa di un problema al pc.

Il suo messaggio mi ha colpita in particolare per il suo accenno ad un paese che "affama di vita".
In lei noto fame di vita che in questo momento è insaziabilità verso l'amore e l'attenzione che le offrono i due uomini e che nutrono i suoi sentimenti, emozioni e la sua autostima.

Descrive con affetto e soddisfazione entrambi e non solo; anche il suo lavoro la famiglia e le amicizie la appagano. Mi sono chiesta se si senta parimenti appagata anche da se stessa.

A volte l'indecisione nel operare delle scelte dipende dalla fatica a rinunciare a qualcuno o qualcosa che fa da motore e senza il quale si sente di perdere energia.

Fosse così, contatti uno psicologo per una consulenza.

Un caro saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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20 AGO 2015

Gentile Sara,
un tempo il problema non si sarebbe posto o meglio si sarebbe posto in maniera diversa; oggi con le convivenze si vivono rapporti più precari per la loro intrinseche caratteristiche.
Ogni scelta comporta delle rinunce, Le consiglio di leggere un libro di G. Nardone "La paura delle decisioni".
Uno psicologo poi potrebbe aiutarla molto a capire i suoi più profondi desideri.
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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20 AGO 2015

Gentile Sara,
disorientamento e confusione emergono chiaramente da questo suo messaggio così come l'urgenza, anche per la situazione contingente, di affrontare e risolvere la situazione.
Il problema che porta è un problema di scelta, scelta alla quale conseguirebbe la perdita di una persona importante e di quello che tale persona le consente di soddisfare. Temporeggiare e rimanere nel dubbio non è però la soluzione né per lei, né per le due persone cui è legata (e nulla le garantisce che entrambi siano disposti ad aspettare ad oltranza). Potrebbe esserle utile iniziare un percorso psicologico nel quale centrarsi su di lei e cercare di recuperare lucidità e serenità, riflettere sulle due relazioni, sui bisogni che le consentono di soddisfare, su quello che le danno e alla luce di ciò riconoscere ciò a cui lei non potrebbe assolutamente rinunciare. Verificare anche se i desideri ed i bisogni soddisfatti dall'una non possono trovare appagamento nell'altra.

Cordiali saluti,
Dott.ssa Stefania Valagussa

Dott.ssa Stefania Valagussa Psicologo a Concorezzo

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20 AGO 2015

Gentile Sara,
lei ha detto bene : il suo è un "problema di abbondanza"!"Il consiglio che le posso dare è di convincersi che non c'è motivo di soffrire così tanto anche perchè è poco credibile che nel momento stesso in cui gode della compagnia di uno soffre per l'altro. E' invece più credibile che soffra quando si depriva della compagnia di entrambi ed in tal caso non le resta che sperare in un terzo incontro ancora più fortunato.
Pertanto, data la situazione, credo che la cosa migliore, per come lei si è palesata, è quella di non fare alcuna scelta ed aspettare che sia uno di loro due a decidersi di prendere un'altra strada così non toccherà più a lei la sofferenza della scelta.
Cordiali saluti
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio Campagna (Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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20 AGO 2015

Carissima Sara,
la sua pare piuttosto la paura della scelta, scegliere determina indiscutibilmente una perdita, cosa che lei in questo momento non è pronta ad affrontare.
Le consiglio di contattare un terapeuta della sua zona per cominciare un percorso, temporeggiando non ha pensato che potrebbe perderli entrambi? Non arrivi a fare in modo di non scegliere, se ne potrebbe pentire in futuro.
Coraggio

Dott.ssa Daniela Fornari

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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