Bassa autostima e paranoie

Inviata da Beatrice · 11 ago 2023 Autostima

Buongiorno, vi scrivo perché penso che la situazione mi stia sfuggendo di mano, ho 26 anni e in questo periodo sento di non avere autostima, tutto é iniziato quando i miei genitori me ne hanno dette di tutti i colori per un esame andato male all'universitá.
So che spesso i genitori (come altre persone) presi dalla rabbia, posson odire cose che non pensano, ma purtroppo seppur le cose fra noi siano tornate apparentemente normali, non mancano mai frecciatine sul fatto che gli altri siano laureati e io no, che loro si vergognano quando qualcuno chiede di me e mia madre continua ad interrogarsi sul come io possa essere "venuta su cosí".
Premetto che fino alle superiori sono sempre stata una bambina e poi ragazzina molto ligia al dovere, disciplinata, molto impostata, a 7 anni sono andata a lezione di pianoforte obbligata dai miei genitori, anche se per fortuna ho scoperto di avere talento e una passione (infatti ho anche frequentato il conservatorio successivamente che ho dovuto interrompere per l'universirá).
Il fatto é che finché ero una ragazza perfetta (fino alle superiori) con voti ottimi i miei genitori avevano molta stima di me, ora continuano a dire sempre che sono una ragazza persa, solo perché sono fuoricorso.
Inoltre, devo dire che sono sempre stata molto influenzata in tutte le scelte soprattutto da mia madre, come se non avessi mai deciso niente con la mia testa e ho sempre avuto questa pressiome di non dover deludere le aspettative dei miei.
Ricordo che una volta alle elementari presi un'unica insufficienza in 5 anni e non vi dico come mi trattò mia madre.
La stessa cosa é successa quando ho bocciato la patente per la prima ed unica volta.
É come se l'errore e l'imperfezione non fossero contemplati per loro.
Se passiamo una bella giornata insieme o mi fanno un regalo continuano poi a rinfacciarmelo perché "non me lo merito" e io ora sono convinta di non meritare piú nulla, non mi godo piú niente, neppure piccole gioie o momenti con i miei amici o con il mio ragazzo.
A tal proposito, adesso sono convinta che il mio ragazzo non mi ami piú o che non mi ami come prima e spesso mi ritrovo ad analizzare ossessivamente i suoi comportamenti, ma razionalmente so che lui é sempre lo stesso e che il mio "non amarmi" lo sto riflettendo su di lui.
Noi abbiamo una storia abbastanza particolare, siamo stati amici stretti per anni pur avendo le nostre storie e ci siamo sempre piaciuti, e fino a qualche mese fa diciamo che ero sicura che lui mi amasse, ora ho paura che non mi voglia piú ma ho delle vere e proprie paranoie che mi convincono di questo seppur siano prive di fondamento.
Non so come fare a risollevarmi soprattutto mi logora anche questa ossessione che ho del non essere piú amata.
Sento che i miei genitori non sono fieri di me, mi fanno sentire un fallimento.
Vedo i genitori del mio ragazzo che di fronte ai "fallimenti" lo incoraggiano in quanto a tutto c'é soluzione e fallire una volta, due, anche tre, non significa fallire per sempre e ciò lo hanno detto pure a me, i genitori del mio ragazzo, non i miei.
Tutto ciò mi fa stare male.

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Miglior risposta 12 AGO 2023

Cara Beatrice,

La pressione e le aspettative dei genitori possono avere un impatto significativo sull'autostima. È importante ricordare che il valore di una persona non è determinato dai risultati accademici o da altre metriche esterne. La sua percezione del rapporto con il suo ragazzo potrebbe essere influenzata dalla sua attuale bassa autostima.

Potrebbe essere utile parlare con un professionista della salute mentale per affrontare questi sentimenti e trovare strategie per rafforzare la sua autostima e gestire le relazioni. Ricordi che ha il diritto di sentirsi bene con se stessa e di essere trattata con rispetto.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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16 AGO 2023

Gentile Beatrice è molto faticoso sostenere le aspettative degli altri e mi arriva tutta l'angoscia delle sue mani che sfuggono la presa della perfezione. Sento la pressione che sta vivendo ed il sentimento di 'non essere amata' anche nelle sue fragilità (...) nell'imperfezione che riguarda tutti noi. Questa...situazione può essere riconosciuta, elaborata e digerita in uno spazio di terapia personale dove si è esentati dal giudizio ma soprattutto dove si può 'imparare' a vivere il proprio, di giudizio, con la necessaria serenità. L'autostima si nutre dell'altro così come è intessuta con il senso di essere amati per ciò che si è più per ciò che si fa. Un grande dono che può fare a se stessa è chiedersi: perché ora? Cosa voglio per me? Un caro saluto e la disponibilità ad approfondire anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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14 AGO 2023

Mamma mia che pesantezza la pressione dei voti! Non so quante sedute ho fatto per aiutare le persone a elaborare le ferite da pressione per i voti e dei risultati. Mi dispiace davvero che tu stia stretta in questa morsa di giudizio legata ai risultati. Mi dispiace perché potresti essere arrivata a credere (a livello profondo, non solo "razionalmente") che il tuo valore dipenda dai risultati che porti.
Sicuramente i tuoi genitori non lo fanno per farti stare male (probabilmente tua mamma è altrettanto giudicante anche con se stessa) ma appena puoi, ti suggerisco di fare un percorso per rompere questo apprendimento sbagliato che potresti aver maturato il cui il valore personale dipende dai voti e dai feedback dei genitori. Inoltre è veramente importante che tu impari a scegliere da sola, indipendente da quello che vuole o non vuole tua madre. La vita è la tua e fare scelte volute da altri porta a vivere una vita che invece non è tua ma è quella che qualcun altro vuole per te.
Ti mando un caro saluto e faccio un sacco il tifo per te. Luisa Fossati

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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14 AGO 2023

Gentile Beatrice,
purtroppo i suoi genitori appartengono a quella categoria di genitori che condizionano le dimostrazioni di affetto e apprezzamento per i figli al soddisfacimento delle aspettative che hanno su di loro.
Pertanto, se un figlio (come può accadere) incappa in un risultato negativo, una difficoltà o un insuccesso anche temporaneo, essi vivono la cosa come una profonda ferita narcisistica adottando atteggiamenti e comportamenti deleteri per la sua autostima e innescando insicurezze anche in altri ambiti relazionali come è accaduto a lei.
Tuttavia, questa dinamica dannosa le è sufficientemente chiara per cui dovrà essere lei stessa a prendersi cura di sè e della sua autostima.
Lo può fare applicandosi di più nello studio, dialogando meglio con i suoi genitori col portare buone argomentazioni e intraprendendo un percorso di psicoterapia per perfezionare queste capacità.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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14 AGO 2023

Salve Beatrice,
Ventisei anni sono un’età giusta per sentirsi in autonomia e libera di prendere la vita nelle proprie mani. La sua sofferenza per queste pressioni familiari potrebbe essere ben superata se lei iniziasse a considerare la struttura di compiacenza psicologica che può costituirsi nelle relazioni affettive inclinandole verso il ricatto affettivo. Per non perdere la stima dell’altro, tanto lo si compiace, quanto più ci è vicino affettivamente. Inizia così una strutturazione simbiotica che apparentemente dona protezione ma in sostanza blocca la possibilità di separarsi come adulto libero e responsabile. Purtroppo il compiacere l’altro significa adattare il proprio intimo a qualcosa di estraneo alla nostra originalità e ciò preclude la via all’individuazione di Sè come soggetti differenziati. Ciò provoca anche una rabbia repressa per la non possibile emancipazione, che può rifluire nel proprio progetto di vita attraverso dei sabotaggi inconsapevoli. Il suo ragazzo sembra fortunatamente non essere in un circuito relazionale familiare di questo genere. Potrebbe intanto chiedere il suo aiuto per concepire una distanza psicologica da tale circolo comunicativo disfunzionale con i suoi. In seconda battuta sarebbe opportuna una psicoterapia che lavori sulle relazioni affettive e sul mondo interno da un punto di vista emotivo, sull’asse dipendenza/indipendenza nel legame.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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12 AGO 2023

Carissima,

ma certamente, sei una ragazza in gamba, non credere a chi non ti dà fiducia, anche se si tratta dei tuoi genitori. Risollevati dunque basandoti sul fatto, che tra l'altro affermi, che sbagliare si può, è lecito. Non è importante fallire quanto sapersi rialzare anche cento volte, è così per coloro che hanno successo. E' una questione interna.
Se lo desideri, possiamo mantenere un contatto.
Per ora un affettuoso abbraccio.

Dott.Gabriele Lenti Psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

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12 AGO 2023

Mi dispiace sentire che stai attraversando un periodo difficile e che la tua autostima sia stata influenzata negativamente dalle aspettative dei tuoi genitori e da altre preoccupazioni. È importante capire che sei una persona unica, con il tuo valore e le tue potenzialità, indipendentemente dalle aspettative altrui o dagli errori che hai commesso.

Ecco alcune considerazioni e suggerimenti che potrebbero aiutarti a gestire la situazione:

Riconoscere i propri sentimenti: È fondamentale riconoscere e accettare i tuoi sentimenti. La frustrazione, la paura e l'ansia che stai sperimentando sono normali, ma è importante affrontarli in modo sano.

Comunicazione con i genitori: Cerca di avere una conversazione aperta con i tuoi genitori. Esprimi i tuoi sentimenti nei loro confronti e spiega come le loro parole ti abbiano ferito. Mostrare la tua vulnerabilità potrebbe aiutare a far loro capire quanto le loro parole abbiano avuto un impatto su di te.

Autostima e consapevolezza: Lavora sulla tua autostima e sulla tua consapevolezza. Focalizzati sulle tue qualità positive, sui tuoi successi passati e sulle tue aspirazioni future. Prenditi del tempo per riflettere su ciò che ti rende unica e preziosa.

Fallo per te stessa: Cerca di compiere scelte e prendere decisioni che siano basate sulle tue passioni, interessi e desideri personali, anziché essere influenzata dalle aspettative degli altri. L'università e la carriera dovrebbero essere scelte che ti entusiasmano e che senti giuste per te.

Supporto emotivo: Cerca il sostegno di amici fidati, familiari o di uno psicologo. Condividere i tuoi pensieri e sentimenti con qualcuno che ti ascolta senza giudizio può essere estremamente benefico per affrontare le tue preoccupazioni.

Mindfulness e tecniche di gestione dello stress: Le tecniche di mindfulness e di gestione dello stress, come la meditazione e la respirazione consapevole, possono aiutarti a ridurre l'ansia e a concentrarti sul momento presente.

Relazione con il tuo ragazzo: Parla apertamente con il tuo ragazzo riguardo alle tue paure e alle tue insicurezze. La comunicazione è fondamentale in ogni relazione. Spesso, le nostre paure possono creare distorsioni nella percezione delle situazioni, ed è importante condividere i tuoi sentimenti con lui.

Crescita personale: Vedi questa fase come un'opportunità di crescita personale. Gli errori e le sfide sono parte integrante della vita e possono portare a imparare, crescere e maturare.

Counseling professionale: Se le tue preoccupazioni e l'ansia persistono, considera di cercare l'aiuto di uno psicologo o di un consulente professionale. Possono fornirti strumenti e supporto per affrontare queste sfide in modo più efficace.

Ricorda che sei molto più di ciò che gli altri pensano o dicono di te. La tua autostima e il tuo valore non dovrebbero dipendere dalle aspettative degli altri, ma piuttosto dalla tua visione di te stessa e dai tuoi sforzi personali per crescere e raggiungere i tuoi obiettivi.

Dott. Fabrizio Toti Psicologo a Todi

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12 AGO 2023

Cara Beatrice,

quello che ti è mancato fino ad oggi è stato l'amore incondizionato da parte dei tuoi genitori.
Quindi, ti invito a intraprendere un viaggio/percorso psicoterapeutico finalizzato ad elaborare i nodi irrisolti e gli eventi dolorosi, unitamente al rafforzamento della tua autostima, fiducia in te stessa e assertivita'.
Sono a tua completa disposizione per qualsiasi approfondimento, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice

Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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12 AGO 2023

Buongiorno Beatrice, la perfezione non esiste questo è un dato che tutti noi dovremmo accettare. Un brutto voto, un esame non passato all’università, essere fuori corso.. fa parte della vita, a volte servono momenti di pausa per comprendere meglio chi siamo e cosa vogliamo.
“ I fallimenti” se così possono essere chiamati i tuoi, ma comprendo che per i ragazz* un esame andato male potrebbe diventarlo, sono mezzi per rimettersi in piedi e ripartire verso infiniti successi, basta solo crederci e soprattutto credere in se stessi. Parli di influenze nelle scelte, sei sicura che il percorso di laurea scelto sia frutto di una tua decisione, è effettivamente quello che vuoi?
Cerca di pensare, per quanto difficile possa essere che tua madre è fatta così, ma non deve e non può condizionare la tua vita, prova a fare mentalmente o su un quaderno un resoconto dei tuoi successi, vedrai che sono maggiori rispetto agli insuccessi e concentrati solo su cose positive. Inizia con il darti piccoli obiettivi giornalieri facilmente raggiungibili per poi alzare il livello di difficoltà, a piccoli passi.
Inoltre concentrati solo su te stessa e su cosa vuoi dalla vita. Ricordati che la vita è fatta di sfide quotidiane nelle quali si può cadere ma rialzarsi più forti di prima.
Buona vita Beatrice

Dott.ssa Carmela Maiolo Psicologo a Crotone

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12 AGO 2023

Buongiorno Cara
Mi spiace molto di come i tuoi genitori ti trattano.
Essere fuori corso non significa essere un fallimento.
Può capitare, tutte le esperienze della vita, ci fanno crescere.
Per quanto riguarda le tue paranoie, ti consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta per superare, le tue problematiche.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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12 AGO 2023

Cara Beatrice,
Grazie per questa condivisione che accolgo con comprensione.
Purtroppo quando in famiglia si instaurano modalità relazionali disfunzionali di questo tipo, è normale che tu ti senta svilita nel tuo valore di persona. Un genitore dovrebbe essere colui che ama senza condizioni, non sulla base di successi o fallimenti. Questa modalità di dare e togliere amore, ovviamente, fa sì che dentro te si radichi una dialettica del tipo "se non sono perfetta, non sono degna d'amore", la quale viene portata in tutte le altre relazioni come quella col tuo ragazzo.

Ma la tua autostima, cara, non deve dipendere dal successo o dal fallimento in un unico ambito, nel tuo caso il percorso universitario. Sei molto di più di questo. E soprattutto, non parlerei di fallimenti: ciascuno di noi si mette in gioco ogni giorno per raggiungere degli obiettivi, che a volte vengono raggiunti e altre no.

Capisco che ora la tua autostima sia completamente sabotata da questa situazione, ma riesci a immaginarla come se fosse a compartimenti? In uno di essi puoi avere un risultato che ti gonfia l'autostima, in un altro puoi avere uno che te la abbassa un po', ma sulla bilancia una cosa compensa l'altra.

Riesci, quindi, a prendere un foglio e a scrivere tutti i tuoi aspetti positivi? Tutte le tue risorse? Tutte le tue capacità? Ne avrai tantissime!

Resto a tua disposizione, cara Beatrice, anche online.
Fabiana Navarro
Psicologa

Fabiana Navarro Psicologo a Maddaloni

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