Bambino interno/ Dipendenza affettiva
Buongiorno! Ho 40 anni, un matrimonio finito con la separazione dopo 18 anni, due figli di 11 e 14 anni. Ho un nuovo compagno e tutto si è incastrato bene: conviviamo, i miei figli lo adorano. Il mio disagio è nato da quando lui ha cambiato il lavoro. Prima era in un azienda senza stimoli e prospettive. Adesso ha trovato un lavoro stimolante e carico di responsabilità, tra l'altro a 1,5 ore da casa e che comprende anche i viaggi all'estero. Trovando un compromesso che permette di gestire anche la vita familiare, fa qualche gg in ufficio e qualche ggiorno da casa. Il fatto sta che questa situazione (decisa tra l'altro insieme e sono felice che lui riesce a realizzare le sue ambizioni professionali) ha risvegliato in me delle senzazioni molto dolorose. Mi sento messa da parte e abbandonata (anche se lui cerca di rassicurarmi) è completamente irrazionale. Mi sembra che in me ci sia un'altra sub-personalità che pretende amore incondizionato, tutta l'attenzione (e boi non basta mai), tutta la priorità e lo fa anche violentemente e se non riceve la risposta adeguata lo fa tramite manipolazione o aggressione - mentre razionalmente io capisco che devo lasciargli la libertà, accettare che ognuno di noi ha la propria vita anche se stiamo insieme. Ma quell'altra parte continua a farsi sentire in una maniera molto dolorosa e se non la assecondo non mi da pace. Vivo con il continuo senso di abbandono, trascuratezza e ricerca delle conferme. Voglio continuamente sentirmi dire che sono la piu' importante per lui, la piu' amata. Sono molto gelosa e ho voglia di controllarlo costantemente (anche se mi trattengo, non controllo mai il suo pc o cellulare). Sono cresciuta in una famiglia anafettiva, dove sono stata messa sempre in fondo alle priorità, con i genitori che non erano presenti spesso neanche fisicamente per motivi di lavoro o asltre necessita "giustificate" e io ho sempre dovuto accettarlo. Con le punizioni sia fisiche (da parte del padre), sia con il trattamento del silenzio (da parte della madre). Vorrei essere una persona "adulta" che lascia la libertà agli altri, vedi, al compagno e non soffre come un cane nel farlo. A parte del parere sulla mia situazione, esiste una terapia particolare che mi potrebbe aiutare? Grazie mille