la mia bambina di 6 anni ha problemi con il gruppo scuola, sport, amici perchè tutto le da fastidio, uno scherzo, oppure semplicemente il compagno di bambo che appoggia l'astuccio sul suo banco, lo va a dire alla maestra e crea quindi un litigio. Le maestre mi dicono che lei segnala tutto di tutti e tutto per lei è grave tanto da dire continuamente : "maestra quello ha detto...quello ha fatto". Di conseguenza non gioca mai serenamente con gli altri bambini perchè deve guardare tutti e pensare a segnalare tutti creando piccoli attriti, dopodichè o si isola perchè si impermalisce e pensano che tutti ce l'abbiano con lei. Questo porta a non essere l'amica che tutti cercano perchè in ogni occasione trova un modo di creare queste situazioni. non voglio che si ritrovi da sola, cosa ho sbagliato?
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20 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 6 persone
Ci sono pochi elementi per darle una risposta. Credo che una bambina abbia bisogno di essere rassicurata e non criticata, perciò cerchi di ascoltare la bambina e trovare un modo per rassicurarla..
21 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Salve signora,
molto spesso i comportamenti disfunzionali dei bambini vengono peggiorati dai tentativi di soluzione utilizzati per risolvere la situazione; bisogna poi considerare che ogni situazione è una situazione a se e l'intervento terapeutico va costruito sulla situazione specifica, per cui per aiutare la sua bambina si faccia aiutare da un esperto.
20 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Julienne,
è possibile che lei sia una persona ipercritica per cui involontariamente e inconsapevolmente trasmette alla bambina uno stile educativo che non facilita la tolleranza per il modo di essere diverso degli altri oppure è possibile che questi comportamenti abbiano alla base altre cause da ricercare in un contesto di psicoterapia preferibilmente sistemico-relazionale.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
20 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Julienne,
sarebbe opportuno capire in quali altri ambiti si manifesta questa situazione e quali dinamiche si innescano. Il mio suggerimento è quello di richiedere lei una consulenza psicologica indiretta ad un professionista.
Infatti, quando a presentare delle difficoltà sono i figli, può essere davvero d’aiuto lavorare con i genitori per due motivi:
1. per evitare di “etichettare” e “patologizzare” i bambini, infatti agendo sugli adulti e assumendoli come “co-terapeuti” risulta facilitato qualsiasi tipo di cambiamento.
2. Perchè, inoltre, questo circolo virtuoso in cui “si aiutano i genitori ad aiutare i figli” porta ad un maggiore senso di efficacia della famiglia e allo sviluppo di competenze genitoriali nuove per risolvere non solo questa difficoltà, ma anche altre eventuali difficoltà future.
Spero di esserle stata utile e resto a sua disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Un caro saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca
20 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gent.le Julienne,
Capisco il suo disagio di mamma, tuttavia in questa fase evolutiva è consueto sperimentare modalita' relazionali, che in qualche modo soddisfino desideri di vicinanza affettiva.
La piccola potrebbe aver trovato "qualche utilita" nell'agire questo schema comportamentale: maggior attenzione e considerazione da parte degli adulti significativi? Sentirsi "grande" in un gruppo di "piccoli"?
Piuttosto le chiederei quale sia il modo con il quale sua figlia si relaziona con lei, la famiglia, gli oggetti e/o giochi e lo spazio che ha a disposizione a casa: la vede serena? È pienamente immersa nell'attività che sta svolgendo? Quando giocate assieme che parole usa e usate, soprattutto in momenti di frustrazione o carico emotivo?
Un abbraccio
Dr.ssa Ornella Peloso - Pedavena (Belluno)
20 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno signora
Sua figlia non tollera la frustrazione, delle cose, e delle persone, vorrebbe tutte le persone uguali a lei. E tutte le cose messe a posto, come dice lei
Vi consiglio.dei colloqui.a voi genitori con uno psicoterapeuta. Per approfondire meglio le varie situazioni.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
20 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Ciao Julienne,
sua figlia ha solo 6 anni, e questi comportamenti possono essere corretti, per fare questo si deve chiedere non tanto cosa ha sbagliato ma cosa continua a sbagliare lei e le figure di riferimento di sua figlia.
Le poche informazioni riportate non mi consentono di dare altre indicazioni , la informo che in questi casi con bambini di quest'eta si può lavorare bene con terapie indirette , quindi non occorre portare il bambino in terapia ma può andare lei e avere delle indicazioni su come correggere questo comportamento della bambina in modo indiretto.
Se volesse maggiori informazioni mi può contattare,
Un saluto
Dott.ssa Cristiana Michelucci
18 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentilissima Julienne, ma chi lo dice che lei abbia realmente sbagliato qualcosa? La bambina è alla costante ricerca di attenzione e il perché va analizzato sotto tanti punti di vista. Non è facile ipotizzare una risposta e una soluzione, è necessario affrontare la situazione con un professionista che supporti lei e la bambina permettendole di esprimere le sue emozioni e i suoi pensieri 'a misura di bambino', prevalentemente attraverso il gioco e il disegno. Qualora desiderasse farlo assieme resto a disposizione, anche online. I miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
18 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Julienne, penso che la sua domanda finale ci possa fornire molti spunti di riflessione e indizi per arrivare a comprendere ciò che spinge sua figlia ad essere in costante conflitto con gli altri. Cominciamo col dire che il fatto che domandi cosa ha sbagliato denota in lei l'atteggiamento di mettersi un po' sulla difensiva e dare per scontato che è stato fatto un errore e che sia stata lei a fare questo errore. Tenga presente che i bambini sono il frutto dell'educazione e soprattutto dell'esempio di entrambi i genitori. Ne consegue che sarebbe interessante valutare sia il suo atteggiamento che quello di suo marito verso le altre persone. Verificate se siete particolarmente reattivi agli "urti" relazionali, se siete cioè un po' permalosi e se avete la tendenza a giudicare. O se lo è uno di voi. Potrebbe essere lei, così come potrebbe essere il papà della bambina.
Giudicarsi, o mettersi nella posizione di chi viene giudicato, può essere correlato ad un atteggiamento giudicante verso gli altri, così come potrebbe essere indice di essere soggetta spesso a giudizi.
Cominci lei a mutare il suo atteggiamento, cambiando la domanda da: "cosa ho sbagliato?" a: "Cosa posso fare per aiutare mia figlia?". In questo modo il suo pensiero diventerà propositivo, si concentrerà su ciò che si può fare per aiutare sua figlia ad essere più serena e stare meglio con gli altri, piuttosto che pensare che ormai il danno è fatto e che non si può fare altro che constatare la sua colpa o, al contrario, scagionarla.
Mi rendo conto che non sono valutazioni e processi facili da svolgere, quindi vi suggerisco di rivolgervi ad un/una psicologo/a al fine di valutare questi elementi e agevolare il processo di cambiamento.
Infine, c'è da considerare che ogni bambino può avere anche particolari caratteristiche temperamentali che l'accompagneranno nel corso della vita, ma rispetto alle quali può con particolari tecniche acquisire maggiore consapevolezza e imparare a gestirle per migliorare la sua capacità di regolare le proprie emozioni e di stare in relazione.
Tutto ciò per dire che ci sono molte cose che si possono fare mettendosi in gioco serenamente.
18 FEB 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Julienne,
Spero che con la mia risposta lei possa trovare il modo di aiutare sua figlia e lei. Lei come qualsiasi genitore commette errori è normale che ciò avvenga. Capisco che venga spontaneo chiedersi se si è la causa dei comportamenti dei figli ma spesso non è così. I bambini sono persone e come tali hanno il loro carattere. Zoe probabilmente sta attraversando un momento difficile dove l'unica interazione possibile è questa. Lei può cercare di parlare con sua figlia cercando di non rimproverarla ma di comprenderla. Spesso se le parole non funzionano come canale di espressione i bambini utilizzano il disegno oppure la scrittura.
È possibile se vuole intraprendere anche un percorso con Zoe e con lei. Resto a disposizione
Un saluto
Dott.ssa Cecilia Cicchetti
18 FEB 2023
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Buongiorno Julienne,
in primo luogo vorrei rassicurarla riguardo la sua domanda "cosa ho sbagliato?". Spesso i figli possono mettere in atto dei comportamenti che non dipendono esclusivamente dal genitore, vanno compresi ed inseriti in un contesto relazionale più complesso.
Consiglio un percorso di supporto per sua figlia, anche perché immagino la fatica che prova la bambina nell'essere costantemente attiva a guardare gli altri. Sarebbe il caso di approfondire.
Rimango quindi a vostra disposizione per un colloquio, anche online.