Ansia incontrollata.

Buonasera, volevo raccontarvi per sommi capi la mia storia. Sin da quando ero poco più adolescente, mi sono presa cura dei miei genitori ogniqualvolta avessero un problema di salute. Loro mi hanno avuto a tarda età e quindi c'è uno stacco generazionale abbastanza marcato. Ora sono molto avanti con l età, 82 e 84 anni e tutto sommato stanno bene grazie a Dio, a parte acciacchi sporadici. Fino a due anni fa, di qualsiasi problematica di salute riguardante loro, me ne sono sempre occupata io, dalla visita dal medico, alla somministrazione dei farmaci, ai controlli successivi e devo dire che estivo il tutto tranquillamente. Certo potevo esserne preoccupata da talumi sintomi, ma affrontavo le cose fino a risoluzione. Ora non ci riesco più. Da due anni circa, appena uno dei due accusa qualche problematica di salute, io inizio ad avvertire una forte ansia, unita a vomito, insonnia e difficoltà di concentrazione. Ad esempio, mia madre ha i sintomi di una influenza intestinale, da 36 ore. Appena ho appreso che è salita anche un po' di febbre, è partito il trigger dell'ansia, con vomito, inappetenza, e tutta la sintomatologia tipica. Ho preso 10 gocce di lormetazepam per calmarmi e cercare di riposare. Vorrei capire, secondo voi, perché fino a poco tempo fa, pur preoccupandomi, riuscivo a gestire l'ansia e a tenerla nel range della normalità ed ora invece non ci riesco più. Ne vengo praticamente travolta. Eppure sono una donna ormai adulta, sono stata sempre determinata e centrata nelle scelte, pur essendo sempre vissuta nel timore di perdere i miei genitori, timore che riuscivo a gestire,ora non più, forse a causa del tempo che passa. Premetto che i miei genitori sono poco collaborativi per quanto riguarda il rapporto con medici e medicine e spesso, per non dire sempre, rifiutano le cure. In ultimo, concludo dicendo che sono single senza figli e che, pur avendo due fratelli, mi sento spesso investita della responsabilità di decidere da sola per i miei genitori (che sono anche i loro). Per il resto non ho avuto problemi particolari nella mia vita, anzi sono soddisfatta per tutto ciò che ho messo su. Il mio dolore ultimamente è non riconoscermi più per quella che ero, una persona allegra, dalla battuta pronta, amante della compagnia e del divertimento. A 42 mi sento spenta e spesso penso che la mia vita non abbia più molto senso. Potrei tranquillamente passare oltre, senza avere rimpianti. Cosa mi sta succedendo? Sono soltanto cosciente che tutto ciò non è normale, è che questa ansia invalida la mia vita, rendendola monca. Grazie a chi mi risponderà