Ansia, depressione e improvvisa apatia verso il mio ragazzo

Inviata da Martina · 26 mag 2019 Ansia

Gentili dottori,
Innanzitutto vi ringrazio a priori per il vostro lavoro perché trovo che questa piattaforma sia una fonte di aiuto e supporto molto utile.

Mi chiamo Martina, sono una ragazza di quasi 20 anni. Mi rivolgo a voi perché da qualche mese ormai soffro molto a livello emotivo e non so più come uscire da questa situazione.
Tutto é iniziato quando a Novembre scorso mi é stato diagnosticato un tumore (benigno fortunatamente) al seno, che ho dovuto operare a Gennaio.
Dopo l’operazione tutto si é risolto, ma purtroppo nel corso dei 2 mesi precedenti all’operazione sono diventata molto ipocondriaca in quanto ho sviluppato la paura di poter avere qualsiasi tumore possibile.
Così a febbraio mi sono rivolta al mio medico di base, il quale mi ha prescritto Lexotan a dosaggio basso/medio per cercare di calmare la mia preoccupazione che lui riteneva infondata poiché mi crede perfettamente sana dal punto di vista fisico.
Ho assunto Lexotan per circa un mese e mezzo, e ho notato un parziale rilassamento fisico ma non emotivo.
Così verso marzo/aprile ho deciso di provare a smettere il farmaco e a cercare di gestire da sola questa situazione.
Credo che però questo abbia solo peggiorato le cose, in quanto in questo periodo ho alternato giorni di apparente tranquillità a giorni in cui ho avuto delle vere e proprie crisi emotive con pianti incontrollati, non solo relative alla salute, ma spesso immotivate o dovute a piccoli problemi quotidiani che ho iniziato ad ingrandire eccessivamente (come litigi con i miei amici o con il mio ragazzo).
Così ho deciso di tornare dal medico di base per chiedere consiglio.
Dopo avergli spiegato il problema lui mi ha detto che crede che la mia forma di ansia stia cambiando, perché la mia iniziale ipocondria sta ora virando verso un disturbo ossessivo compulsivo e lieve depressione.
In effetti mi sento così spesso triste, priva di entusiasmo e mi fisso su qualsiasi piccola cosa ingrandendola.
Tutto questo per me è davvero strano perché sono sempre stata una ragazza molto solare e piena di vita.
Il medico mi ha quindi nuovamente prescritto Lexotan la sera per dormire meglio, a cui ha aggiunto Escitalopram (SSRI). Per quanto riguarda questo ultimo farmaco mi ha detto che potrebbe metterci 2/3 settimane per iniziare a fare effetto, mentre inizialmente potrebbe dare qualche effetto collaterale.

Ora, io sto prendendo questo farmaco da 10 giorni circa, e da 2 giorni sto molto peggio di prima per un motivo che non riesco a spiegarmi e a risolvere, che riguarda la mia relazione sentimentale.
Premetto che sto con il mio ragazzo da quasi un anno, e che abbiamo avuto alti e bassi ma abbiamo sempre affrontato ogni problema. Io sono sempre stata innamoratissima di lui, anzi, lui é stata una delle mie poche certezze in questi mesi di ansia e malessere e solo con lui riuscivo a distrarmi davvero.
Due sere fa dopo aver affrontato un esame all’università che nell’ultimo periodo é stato fonte di grande stress per me, avevo molta voglia di vederlo perché lo studio mi aveva impedito di vederlo per giorni.
É venuto a casa mia a cena e dopo cena ci siamo messi a vedere un film. Fin qui tutto bene, ero molto contenta di stare con lui come sono sempre stata, finché improvvisamente ho avuto una sensazione stranissima: mentre eravamo abbracciati a vedere il film, io ero davvero stanca per via dell’esame e mi stavo addormentando, quando improvvisamente ho sentito l’impulso di volermi staccare fisicamente da lui.
Questa sensazione é durata poco, eppure mi ha destabilizzato perché non mi era mai successo, io desidero sempre stargli vicino.
Così da quel momento questa improvvisa sensazione mi ha portato ad averne un’angoscia crescente che dura tuttora.
É da due giorni che ho paura di non provare più nulla per lui, di farlo stare male, di perderlo, lui che é stata la mia unica certezza in questi mesi. Tutto questo mi sta facendo impazzire perché é stato del tutto improvviso e non so come sia possibile.
Da lunedì sera non ci siamo ancora rivisti ma ci sentiamo sempre e ogni messaggio che mi manda mi fa venire l’angoscia perché mi porta a questi brutti pensieri, e stasera dovrei vederlo ma ho paura di vederlo proprio perché mi sto auto convincendo che qualcosa é cambiato.
Il fatto é che ci soffro molto perché in fondo secondo me non hanno nessun senso questi pensieri improvvisi perché lui per me é importantissimo, eppure é come se improvvisamente mi desse quasi fastidio e non so come comportarmi con lui.
Non voglio rovinare tutto. Ho tanta paura.

Ora, io sto valutando di andare da uno psicoterapeuta, ma purtroppo per il prossimo mese avrò molti esami all’università e non ho molto tempo, quindi vorrei intanto un consiglio da voi.
É possibile che questa mia improvvisa apatia verso il mio ragazzo sia un iniziale effetto collaterale dell’antidepressivo che sto prendendo? O credete sia dovuto ad altri motivi, come lo stress universitario che sta diventando ultimamente molto forte? E come posso affrontare la situazione? Sto davvero male e non so cosa fare, non voglio perderlo. Non riesco più a controllare le mie paure.
Grazie in anticipo.

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Miglior risposta 28 MAG 2019

Ciao Martina,
un'esperienza come quella che tu hai avuto scoprendo la neoplasia al seno può aver comportato un effetto traumatico, anche se si è risolta per il meglio. Infatti la quota di stress che si produce rispetto a delle situazioni con un carico emotivo e tensivo particolare comportano una forte "spesa" di energia psichica che può incidere, temporaneamente, sull'abituale sentimento di equilibrio e benessere psicologico . (Peraltro non so se durante la gestione del disturbo fisico per caso hai usato farmaci ormonali, che già di per sé creano un po' di scompenso emotivo).
I pensieri ossessivi successivi, anche se non sembrerebbe, agiscono da argine all'ansia generata dal trauma che non è stato elaborato fino in fondo ; ma naturalmente invece di indurre benessere, determinano un'altra forma di malessere.
Quanto agli ansiolitici o all'antidepressivo, possono esserti stati temporaneamente utili procurandoti un benessere temporaneo, ma in realtà sedando l'ansia o altri sintomi emotivi nascondono il problema irrisolto, trattenendolo dentro di te invece di elaborarlo. Potrebbero poi effettivamente presentare qualche effetto collaterale che contribuisce a darti la sensazione di un quadro psicologico ancor più complesso e confuso di quanto realmente sia.
L'importante è non sentirti troppo allarmata e priva di soluzioni, perché si tratta di una situazione gestibile e risolvibile in pieno, ma non devi lasciar passare troppo tempo, perché alcuni meccanismi psichici rischiano di "cronicizzarsi" , se non affrontati.
Perciò credo che la psicoterapia sia proprio utile a "risistemare" tutta la situazione che hai vissuto e credo che ti farebbe bene intraprenderla presto, non aspettare: in fondo un incontro di un'ora non ti toglierà tempo per studiare!
Buonissime cose,
auguri per gli esami.... per il tuo amore, e per una serena ripresa del tuo percorso di vita .
dott. paola miele caccavale , Centro PER.FA.RE (PERsona FAmiglia RElazione), napoli

Centro PER.FA.RE. PERsona FAmiglia RElazione Psicologo a Napoli

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28 MAG 2019

Carissima...intanto complimenti al tuo medico di base che dimostra avere ottime conoscenze psichiatriche.
Credo che il suo sospetto che ti stia esordendo un disturbo di tipo ossessivo sia fondato.
In quanto a non intraprendere una psicoterapia causa esami, tieni presente che:
1. si tratta di 1 ora la settimana;
2. un disturbo ossessivo e' un grosso ostacolo per il tuo proseguimento degli studi.
Coraggio, affronta il problema.

Anonimo-157342 Psicologo a Montebelluna

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27 MAG 2019

Buongiorno Martina,
la sua descrizione è un escalation di stati emotivi (paura, ansia, angoscia) che mi sembra siano stati generati dalla scoperta della neoplasia per fortuna benigna. Ha fatto bene a rivolgersi al suo medico, ma credo che alla terapia farmacologica vada associata un aiuto psicoterapeutico per conoscere ciò che si sta evolvendo in manifestazioni psichiche più estese e invalidanti. Appoggio il suo intento di rivolgersi a uno Psicoterapeuta per comprendere i motivi del suo malessere, alla sua età è più che necessario scoprire le cause e le risorse che le permetterebbero di migliorare la qualità della sua vita.
Disponibile per approfondimenti
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia Milano

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