Rabbia incontrollata
Sono una ragazza di 27 anni ed inizio ad avere dubbi sulla salute psichica di mia madre. Mia madre ha continui scatti di ira incontrollata senza una ragione che li giustifichi abbastanza. Non solo con me, succede spesso con le persone che le sono più vicine tanto da allontanarle.
Questi scatti partono spesso da momenti apparentemente tranquilli, il che crea in me una situazione di ansia costante dato che non so mai cosa aspettarmi. Passa dalla mamma dolce e tranquilla alla mamma isterica e piena di rabbia. Le persone si allontanano scappando, ma io ci vivo in casa. Parte tutto e spesso da una frase o un consiglio, un sorriso nel moneto sbagliato o piccole cose che la fanno scattare in maniera davvero tanto tanto sproporzionata. In questi suoi deliri vede tutti come fossero un nemico. Ho pensato che davanti ad un delirio cercare di fargli analizzare i fatti e fargli capire che non è così con esempi obbiettivi e reale sia di aiuto, ma inizia a scoppiare ancora più di rabbia e ad insultare. Dice frasi tremende a tutti ma con me maggiormente. Ad esempio:"figlia di merda", "annega nella tua merda", "il mio problema sei tu", "sei una persona talmente schifosa che rimarrai talmente sola che nessuno ti vorrà mai", "stronza", "pensi solo a te stessa", "ignorante", ecc ecc... Se a volta con processi razionali riesco ad arrivare ad un punto quasi ovvio tanto da smontare il suo delirio inizia a dire "non voglio ascoltare ciao". Esce di casa, poi rientra urlando con una pazza, esce di nuovo, rientra ancora con un'altra accusa.
Distorce la realtà, prende le mie frasi in un determinato contesto e le cambia fino ad arrivare a dire che lei è la povera offesa e gli altri lo schifo umano. Fa anche paura a volte perché è come se non fosse in se, è aggressiva. Capita a volta che riesco a rimanere lucida e non cadere in questo suo gioco di violenza psicologica (lei cerca lo scontro continuo) cercando di evitarla ma arriva alle mani o al lancio di oggetti. E' come se perdesse la ragione, il contatto con il mondo ed il suo unico pensiero fosse distruggere la persona che ha davanti (che ben poco centra con le sue frustrazioni) fino ad alla conclusione che il problema sono gli altri.
L'ultima volta le ho chiesto di allontanarsi ed uscire di casa momentaneamente perché non ne potevo più, fino che il suo delirio fosse finito. Ha iniziato a lanciarmi cose, a dire che ero una persona di merda perché la stavo cacciando via di casa, una figlia schifosa, che lei mi aveva sempre accolto e che io ora la stavo mettendo sulla porta di casa ed esasperando la mia frase fino all'inverosimile. E così parte con il gioco del senso di colpa. E' come se in quel momento vivesse una realtà distorta e non lucida dove tutti la attaccano. Le persone attorno a lei ci hanno rinunciato ed in questi suoi momenti scappano. Io invece in qualche modo mi sento in colpa cercando di capire come poterla aiutare, ma è davvero difficile e doloroso. Mi devasta a livello psicologico, riesce ad entrarmi dentro legandomi a questa situazione con il senso di colpa.
Il giorno dopo si sveglia ed è tranquilla, come se nulla fosse successo o addirittura sminuisce ciò che ha fatto dicendo che sto cercando addirittura di manipolarla. Anche questo è spaventoso.
A volte si tranquillizza per periodi di due o sei mesi tanto da creare in me una speranza che forse ha pensato e capito, ma poi invece è sempre la stessa storia. Questa sorta di sbalzi forti e aggressività altalenante creano in me ancora più sconforto e angoscia.
Ora come ora è la fase in cui lei sembra dispiaciuta ed è triste, così mi fa pena e la perdono. E molto probabilmente ci si sente davvero così triste, non è assolutamente falsa. Anzi, non ho idea del perché ma improvvisamente sono io che mi sento io in colpa, anche se razionalmente so di non averne motivo. Me lo dicono tutti ed io ne sono consapevole ma mi ci sento lo stesso. Ieri sera mentre stavo scolando l'acqua bollente della pasta mi ha lanciato una scatola in testa, potevo farmi male ed ha fatto una cosa tremenda in uno dei suoi scatti di ira. Eppure io la perdono perché mi fa pena. Non riesco più ad essere razionale ed in questo modo ho veramente paura di impazzire anche io.
Vorrei riuscire a distaccarmi come tutti in famiglia mia fanno, anche solo al livello psicologico. Ma non ci riesco e a dimostrarlo è il fatto che sono qui a scriverne.
Dopo tante parole da parte di tutti ho ormai accettato il fatto che lei sia così, che non cambierà, che non posso salvarla io se lei stessa non riconosce di avere un problema, che non è colpa mia di nulla, che questo deriva dalla sua infanzia e bla bla bla. Ma perché ancora ci sto male se razionalmente so tutto questo? Perché sono l'unica e riesce a legare solo me così?