Story-telling: ti racconto la mia storia

Negli studi professionali continuano ad aumentare le richieste di aiuto da parte di adolescenti e giovani adulti, in questo articolo vi racconto una storia di un adolescente in difficoltà

9 NOV 2023 · Tempo di lettura: min.
Story-telling: ti racconto la mia storia

Da sempre nell'ascolto psicologico si utilizzano storie per cambiare e stare meglio. In particolare con i minori, è possibile ricostruire il proprio percorso di vita mediante il quale si aiuta l'adolescente a crescere, a superare le paure, ad aumentare il proprio benessere. Sono storie che curano in cui si elaborano i piccoli grandi traumi personali. Tra tante storie che mi è capitato di ascoltare vorrei proporre la storia di Giada (nome di fantasia) la quale mi ha colpito per il grado si sofferenza e forza interiore. Giada è una studentessa liceale che arriva da me per ansia, rabbia e depressione. Presenta fin da subito molto dolore intenso, accolta gradatamente supera la paura, la diffidenza iniziale e comincia a raccontarsi come un fiume in piena. Molteplici sono i traumi subiti, l'incertezza economica, l'ombra delle molteplici guerre in corso, le difficoltà personali e familiari contribuiscono a renderla fragile. In tenera età i genitori si separano, purtroppo la conflittualità sarà sempre presente in famiglia. Giada assiste negli anni a tutto ciò, a tratti assume comportamenti provocatori o ribelli verso i propri genitori. La qualità della relazione con la madre è infatti disfunzionale, la ragazza cerca di vincere il sentimento di abbandono attraverso atteggiamenti provocatori. La relazione con il padre è limitata e povera, lo descrive sempre impegnato e lontano. Giada si sente così invisibile e vulnerabile, sviluppa una sensibilità precoce. Presto assume il ruolo di "genitore" in particolare con la madre la quale ha spesso problemi di salute con crolli improvvisi. L'attaccamento con le relazioni genitoriali è disfunzionale, le reazioni emotive e comportamentali sono fonte di sofferenza. Ciò innesca ansia, paura, rabbia e Giada inizia a sviluppare disturbi emotivi. E' a rischio l'integrità del sè, nel racconto si percepisce tanta sofferenza. Come reazione difensiva Giada mostra ribellione intensa e contesta i modelli genitoriali. A tratti assume comportamenti pericolosi, sfida i genitori attraverso tale comportamento di attaccamento. Inoltre Giada instaura molte amicizie amicali disfunzionali che le creano disagio. Da un punto di vista psicologico, l'affrontare il dolore è percepito come una minaccia, molteplici sono state le resistenze. Giada si sente intrappolata, cerca di proteggersi dal disagio ed oscilla continuamente tra vicinanza emotiva e freddo distacco. E' presente un conflitto intrapsichico. Nel lavoro clinico è necessario costruire un ambiente sicuro, una solida accoglienza prima di esplorare la storia personale. Giada fatica a contenere i sentimenti di disperazione e impotenza, non si fida affatto degli adulti, in quanto l'hanno tradita troppe volte. Perciò è necessario diminuire le difese che lei pone per tollerare i sentimenti negativi, in particolare la rabbia e la tristezza. Attraverso un atteggiamento caldo ed empatico Giada non si sente più spaventata dall'intimità, dalla vicinanza emotiva. Si ripristina la fiducia in se stessa attraverso la relazione. Si sollecitano le molteplici risorse e potenzialità per superare le avversità personali e familiari. Gradatamente Giada esce dal tunnel della crisi e dall'incertezza, l'amore verso se stessa e il riconoscimento delle proprie abilità e capacità sono fondamentali. Giada è anche una giovane scrittrice e attrice, inizia così ad ottenere molteplici riconoscimenti sociali. L'autostima si rafforza e gradatamente Giada inizia a cambiare lo sguardo negativo verso se stessa. Inoltre Giada ha la fortuna di incontrare nel percorso scolastico dei validi insegnanti, i quali la valorizzano negli ottimi risultati raggiunti nelle diverse performance a scuola, a teatro, nella scrittura. Giada ora si è iscritta all'università ed è piena di progetti futuri da realizzare.

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Scritto da

Studio Psicologia e Benessere

Psicologa clinica specializzata in counseling, svolge la professione con impegno e serietà mediante continui aggiornamenti e supervisioni da diversi anni. Utilizzando frequentemente la tecnica del counseling, scarica emozioni negative, ridimensiona il problema, individua strategie. Ha inoltre una formazione specifica in psicosessuologia con master in strategica breve.

Bibliografia

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