Adolescenti, sessualità, social network e pornografia

Durante l'adolescenza si avvia una trasformazione mentale in virtù di un metamorfosi fisica che fa sentire nuove sensazioni, nuove emozioni, nuovi bisogni e desideri...

15 NOV 2021 · Tempo di lettura: min.
Adolescenti, sessualità, social network e pornografia

L'adolescenza non è sempre esistita. Basti pensare che nel medioevo i bambini e gli adolescenti venivano pensati e rappresentati come degli adulti in miniatura o come degli "ometti"; termine quest'ultimo che è ancora presente nel nostro linguaggio come rifiuto inconscio di riconoscere tratti specifici di questo periodo.

Lo stesso termine "adolescente" non è sempre esistito: ha cominciato ad essere utilizzato dall'Ottocento, per indicare una fase di passaggio tra l'essere bambino e l'essere adulto.

Ma è solo dal Novecento che questo termine ha cominciato ad indicare tutta una serie di fenomeni fisici, psichici e sociali che agiscono e che operano tra loro. Si è cominciato così a comprendere che durante l'adolescenza si avvia una trasformazione mentale in virtù di un metamorfosi fisica che fa sentire nuove sensazioni, nuove emozioni, nuovi bisogni e desideri. Il corpo dell'adolescente comincia a farsi sentire, a inviare a sé e agli altri segnali mai sentiti prima, poco definibili, per cui non ci sono ancora parole.

Il nuovo corpo cerca risposte attraverso le parole altrui, attraverso i modelli sociali appresi a scuola, dalla rete amicale più stretta, dai trend più in voga su social network.

È utile sottolineare che il cambiamento dell'adolescente non può avvenire senza conseguenze dirette per i suoi genitori, i quali devono fare i conti con vissuti ed emozioni disorientanti, molto simili a quelle dei figli e che si concentrano sulla paura di perdere il controllo del corpo del figlio che fino ad allora avevano esercitato; sull'angoscia che provano quando il/la figlio/a si espone a pericoli che neppure riesce a immaginare; invidia inconscia per un corpo e una condizione esistenziale di cui vedono solo gli aspetti più positivi, dimenticando il disorientamento e la sofferenza che crea.

Entrambi - genitori e figli - sperimentano il lutto del corpo infantile del figlio, al quale si contrappone questo nuovo corpo che impone un confronto, come mai successo prima, che si può dire "alla pari". Tuttavia succede che tante volte i genitori siano svalutativi, banalizzanti, intestarditi a controllare le modalità con cui il/la ragazzo/a fa uso del proprio corpo rischiando così di ostacolare il processo evolutivo dell'adolescente. Ciò che più temono i genitori è l'inesorabile delusione di un corpo che dopo aver attraversato a grandi falcate l'infanzia, celebrato come meraviglioso e promettente, inciampa ora nel desiderio dell'altro, nel desiderio di scoprire mete sconosciute che potrebbero metterlo in "pericolo".

Ma quali sarebbero questi pericoli?

Un corpo in cui emerge la dirompenza della sessualità è un corpo pericoloso, un corpo che non risponde più alle "vecchie abitudini", ma a qualcosa che la mente dell'adolescente stesso fatica a tenere sotto controllo. Questo è un corpo che "sente" e "vuole" cose che potrebbero generare ansie, tensioni, inibizioni, frustrazioni, paure abbandoniche, episodi di regressione e rifiuto di crescere. A ciò, non si può fare a meno di aggiungere l'influenza che esercitano su tutti, ma in particolare modo sugli adolescenti, l'utilizzo dei social network e il mondo web.

Su Instagram ad esempio è stato studiato che parte delle adolescenti che si sessualizzano, mostrando corpi fantastici (coi filtri o meno) generano insicurezze nelle altre coetanee e al contempo ideali distorti nei ragazzi coetanei. Da tutto ciò è stato mostrato che il 15% di essi/esse ha percepito aumentare il proprio livello di ansia a proposito delproprio aspetto fisico, sviluppando anche dei disturbi del sonno.

Ma non solo.

Diversi studi internazionali hanno mostrato che il 30% dei bambini tra gli 11 e i 12 anni (compresi quelli italiani) ha visto pornografia online e che il 44% dei ragazzi italiani tra i 14 e 17 anni usufruisce della pornografia nelle loro camerette, coi genitori fisicamente presenti in casa. L'esperta criminologa e ricercatrice presso la Middlesex University di Londra Elena Martellozzo e la Polizia Postale ha affermato che la maggior parte di questi video contengono sesso violento, scene in cui la donna è sottomessa e felice di assecondare il desiderio maschile, sessismo, aggressioni, umiliazioni, degradazioni e pseudo stupri. Ciò che dunque ha preoccupato i ricercatori è che questi adolescenti, dopo una prima reazione di shock e confusione, hanno mostrato eccitazione: superato il primo impatto, diminuisce il disgusto e cresce l'eccitamento.

Sarebbe bello pensare che la colpa di tutto ciò sia di Instagram o della pornografia in sé.

Lungi dai moralismi, credo che questi dati confermino che la mancanza di una buona educazione sentimentale e sessuale porti gli adolescenti a cercare le risposte ai loro dubbi e alle loro paure per conto proprio, nel modo che gli è più congeniale, nel modo che più gli è proprio, senza rendersi conto che Instagram come le produzioni pornografiche sono aziende che traggono profitto e non hanno alcun scopo educativo, etico/morale.

Ciò che allora mancherebbe, parlando dell'Italia, è qualcosa che aiuti gli adolescenti ad avvicinarsi alla sessualità, alle infinite implicazioni che questa comporta, per mezzo di una educazione e comunicazione sentimentale/sessuale con degli esperti in materia. Essi purtroppo non possono essere i genitori.

I legami e le implicazioni emotive tra genitori e figli infatti, non permettono la condivisione di questo genere di informazioni. Molte volte infatti seppur mossi da buone intenzioni, i genitori non sanno, fanno finta di ignorare la sessualità dei figli, dimenticando che, volente o nolente, essa non sparirà, non può essere ignorata ed è il motore che spinge tutta l'adolescenza.

Gli adolescenti hanno il diritto di sapere cosa sia un legame affettivo, l'attrazione e l'eccitamento sessuale, l'orgasmo maschile e femminile, l'anatomia degli apparati genitali, cosa sia la masturbazione e le fantasie masturbatorie, cosa sia l'identità di genere, la disforia di genere, cosa è e cosa comporta una gravidanza, quali sono i contraccettivi più convenienti sia per il ragazzo che per la ragazza, cosa siano le malattie sessualmente trasmissibili, un utilizzo corretto e comprensibile della pornografia, ecc.

Succede così che mentre in paesi come l'Olanda la soddisfazione per la vita sessuale è fra le più alte nel mondo poiché si crede all'importanza dell'educazione sessuale e sentimentale fin dalle scuole elementari; in Italia, insieme alla Lituania, Polonia e Romania, non esiste nulla che obblighi a insegnare questa materia nelle scuole.

Eppure il corpo, come detto, non smette di farsi sentire e, molte volte, ciò che fa sentire, in mancanza di una buona educazione, porterebbe il/la ragazzo/a a percepirlo - il corpo - come un estraneo; schiavizzato o trascurato nelle sue richieste; trasfigurato fino a renderlo irriconoscibile; nascosto come qualcosa di cui vergognarsi; imprigionato tra la voglia di rimanere infante (privo di desideri e pulsioni sentimentali e sessuali) e la voglia matura, equilibrata di stare in una relazione sana e accrescitiva.

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Scritto da

Dott. Aldo Monaco

Bibliografia

  • De Masi F. Moriggia M. Scotti G.: Quando la scuola fa paura, Mimes Edizioni, Milano, 2020
  • Galimberti U., (2007) Psicologia, Garzanti, Milano
  • Laplanche e Pontalis, (1967) Enciclopedia della psicoanalisi, vol. II, Laterza, 2010
  • Pietropolli Charmet G., Cirillo L., Adolescienza, Edizioni San Paolo, Milano, 2010

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