“Quanto” sono io? I 6 pilastri dell'autostima secondo Nathaniel Branden

Su cosa si basa la nostra autostima? Perché è importante sapere come si sviluppa? Scopri le chiavi per coltivarlo e migliorarlo.

11 MAG 2023 · Tempo di lettura: min.
“Quanto” sono io? I 6 pilastri dell'autostima secondo Nathaniel Branden

Nathaniel Branden, noto psicoterapeuta e autore statunitense, nei suoi scritti ha definito l'Autostima "il singolo fattore più importante nel determinare la felicità e il successo di una persona nella vita" (Branden, 1995). Con il termine Autostima oggi facciamo riferimento ad un costrutto psicologico che si riferisce, in senso generale, al valore personale che un individuo si attribuisce e che influenza il modo in cui percepiamo e interagiamo con noi stessi, gli altri e il mondo che ci circonda.

L'autostima può avere un impatto significativo sui pensieri, i sentimenti, i comportamenti e la presa di decisioni di una persona e può modellare la sua salute mentale e il benessere percepiti, la volontà e la possibilità ad intraprendere relazioni sane e il raggiungimento dei propri obiettivi personali e professionali.

Quali sono i pilastri dell'autostima?

Secondo la teoria di Branden ci sono sei pilastri dell'autostima (Branden, 1995):

  1. Vivere consapevolmente: l'autore si riferisce alla capacità di capire quali sono i nostri valori, interessi, bisogni e obiettivi, ovvero cosa è davvero importante per la nostra vita e quale direzione vogliamo imprimerle, ed inoltre sviluppare e utilizzare i nostri talenti e le nostre abilità
  2. Accettazione di sé: la capacità di accettare se stessi incondizionatamente, senza giudizio o critica.
  3. Senso di responsabilità: la capacità di assumersi la responsabilità delle proprie azioni, sentimenti e pensieri.
  4. Auto-affermazione: la capacità di esprimersi con sicurezza e assertività, senza timore di rifiuto o disapprovazione.
  5. Darsi un obiettivo: la capacità di stabilire e perseguire obiettivi e obiettivi significativi.
  6. Integrità personale: la capacità di vivere secondo i propri valori, convinzioni e principi.

Gli individui con un'alta autostima tendono a possedere questi sei pilastri in abbondanza, mentre quelli con una bassa autostima possono avere difficoltà con una o più di queste aree.

Le persone che generalmente hanno valutazioni positive di se stesse, si sentono sicure e capaci, sono assertive e pro-attive nel perseguire i propri obiettivi e desideri e sono più propense a correre rischi e sfidare se stesse, generalmente hanno alta autostima; al contrario, la bassa autostima è propria di quegli individui che hanno valutazioni mediamente più negative di se stessi e si sentono spesso inadeguati e insicuri, e inoltre tendono ad essere più passivi, indecisi ed evitanti rispetto ad opportunità ed esperienze di vita nuove, formative o di crescita personale.

Vi sono numerosi fattori genetici che possono influenzare il temperamento, la personalità e le capacità cognitive di un individuo, e che di conseguenza possono avere un impatto significativo sull'autostima. Ad esempio, gli individui con una predisposizione genetica all'ansia o alla depressione possono avere maggiori probabilità di sperimentare una bassa autostima. Tuttavia vi sono anche i fattori ambientali, come ad esempio gli stili genitoriali, le esperienze sociali e le norme culturali, la realizzazione personale e il successo, il confronto sociale e la qualità delle relazioni interpersonali che possono svolgono un ruolo fondamentale nel plasmare l'autostima di un individuo.

Come possiamo aumentare la nostra autostima?

Esistono numerose strategie per far crescere la propria autostima. Sfidare i propri pensieri negativi sul sé e concentrarsi sui propri punti di forza cercando di porsi obiettivi realistici e raggiungibili per la propria vita sono sicuramente le basi per iniziare a prendersi cura di se stessi a livello fisico, emotivo e mentale e aumentare il proprio livello di autostima, ma non va certamente trascurata la componente di più sociale e di confronto con gli altri che ci aiuta a definirci in quanto individui di valore. Circondarsi quindi di persone che riconoscono il nostro valore, ci incoraggiano a perseguire i nostri obiettivi e ci sostengono nei momenti di difficoltà potrebbe essere la chiave per accedere ad una migliore qualità della vita.

In psicoterapia, lavorare sulla promozione e il mantenimento di alti livelli di autostima è fondamentale per garantire alla persona la possibilità di vivere una vita piena e soddisfacente. La Psicoterapia ad indirizzo Umanistico-Bioenergetico combina i principi della Psicoterapia Umanistica con la teoria e gli esercizi della Bioenergetica. Carl Rogers e Alexander Lowen, i pionieri di questi due approcci, credevano rispettivamente nell'importanza del promuovere la crescita personale e l'auto-realizzazione e nella connessione imprescindibile tra la mente e il corpo, e considerava quest'ultimo la chiave di accesso primaria per il raggiungimento del pieno benessere psicologico, attraverso un lavoro corporeo mirato e volto a liberare tensioni fisiche e blocchi emotivi (Rogers, 2007; Lowen, 1998).

Quali sono i pilastri dell'autostima?

Secondo questo modello, all'interno di un percorso volto ad aumentare e mantenere alti livelli di autostima, è fondamentale che il terapeuta e il paziente instaurino una relazione terapeutica fondata sull'empatia e sull'accettazione incondizionata dell'altro in quanto individuo con il proprio sé, le proprie difese, i propri bisogni, paure e aspirazioni e che il terapeuta guidi il paziente nell'auto-realizzazione e nell'auto-riflessione.

Con il termine "auto-realizzazione" ci si riferisce alla capacità di un individuo di esprimere il proprio potenziale e andare incontro ad una crescita personale. Secondo lo psicologo Abraham Maslow, "L'autostima e l'auto-realizzazione sono strettamente collegate e gli individui possono raggiungere l'auto-realizzazione soddisfacendo i propri bisogni fondamentali e perseguendo i propri interessi e obiettivi personali" (Maslow, 1968). L'auto-riflessione comporta invece la presa in esame dei propri pensieri, sentimenti e comportamenti. Secondo lo psicologo Carl Rogers, "l'auto-riflessione può aiutare le persone a diventare più consapevoli di sé e identificare i problemi psicologici sottostanti che possono contribuire alla bassa autostima" (Rogers, 2007). Nella psicoterapia umanistico-bioenergetica, il terapeuta ha quindi l'obiettivo di aiutare il paziente a diventare più consapevole di sé e a identificare i propri interessi e obiettivi personali così come le difficolta e i limiti della propria persona, riuscendo così a promuovere una maggiore e più realistica autostima.

In stanza è inoltre di fondamentale importanza lavorare sul corpo, con il corpo. Vi sono numerosi esercizi bioenergetici che sono risultati essere efficaci nel promuovere una maggiore autostima, tra cui ritroviamo esercizi di radicamento, di respirazione, di movimento, di auto-espressione e di consapevolezza corporea.

Il Grounding, ad esempio, è un tipo di esercizio bioenergetico di radicamento che implica il recuperare una connessione con la terra e il diventare più presenti nel proprio corpo e consapevoli della propria corporeità. Secondo lo psicologo Alexander Lowen, "Gli esercizi di radicamento possono aiutare le persone a connettersi maggiormente alle loro sensazioni fisiche e costruire un senso di autostima" (Lowen, 1975). Secondo lo psicologo Wilhelm Reich, "Gli esercizi di respirazione possono aiutare le persone a diventare più consapevoli del proprio stato emotivo e rilasciare blocchi emotivi che possono contribuire alla bassa autostima" (Reich, 1928). In terapia umanistico-bioenergetica, il paziente impara a rilasciare i blocchi emotivi e a costruire una visione più positiva e realistica di sé. Diventando più presenti nei loro corpi, le persone possono costruire una connessione più forte con se stesse e aumentare la loro autostima.

In conclusione, la terapia ad orientamento umanistico-bioenergetico si basa sia sul dialogo sia su tecniche corporee mirate a far raggiungere al paziente un livello di consapevolezza di sé nuovo e realistico, che gli permetta di risolvere le difficoltà che sta vivendo e di raggiungere un maggiore benessere e accrescere la propria autostima.

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Scritto da

Dott.ssa Paola Andrea Russo

Bibliografia

  • Branden, N. (1995). Six Pillars of Self-Esteem: The Definitive Work on Self-Esteem by the Leading Pioneer in the Field. Bantam.
  • Rogers, C. R. (2007). Terapia centrata sul cliente (Vol. 7). edizioni la meridiana.
  • Lowen, A. (1998). Bioenergética (Vol. 76). Feltrinelli Editore.
  • Maslow, A., & BOOK, A. (1968). Toward a. Psychology of Being.(2nd Ed.) New York: Van Nostrand Reinhold.
  • Lowen, A. (1975). Bioenergética. México, DF: Editorial Diana.
  • Reich, W. (1928). On character analysis. The Psychoanalytic Review (1913-1957), 15, 85.

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