Le parti del sè: Come si forma la nostra personalità?

La nostra personalità è composta da diverse parti: con la terapia possiamo imparare a conoscerle meglio e a farle funzionare in modo equilibrato. Scoprite come.

16 FEB 2023 · Tempo di lettura: min.
Le parti del sè: Come si forma la nostra personalità?

Quando sentiamo parlare di "parti", spesso associamo questo concetto a quello di schizofrenia o di disturbo dissociativo dell'identità. In realtà, però, ognuno di noi è composto da diverse parti. Tra queste, ne abbiamo una (la "parte apparentemente normale") che si occupa di gestire le attività quotidiane, come il lavoro, la cura della famiglia, la scuola.... Questa parte è anche quella che ci permette di evitare le parti di noi più emotive.

A seconda della nostra storia di vita, queste altre parti si attivano in risposta a diversi fattori scatenanti: per esempio, dopo esperienze di forte abbandono, la nostra parte bambina può emergere e dirci che siamo molto soli o che forse non meritiamo l'amore degli altri.

Questa parte infantile può poi attivare altre parti, magari una parte adolescenziale che pensa che nessuno voglia starle vicino perché non è abbastanza brava e quindi si vergogna.

Queste parti emotive possono essere estremamente dolorose e spesso la nostra "parte apparentemente normale" tende a reprimerle ed evitarle. Tenete presente che tutte queste parti hanno avuto un ruolo cruciale nella nostra sopravvivenza, ed è per questo che non esiste una parte migliore di noi stessi: tutte le nostre parti sono caratterizzate da particolari attributi non perché lo abbiamo deciso noi, ma perché il nostro passato le ha plasmate in un certo modo.

Ma in cosa consiste il lavoro con le parti in psicoterapia?

Il primo passo consiste proprio nel "vedere" queste parti, per prendere consapevolezza di tutte le nostre sfaccettature più profonde e di tutte le motivazioni che hanno contribuito alla loro nascita. Inoltre, è molto importante imparare a riconoscere anche quali sono gli stimoli che portano queste parti a riaffiorare: sentimenti di esclusione? Circostanze competitive? Sensazioni abbandoniche?

Parti del sè

Una volta chiarito il quadro d'insieme e riconosciuti tutti i lati che costituiscono la nostra personalità, si passa alla fase successiva, che ci richiede proprio di cambiare atteggiamento nei confronti di quelle parti di noi che abbiamo evitato, preso in giro, disprezzato o ignorato. Quello che dovremmo cercare di fare è trattarle con maggior empatia e compassione, perché si sentano finalmente riconosciute, accettate e al sicuro. Così facendo, sviluppiamo un'altra parte di noi stessi, una parte matura, amorevole, in grado di curare le ferite che la vita ci ha inflitto.

A tal proposito, riporto un estratto dal testo "Guarire la frammentazione del sè", di J. Fisher: «Nelly rispose ai miei tentativi di aiutarla a notare la parte depressa giudicandone il comportamento: "Beh, è una perdente-non lascia nemmeno che mi alzi dal letto". Ribattei immediatamente: "Sta suggerendo che una parte undicenne depressa possa aver scelto di essere così? Che alla nascita si sia offerta volontaria per essere una 'perdente'? (..) Nessun bambino nella culla si offre volontario per essere depresso o per odiarsi.. proviamo a essere curiose su ciò che ha fatto perdere la speranza a quella parte.."».

La parte depressa di Nelly non ha certo scelto di nascere perché non aveva di meglio da fare: è nata perché le dimostrazioni di affetto che Nelly aveva a disposizione non sono mai state in grado di farla sentire degna di essere amata. Anche ora che è adulta, quando Nelly si sente non vista o non voluta dagli altri, quella parte depressa si riaccende. Impariamo a riconoscere quali sono le situazioni che riattivano quelle parti del passato, e abbracciamo quegli aspetti di noi prendendocene cura, consapevoli del fatto che tutte le nostre parti sono le parti migliori di noi.

Con la psicoterapia possiamo imparare a riconoscere la natura di queste parti, accettandole e accogliendole. Si tratta, in altre parole, di fare amicizia con lati di noi stessi che conosciamo poco o che non ci piacciono, per imparare a provare compassione nei loro confronti e per accoglierli sotto la nostra ala protettiva.

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Scritto da

Dott.ssa Viola Adragna

Bibliografia

  • Guarire la frammentazione del sè. Come integrare le parti di sè dissociate dal trauma psicologico, J.Fisher, ed. Raffaello Cortina, 2017

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