La Psicoterapia moderna

Far fronte a disturbi d’ansia, attacchi di panico, ossessioni, fobie, depressione o semplicemente migliorare la propria vita, può rivelarsi più semplice del previsto.

21 FEB 2019 · Tempo di lettura: min.
La Psicoterapia moderna

Si sente parlare ormai sempre più spesso delle terapie di terza ondata, note anche come terapie di terza generazione, prettamente di mindfulness ed A.C.T.. Si tratta di protocolli terapeutici che permettono al paziente di imparare a vivere serenamente e ad accettare i propri limiti, senza modificare le proprie credenze negative ed il proprio modo di essere, ma imparando ad affrontarle con la giusta consapevolezza. Far fronte a disturbi d'ansia, attacchi di panico, ossessioni, fobie, depressione o semplicemente migliorare la propria vita, può rivelarsi più semplice del previsto, purché guidati da un giusto approccio terapeutico.

Per arrivare alla fase dell'accettazione e imparare a costruire un nuovo modello comportamentale, i pazienti sono chiamati alla minfulness, un'attività meditativa che li porta a riconoscere l'esperienza e ad accettarla così com'è. Una pratica, cioè, che spinge alla consapevolezza delle proprie azioni in maniera non giudicante e che invita a riflettere sul "qui e ora". Facciamo un esempio: succede a tutti noi, magari prima di un importante colloquio di lavoro o di un esame universitario, di temere di non essere all'altezza: l'idea di non essere pronti o di essere incapaci di fronte ad una tale sfida può farsi pressante e portarci a vivere con estremo disagio la prova da affrontare. Grazie all'attività di mindfulness, potremmo imparare a pensare al possibile fallimento come ad una delle possibilità ed a capire che l'essere fuso con questo pensiero non fa altro che causare ciò che proprio non vogliamo! al contrario, bisogna concentrarsi sul presente e su tutto ciò che è in nostro potere, attraverso l'azione, per vivere al meglio ogni secondo che precede la prova da affrontare.

"L'eccellenza" delle terapie di terza generazione è Acceptance and Commitment Therapy, nota anche con l'acronimo di ACT. Gli studi, iniziati nel 2004 proprio con la terza onda della terapia cognitivo-comportamentale (Hayes), continuano fino al 2011, quando lo stesso Hayes, insieme a Roche e Barnes-Holmes mettono a punto la ricerca che dimostra come il dolore e la sofferenza sono due stati diversi dell'essere e non bisogna mai identificarsi con l'uno o con l'altro. Bisogna, invece, imparare ad uscire dai propri schemi mentali e vivere la propria vita secondo i propri valori. Già nel 2010, Bulli e Melli avevano considerato quanto la fusione tra pensiero e vita reale condizionasse i pazienti, impedendo loro di riprendere in mano le redini della propria vita: una scoperta non da poco che sta rivoluzionando il modo di fare terapia. L'ACT pur essendo un modello ben strutturare ed a sé rispetto alla mindulness, contiene al suo interno la Mindfulness stessa, cioè tutta l'attività meditativa di cui vi ho appena parlato..

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Scritto da

Dr. Di Venanzio Luca

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Commenti 1
  • Gino Sallustrio

    Grazie dottore bellissimo articolo

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