La pazienza e i suoi limiti

La pazienza ha un limite e se non viene controllata la rabbia può sfociare in forme violente per noi e per gli altri.

22 APR 2016 · Tempo di lettura: min.
La pazienza e i suoi limiti

La pazienza ha un limite. Questa è una frase che sentiamo dire molto spesso. Credo che nella sua accezione letterale e sostanziale sia una frase giusta. Il problema, a mio modesto avviso, sorge quando questo limite viene superato.

Cosa può succedere a quel punto?

Fin dove può arrivare una persona che ha perso la pazienza? Il punto in questione è correlato con il controllo della rabbia. Auto controllarsi è un'impresa difficile per molte persone. Difficile ma necessaria. Si, perché non possiamo mai sapere fin dove può giungere la perdita di controllo. Si va dal semplice urlo fino a…..mi fermo, perché le opzioni, purtroppo sono tante. Nella mia esperienza di vita, e di clinica, ne ho viste accadere di tutti i colori.

Quando viene superato il limite?

È bene dire subito che ogni persona ha il suo limite. Non esiste una regola generale. L'immagine della goccia che fa traboccare il vaso è molto pertinente. Il problema è quanto è grande questo vaso. Non bisognerebbe mai arrivare a farlo traboccare.

Come fare?

Il principio base dovrebbe essere quello di dare sfogo alla rabbia ogni volta che si presenta, non tenendosi dentro il proprio malessere e non facendolo accumulare. A volte basta parlare e dire le cose che danno fastidio anche senza urlare, così si evita l'accumulo.

Le persone più delicate, più gentili, più sensibili, però non ci riescono. Si tengono dentro il senso di disagio. A volte se lo tengono dentro fino a soffrirne terribilmente. Ed ecco che la rabbia si trasforma in angoscia, poi in depressione, ansia o qualsiasi altro disturbo dell'umore. È allora che tutto diventa possibile.

Il suicidio molto spesso è un modo di rivolgere contro sé stesso la rabbia accumulata nel corso di anni. L'omicidio è un rivolgerla all'esterno. A volte si resta meravigliati di come una persona sempre stata tranquilla, che non ha mai dato segni di squilibrio, possa all'improvviso esplodere in modi inconsulti. Eppure succede.

Quando il disturbo dell'umore ha preso il sopravvento diventa indispensabile curarsi. Quello che però io vorrei evidenziare in questa riflessione è solamente la possibilità che tutto questo possa essere prevenuto.

Perché le persone non riescono a convivere senza offendere e rispettando il prossimo?

Perché pochissimi hanno la sensibilità di pensare che l'altro potrebbe sentirsi offeso da un certo atteggiamento? Non lo so.

Sembra che la natura umana ( e questo fin da bambini) spinga verso un modo di fare aggressivo. E' così difficile essere empatici, mettersi nei panni degli altri e capire che non si può e non si deve offendere? Sembra proprio di si.

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Scritto da

Dott. Sergio Rossi

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