La personalità passivo aggressiva e il suo comportamento
Le persone passivo aggressive non sono in grado di esprimere i sentimenti in forma razionale e optano per comportamenti di aggressività passiva. Scopri come riconoscere questo disturbo!
La personalità passivo aggressiva si delinea con comportamenti che includono indifferenza o aggressività e che nascono da un’incapacità di esprimere e comunicare i sentimenti negativi in forma razionale. Molto spesso anche chi sta accanto a persone che soffrono di tale disturbo, che sia un partner, un figlio o un genitore, può trovarsi a non sapere gestire la relazione e a soffrirne gli attacchi di rabbia o di passività. Il comportamento passivo aggressivo può essere riconosciuto attraverso diversi atteggiamenti e cause contestuali.
Come riconoscere una personalità passivo aggressiva
Riconoscere una personalità passivo aggressiva non è sempre facile: infatti chi soffre di tale disturbo potrebbe presentarsi in maniera carismatica, seducente e affabile, con un senso dell’ironia e un sarcasmo peculiari. Occorre tempo per capire più a fondo le dinamiche di tale personalità.
Negli anni ’90, quando ancora il disturbo passivo aggressivo veniva diagnosticato come un comportamento patologico (come vedremo meglio poco più avanti, il comportamento passivo aggressivo non rientra più nello spettro dei disturbi patologici, secondo l’American Psychiatric Association, ) vennero realizzate molte diagnosi relative a questo disturbo.
Con gli anni e i successivi studi, si è giunti alla conclusione che l’aggressività passiva, la resistenza o il pessimismo in sé non erano necessariamente patologici, ma lo diventavano in quelle persone che realizzavano questi comportamenti in forma reiterata, con atteggiamenti dominanti e pessimisti.
Ma vediamo più a fondo quali sono le caratteristiche del comportamento passivo aggressivo e come riconoscerlo.
Il comportamento passivo-aggressivo
Il comportamento passivo aggressivo può essere riconosciuto attraverso diversi atteggiamenti come per esempio il silenzio, il vittimismo o la chiusura: questi sono solo alcune delle caratteristiche principali dell’atteggiamento passivo aggressivo.
Per parlare di un vero e proprio disturbo la persona deve manifestare i seguenti atteggiamenti negativisti ripetutatemente:
- Non esegue ciò che gli è stato assegnato o lo fa male, sia per quanto riguarda compiti sociali, lavorativi o di routine.
- Vittimismo: Si lamenta di non essere apprezzato dagli altri, sostenendo che viene sempre criticato ingiustamente e che le persone non apprezzano il suo operato.
- È rabbioso e polemico: nonostante faccia quello che gli altri li richiedono di fare, perché non riesce a opporsi, sarà polemico e astioso mentre lo fa.
- Normalmente dà la colpa all’autorità o alle persone intorno a lui del suo fallimento, pensando di meritare una ricompensa o una restituzione per la situazione in cui si trova.
- Si sente sempre in difetto rispetto a ciò che gli è dovuto e prova invidia e risentimento verso gli altri che ritiene più fortunati.(altro aspetto del vittimismo, insieme al punto successivo)
- Si sente sfortunato e se ne lamenta in continuazione.
- Non riesce a mantenere una linea decisionale, ed oscilla sempre tra provocazione ostile e pentimento: se si ribella a un compito in maniera aggressiva, può essere che dopo poco ritorni sui suoi passi e accetti di farlo.
Tutti questi atteggiamenti servono a mantenere inalterata la sua idea negativa di sé e delle persone permettendogli così di credere che le persone si stiano approfittando di lui. Cioè rifiuta i messaggi sociali positivi di proposito, trovando aspetti negativi anche quando le richieste fatte sono adeguate.
La persona passiva è l’altra faccia della medaglia della persona aggressiva.
Questi atteggiamenti portano nella persona patologica a sviluppare ulteriori caratteristiche nei confronti dell’ambiente che lo circonda. In particolare tenderà ad avere una scarsa stabilità sotto stress insieme a una pessima capacità di adattamento. Inoltre cercherà di ripetere sempre gli stessi pattern comportamentali e situazionali che già conosce, senza fare tesoro delle esperienze già vissute.
Come si manifesta l’aggressività passiva
L'aggressività passiva si può manifestare in diversi modi:
la rabbia (nel linguaggio e nell'atteggiamento), la dipendenza emotiva, l'ostilità nascosta e la procrastinazione sono alcuni dei sintomi principali di questo comportamento.
La rabbia e l'aggressività possono essere un ostacolo nelle relazioni sociali. Tuttavia, ci sono persone che non mostrano questi sentimenti direttamente ma mettono in atto un comportamento passivo aggressivo. Questi individui non esprimono la propria rabbia come gli altri ma tendono a nasconderla. Vi è mai capitato, ad esempio, che un collega smetta di salutarvi dall'oggi al domani o che non vi consegni quei documenti che gli avete chiesto da tempo? Potrebbe essere un atteggiamento passivo aggressivo.
Ma perché questo atteggiamento è così diffuso? CI sono alcune ragioni sociali, comportamentali e psicologiche che fanno sì che questo disturbo cresca e si radichi come patologico:
- Fin da piccoli la rabbia viene additata come un sentimento negativo che non va espresso: bisogna essere buoni e nascondere i propri sentimenti negativi. La rabbia non è un sentimento che si può esprimere socialmente.
- Ciò che invece è accettato socialmente è l’ostilità nascosta, che ci permette di mettere in atto atteggiamenti alternativi per esprimere la rabbia: come per esempio procrastinare o fare promesse e non mantenerle, mettere in atto il vittimismo. Tutti questi atteggiamenti sono palliativi che non permettono di gestire bene la rabbia ma danno vita a un comportamento passivo aggressivo.
- L’agressività passiva è più facile. Essere assertivi è difficile, perché bisogna mettersi in gioco e imparare a lottare per crescere e difendere le proprio posizioni. L’aggressività passiva è infatti un segno di immaturità emotiva.
- Si può facilmente razionalizzare l’aggressività passiva, soprtattutto attraverso il vittimismo, permettendo di giustificare il proprio operato e addossando la colpa del problema agli altri. L’altro diventa il nemico e il passivo aggressivo la vittima.
- Il ruolo della vendetta. Come già accennato precedentemente, l’aggressività viene spesso messa in atto per attuare dei comportamenti vendicativi nei confronti di qualcuno. E anche se, normalmente sono atteggiamenti di omissione, cioè problemi causati da un non-fare del passivo aggressivo, il sapore per queste persone ha un sapore dolce.
- Il senso di potenza. Tutti questi meccanismi, dal vittimismo, all’aggressivita, al sabotaggio del successo degli altri possono fare sentire una persona potente grazie alla capacità di gestire emotivamente gli altri.
Il comportamento passivo aggressivo può sembrare un comportamento conveniente nel breve periodo grazie al potere che dà sugli altri, alla semplicità con cui permette evitare i problemi e ai sentimenti di vendetta e vittimismo che fanno sentire bene.
Ma in realtà nel lungo periodo questo tipo di comportamento porta al disfacimento di tutti i rapporti perché le situazioni diventano confuse, i sentimenti inespressi e le relazioni disfunzionali.
Il Disturbo Passivo Aggressivo
In psicologia, il disturbo passivo-aggressivo è stato riconsiderato, nel manuale diagnostico dei disturbi mentali o dsm 5, negli ultimi anni come un aspetto di diverse malattie mentali e non una vera e propria patologia in sé, ma che può comunque causare problemi nelle relazioni o nel lavoro.
Nonostante ci siano opinioni discordanti su questo punto e sarebbe interessante approfondire e favorire ulteriori studi empirici sulle caratteristiche dell’aggressività passiva, possiamo dire che il passivo aggressivo si riconosce per la sua maniera di gestire i conflitti, le relazioni e i problemi senza davvero affrontarli. O per meglio dire “il comportamento passivo aggressivo è un modo deliberato e mascherato di esprimere sentimenti di rabbia nascosti (Long, Long & Whitson, 2008)”.
In questo senso il passivo aggressivo si presenta con un personalità ambivalente e con due facce. Infatti all’inizio le persone passivo aggressive si presentano come piacevoli e affabili: non essendo in grado di esprimere il proprio disaccordo, tendono a reprimere le emozioni negative.
Col passare del tempo però questa frustrazione e rabbia repressa può portare queste personalità ad “esplodere” agendo in modo aggressivo arrivando a volte anche a pensieri di vendetta o violenza nei confronti dell’altra persona, minando così tutte le relazioni e i rapporti. Il significato di passivo aggressivo, risiede proprio in questa ambivalenza e in questa incapacità di comunicare, ed esprimere sentimenti scomodi: è molto più facile essere passivi che imparare ad essere assertivi.
L’aggressività in psicologia va seguita, trovando la maniera e la capacità di affrontare i conflitti. Vediamo più da vicino i comportamenti e le caratteristiche di un passivo aggressivo e come si può imparare a relazionarsi con le persone che soffrono di tale disturbo.
Sintomi del comportamento passivo-aggressivo
Alcuni dei sintomi del comportamenteo passivo aggressivo sono: smettere di parlare, "mettere il muso", rimandare i compiti che gli vengono assegnati, insultare in maniera coperta o fare complimenti ambigui. Di solito, quando si cerca di affrontare la situazione, è solito ripetere frasi come "non sono arrabbiato/a" o "stavo solo scherzando". Il comportamento passivo-aggressivo è più comune di quanto si possa credere e può riguardare amici, famiglia, colleghi o anche il partner. Questo modo di fare, quando si presenta frequentemente tanto da diventare un'abitudine, si trasforma in un vero e proprio disturbo. La principale caratteristica del comportamento passivo aggressivo è senza dubbio il silenzio.
Il silenzio come arma
Il passivo aggressivo usa il silenzio come arma: non essendo in grado di verbalizzare la propria rabbia, si chiude e smette di rivolgere la parola all'altra persona. Per paura e orgoglio farà finta che questo conflitto non esista e cercherà di negarlo se glielo si fa notare.
Questo silenzio non vuol dire che queste persone non abbiano bisogno degli altri. Al contrario, solitamente sono piuttosto dipendenti e sono alla ricerca di affetto ma, allo stesso tempo, mostrano meno empatia nei confronti delle altre persone e possono mostrare insofferenza alle loro richieste. Non esiste né confronto né conflitto. Evitano di dare ascolto agli altri e si chiudono. La mancanza di autocritica della personalità passivo aggressiva, infatti, la porta a pensare che sia sempre nel giusto mentre gli altri sono i colpevoli. Ciò la induce a pensare solo ai propri sentimenti.
Il linguaggio del comportamento passivo aggressivo
Il linguaggio del passivo aggressivo oscilla sempre tra forme passive di comunicazione che cercano di chiudere le conversazione ad altre forme di aggressività verbale che si trovano sempre al limite dell’ostilità nascosta.
Queso tipo di linguaggio, che coglie di sorpresa l’interlocutore, tende sempre a ferire o a lasciare sconcertati.
Il sarcasmo, l’ironia o il senso confuso e contraddittorio del messaggio cercano di mascherare sempre quello che c’è dietro al vero significato: per esempio se un determinato lavoro non è stato fatto, la colpa non deve risultare della persona in questione ma dell'altro attraverso frasi che servono a chiudere un discorso per non entrare in una comunicazione reale.
Quali sono gli esempi di un linguaggio che cela un comportamento passivo aggressivo? Normalmente sono frasi che vogliono mascherare appunto altre cose, come la procrastinazione, l’ostilità, la dipendenza emotiva. Ma vediamo alcuni esempi di frasi!
Frasi aggressive e aggressività verbale
L’aggressività verbale, così come le frasi aggressive sono una parte importante del comportamento passivo aggressivo, anche se molto spesso l’aggressività è nascosta e sostituita da una velata ostilità o dal sarcasmo. Alcune di queste frasi, se reiterate, ci possono aiutare a riconoscere una persona che soffre di questo disturbo.
Dalle risposte come “Bene. Ok.” O “non sono arrabbiato” o “Sono felicissimo di esserti di aiuto”, pensate solo per chiudere la conversazione lasciando intravedere però una certa ostilità, fino alle frasi per giustificare il proprio comportamento o la procrastinazione, addossando la colpa all’altro:
“Non avevo capito che intendessi che la consegna era per oggi…”
“Pensavo lo sapessi…”
o
“Vuoi sempre che tutto sia perfetto!”
“Perchè sei sempre così nervoso?”
Altre frasi possono invece rappresentare abbastanza bene l’ostilità, anche se non apertamente dichiarata:
“Hai risposto benissimo per il tuo livello socio-culturale”.
E quando sta per essere smascherato, un passivo aggressivo potrebbe buttare il suo comportamento sul qualunquismo:
“Stavo sempre scherzando”.
Queste frasi sono solo alcune delle frasi aggressive che possono celare alcuni atteggiamenti passivo aggressivi.
Come affrontare una persona che si comporta in maniera passivo-aggressiva?
Come possiamo pertanto affrontare una persona che si comporta in maniera passivo aggressivo che sia sul lavoro, in amore o in famiglia?
Il comportamento passivo aggressivo nell’adulto si caratterizza infatti dall’inazione, il vittimismo, unito a un certo senso di supponenza che può sfociare nel tempo in attacchi di rabbia violenta. Dietro a questi comportamenti posso nascondersi traumi più complessi come depressione, bassa autostima, infanzia traumatica e disturbi d’ansia.
Innanzitutto, è indispensabile saper riconoscere questo comportamento negli altri e in se stessi. Per le persone che stanno vicino agli individui passivo aggressivi, infatti, può essere molto doloroso essere vittime di questo tipo di atteggiamenti.
È inutile affrontare la persona nel momento in cui sta mettendo in atto questo tipo di comportamenti perché tenderà a chiudersi ancora di più o a fare la vittima. Cerca di prendere questi atteggiamenti in maniera distante senza pensare che sia un attacco personale. Nel momento in cui la situazione si rilassa prova a parlarne. Tuttavia se non riesci a risolvere in questo modo, probabilmente questa persona avrà bisogno di aiuto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta. Il terapeuta, infatti, avrà il compito di aiutare il paziente a imparare a esprimere le proprie emozioni e la rabbia e a far emergere, e poi a superare, la rabbia repressa.
Passivo Aggressivo in amore e nelle relazioni
Un comportamento passivo aggressivo in amore può fare naufragare anche la migliore delle coppie. Esprimere sé stessi è fondamentale per arrivare a una relazione stabile e serena, mentre la chiusura, il silenzio in amore, la frustrazione o gli sfoghi di rabbia improvvisa verso il partner possono portare a una difficile gestione della relazione di coppia.
Il comportamento passivo-aggressivo può nascondere alcuni tipi di disturbi più radicati e profondi, per questo, nel caso si presentino alcuni indizi di questo tipo, la raccomandazione principale è quella di chiedere aiuto o consiglio a un professionista.
In ogni caso per cercare di relazionarci con una persona che mostra alcuni comportamenti passivo-aggressivo possiamo cercare di considerare alcuni aspetti che ci avvicinino a lei: cercare di non sentirsi direttamente attaccati o che la freddezza riguardi direttamente la relazione.
Come già detto, questo tipo di comportamento può nascondere altre problematiche più profonde. Qualche consiglio per affrontare un partner con delle problematiche passivo aggressive, potrebbero essere:
- Essere pazienti.
- Non essere autoritari: servirà solo a fare arrabbiare ancora di più l’altro.
- Parlare invece di discutere, cercando di essere aperti ed onesti con quello che sta succedendo.
- Pensare a sé stessi: può essere difficile essere coinvolto in una relazione con una persona che dimostra comportamenti passivo-aggressivi. In alcuni casi può essere meglio uscire da una relazione che non si riesce ad affrontare.
- Essere in una relazione o in una coppia con un passivo aggressivo può comportare diversi problemi di comunicazione: non dubitate a chiedere aiuto a un professionista nel caso ne abbiate bisogno.
Come difendersi e gestire una personalità passivo aggressivo
Gestire e difendersi da una personalità passivo aggressiva è possibile, ma sicuramente un buon consiglio è ricorrere a un medico o terapeuta di fiducia per una consulta.
Come accennato già in altri punti di questo articolo, le personalità passivo aggressive possono nascondere problematiche molto complesse, visto che questo tipo di disturbo può essere un sintomo di patologie più profonde come la depressione o il disturbo d’ansia, o la conseguenza di traumi infantili. Il modo migliore per cercare di difendersi da questo tipo di comportamento è l’indifferenza.
Le persone passivo-aggressive normalmente soffrono di bassa autostima e bassa assertività emotiva: notare che il loro comportamento non sta generando nessun tipo di effetto probabilmente li porterà a rivalutare il loro atteggiamento.
Sentendosi meno forti e sicuri, probabilmente allenteranno la presa e l’impatto psicologico su chi gli sta accanto. Dopo questa prima fase di difesa nei confronti di una persona passivo aggressiva, cercate di convincere la persona in questione che sia un famigliare, il partner o un amico, a rivolgersi a uno psicologo.
Mio Figlio è aggressivo: cosa fare?
In ambito famigliare, invece, se dovessimo nostare che nostro figlio è aggressivo è ci chiedessimo cosa fare, il primo passo da compiere sarebbe sicuramente quello di capire se ci troviamo di fronte a un disturbo passivo aggressivo. Per la psicologia clinica, le cause del disturbo passivo-aggressivo risiedono nell’educazione severa e contradditoria. Le persone che soffrono di tale disturbo, possono aver ricevuto un tipo di educazione che poteva includere:
- Messaggi contradditori: per esempio in alcune circostanze alcuni atteggiamenti venivano premiati e in altre criticate, lasciando così il bambino in preda a confusione. Il bambino interiorizza le incoerenze degli atteggiamenti e degli insegnamenti e non riesce a definire una sufficiente confidenza di sé.
- Un genitore che controlla eccessivamente e l’altro che resta assente o passivo: il comportamento del bambino tenderà a sintetizzare i due comportamenti (aggressivo e passivo) per trovare una forma di protesta e comunicazione tra questi due opposti (che sarà probabilmente una forma indiretta e manipolatoria).
- Iper-protezione: Anche nel caso di genitori iperprotettivi può succedere che il bambino sviluppi una forma di aggressività passiva. L’eccessiva dipendenza dai genitori, infatti, potrebbe causare una scarsa fiducia nella propria autonomia.
- La “brava” famiglia: chi cresce in una famiglia dove non ci si confronta mai a viso aperto, o la rabbia non viene ammessa né tanto meno la difesa dei proprio diritti, potrebbe non imparare a esprimere le proprie emozioni in modo costruttivo, e senza convinzione personale o autonomia.
Un bambino aggressivo o che esprime la rabbia in una forma indiretta, non è necessariamente un bambino che soffre di tale disturbi.
Molti comportamenti passivo aggressivi nei bambini sono un modo socialmente accettabile di evitare i compiti e frustrare gli altri. In questo senso una comunicazione assertiva e diretta nei confronti dei figli, può aiutarli ad esprimere le loro emozioni.
Nel caso di un figlio adulto aggressivo o un bambino che mette in atto continuativamente comportamenti passivo-aggressivo, si può richiedere un parere di un esperto per approfondire il tema. Molte frasi o atteggiamenti dei bambini aggressivo passivi possono riguardare situazioni come:
- la procrastinazione, il posticipo e lo stallo (“lo farò dopo”, “arrivo”,…) .
- Fingere di non sentire (“non ti avevo sentito”) .
- Dire all’adulto che è un perfezionista (“io il lavoro l’ho fatto, sei tu che pretendi sempre troppo”) per poter riscattare il ruolo di vittima.
Se vuoi ricevere maggiori informazioni sul tema, puoi consultare il nostro elenco di professionisti esperti in aggressività.
Le informazioni pubblicate da GuidaPsicologi.it non sostituiscono in nessun caso la relazione tra paziente e professionista. GuidaPsicologi.it non fa apologia di nessun trattamento specifico, prodotto commerciale o servizio.
PUBBLICITÀ
PUBBLICITÀ
E se il passivo-aggressivo non non vuole saperne di rivolgersi ad uno psicologo?
Ho espresso al meglio la mia passivo-aggressività nel periodo in cui mio marito ed io stavamo cercando di avere figli e non ci riuscivamo: a chiunque mi chiedesse se avessimo intenzione di avere dei bambini davo una risposta negativa sfoggiando un sarcasmo del quale mi compiacevo io stessa, ma che aveva il solo scopo di troncare il discorso (proprio com'è riportato in un passaggio di questo articolo) e fare in modo che l'interlocutore si sentisse talmente in imbarazzo da evitare l'argomento per l'eternità, per lo meno con me: la ricerca del concepimento mi stava logorando, mi sembrava di essere circondata da donne incinte, ero sul punto di crollare. Però a quanto pare questa strategia ha funzionato bene (le risposte sarcastiche me le ero preparate in anteprima, avevo tre o quattro versioni diverse a seconda di come mi girava o di chi fosse il ficcanaso di turno), perché il 90% delle persone a cui ho/abbiamo annunciato la gravidanza sono cadute dalle nuvole, non se l'aspettavano per niente. Però in quel caso si è trattato di un atteggiamento calcolato: non credo che essere passivo-aggressiva sia un mio tratto ricorrente.
buona sera da crzyhorses................ dall'articolo suesposto ho capito molte cose che mi stanno accadendo, delle rivelazioni molto utili per il prosieguo del contatto con tale persona. quest'ultima ha avuto un'infanzia terribile: genitori violenti fra loro, morte prematura della madre della quale si è dovuta impegnare da sola, un padre indifferente, piagnone e pretenzioso. un fratello più giovane a cui ha dovuto badare. Con me si comporta proprio in tale modo pur colloquiando prevalentemente con me con molta ambivalenza ed umori variabili. l'ho sostenuta in momenti particolari ma lei mi accusa di essere impiccione, spudorato( e un po lo sono) ed egocentrico.
Sia io che la persona di cui sono innamorata siamo così. È brutto, non riusciamo a trovare mai un punto d’incontro. Ci vogliamo entrambi e lui si è dichiarato più volte ma non va mai avanti la cosa per questo tipo di comportamento da parte di entrambi.
Ho un compagno esattamente così, è un incubo!
Mi spiace Marcello, a volte persone buone dentro non vengono capite ma solo calunniate, pazienza, siamo tutti destinati...ma ce ne ricordiamo quando è tardi.
Sono anche io così, a dire la verita fa male,,,,
Sono uno che si chiude ma prima esterno la mia rabbia non riesco a nascondere con la persona interressata, questo mi è costato isolamento, basti pensare che sono l'UNICO che in caso di ricorrenze non viene invitato a partecipare. Mi si dice che sono scontroso, mi piace guardare le persone in faccia e dire cosa penso e ascoltare dove pecco.
Mia madre ha 70 anni, da 15 mesi vedova, fa cosè e fa venire ansia solo a stare dove sta lei, parlare o dire qualsiasi cosa...