Vivo una situazione difficile a lavoro e non riesco a trovare via d’uscita

Inviata da SimiPA · 20 feb 2024 Orientamento professionale

Buongiorno a tutti,
Sono una ragazza di 26 anni e lavoro a Milano da 3 in un’azienda di design.
Sono sempre stata una persona motivata nell’ambito lavorativo e ho sempre accolto lo stress come benzina per lavorare meglio. Da qualche mese a questa parte non riesco più a stimolarmi, ho ansia quotidianamente e solo il pensiero di mettere piede in ufficio mi fa disperare. Ho provato a cercare un nuovo lavoro, ma al momento la ricerca non sta dando i suoi frutti. Ho paura che questa situazione possa annientarmi completamente e sto mettendo in dubbio ogni mia scelta fatta. La mia famiglia non riesce a capire questo mio malessere e io non so con chi parlarne.

Grazie mille per l’ascolto e buona giornata a voi

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Miglior risposta 24 FEB 2024

Gentile SimiPA, vivere con ansia per buona parte della giornata è molto faticoso e la sua sofferenza arriva con tutto il suo senso di soffocamento e di confusione; esplorare ciò che le è accaduto qualche mese fa e riprendere le scelte fatte per riconoscerle ancora come attuali o meno è essenziale per affrontare meglio un percorso che la aiuti a gestire l'ansia. Uno spazio dedicata a lei dove sentirsi accolta e riconosciuta in questo delicato momento della sua vita è importante. Un caro saluto e a diposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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31 MAR 2024

Gentile utente,
le informazioni che fornisce sono insufficienti per contestualizzare il suo malessere cresciuto fino a rendersi evidente negli ultimi mesi.
Occorre perciò analizzare qual'è l'origine di questa sua ansia potendo essa essere correlata al tipo o quantità di lavoro che svolge oppure a relazioni disfunzionali con colleghi o responsabili.
In ogni caso, una consulenza psicoterapeutica potrà aiutarla a focalizzare il problema e trovare le soluzioni più adeguate.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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19 MAR 2024

Buongiorno,
sarebbe utile indagare le cause del suo malessere, potrebbero essere strettamente legate alla mansione svolta o a relazioni tra colleghi e responsabili o alla non condivisione di scelte o valori con l'azienda.
E' inutile cercare un nuovo lavoro se non ci si ferma per comprendere cosa stia succedendo.
Scegliamo in base alle nostre esigenze del momento ma se cambiamo noi cambiano di conseguenza anche le nostre necessità.
Provi ad ascoltarsi e troverà la risposta che cerca.
Un cordiale saluto
Daniela Rega

Daniela Rega Psicologo a Rimini

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15 MAR 2024

Cara SimiPa
Possiamo considerare lo stress come una condizione che può avere due facce: una "buona", si parla di Eustress, ed è la condizione che descrive lei nella prima parte del messaggio: un'attivazione costruttiva che ci permette di essere attivi e reattivi agli stimoli esterni. L'altro aspetto dello stress è il Distress: quando gli stimoli sono negativi, numerosi e/o concentrati sul breve periodo di tempo possiamo sentirci sopraffatti, impotenti, angosciati; ciò ha ripercussioni sia da un punto di vista fisico che mentale. Nell'ultima parte del messaggio accenna al fatto che non si sente compresa dalla sua famiglia, porrei l'attenzione su questo. Un confronto con un professionista potrebbe essere una buona soluzione per pensare a quello che sta vivendo dando un significato al suo vissuto andando ad integrare altri aspetti della sua vita che sicuramente influenzano anche l'aspetto lavorativo.

Michela Baccari Psicologo a Perugia

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6 MAR 2024

Salve SimiPA,
Comprendo la fase di incertezza e frustrazione che sta attraversando. Da quanto dice, viene da chiedersi se quel suo "utilizzare lo stress come benzina per lavorare" non l'abbia sottoposta ad una pressione eccessiva, di cui ora sente le conseguenze. Qualcosa su cui riflettere nel medio termine perche', se cosi', sarebbe utile ripensare il modo in cui affronta il lavoro. Nell'immediato, per agire a livello squisitamente pratico, un periodo di riposo potrebbe essere utile a spezzare la spirale ansiosa legata al lavoro. Se ha qualche giorno di ferie o di malattia da utilizzare, questo e' il momento migliore per farlo. Non organizzi viaggi o progetti faticosi, quanto piuttosto qualcosa che Le permetta di rilassarsi e recuperare energie. Se questa non fosse un'opzione realizzabile, si concentri sul fare un buon uso del suo tempo libero, con attivita' che Le diano la sensazione di "staccare" davvero. In ogni caso, un breve percorso di consulenza finalizzito ad esplorare e analizzare la situazione lavorativa e progettare la prossima mossa potrebbe essere di aiuto.
Un caro saluto,
dott.ssa Francesca Calvano

Dott.ssa Francesca Calvano Psicologo a Roma

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2 MAR 2024

Non dev'essere una situazione semplice da gestire e ti ringrazio in primis per averla condivisa.
Sicuramente la situazione lavorativa che stai vivendo ha aggiunto un gran carico di stress nella tua vita, che magari prima riuscivi a gestire bene e adesso non è più così, ma non per questo il tuo vissuto è meno valido. Un percorso con un professionista potrebbe aiutarti a capire meglio la direzione da prendere in questo momento o, addirittura, stimolarti a fermarti un attimo per prendere respiro.
Sono emozioni che, per quanto dolorose, vanno vissute e capite, ma sono sicura che con il giusto sostegno sarai in grado di trovare la strada verso il benessere psicologico che meriti.
Un saluto

Dott.ssa Annalaura Emo Psicologo a Reggio Calabria

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1 MAR 2024

Gentilissima,
da Milanese intanto le dico che Milano è una città che mette alla prova chiunque a causa della velocità con il quale si lavora, si agisce, ci si sposta ed a volte le richieste sono eccessive rapportante alle risorse : la frenesia a volte non va di pari passo con la propria disponibilità energetica e si finisce in quello che tecnicamente viene definito " Burn out" ossia emozioni che vanno dallo stress lavorativo all'apatia e stanchezza psicofisica. Sarebbe utile analizzare tutto il suo percorso lavorativo e personale per capire in quale momento è avvenuto il crollo.
Rimango a disposizione per qualsiasi dubbio.
Un caro saluto
Dott.ssa Sara Leone

Sara Leone Psicologo a Torino

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29 FEB 2024

Gent.le SimiPA,
Grazie per aver condiviso i suoi stati d'animo.
Sembra che in questo particolare momento di vita il suo mondo interiore sia particolarmente in subbuglio e che le sia difficile trovare una direzione.
Restare o cambiare percorso sono scelte che implicano innanzittutto il riconoscimento delle emozioni che sta sperimentando, in questo suo momento di vita. Cosa le stanno suggerendo?
C'è qualcosa che ha terminato un ciclo e per il quale non trova più lo stesso interesse e la spinta motivazionale di prima? Verso dove si sta orientando il suo sguardo interiore?
Provi a sospendere qualsiasi attività decisionale ed "ascoltare" in primis proprio i vissuti emotivi che sta sperimentando.
Capisco che non sia sempre semplice, da soli, discriminare sentimenti, desideri, emozioni: un confronto con un@ professionista psicolog@ potrebbe aiutarla a conoscerli meglio e a trovare in essi degli alleati, piuttosto che degli ostacoli, dei fari che possono illuminare al meglio il suo cammino.
Cordialità.
Dr.ssa Peloso Ornella Pedavena (Belluno)

Dott.ssa Ornella Peloso Psicologo a Pedavena

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27 FEB 2024

Salve Simi

In primo luogo, le chiederei se è cambiato qualcosa negli ultimi mesi da indurla a provare ansia e disperazione.
Inoltre, mi colpisce il fatto che lei abbia sempre utilizzato lo stress per lavorare al meglio. Fatto qualche volta, può costituire una spinta per essere più performativi ma, a lunga gittata, l'accumulo di stress può risultare sfiancante e portare al burnout.
Cosa l'ha portata a scegliere questo lavoro e quali erano le sue motivazioni e aspirazioni? Trova che siano cambiate nel corso del tempo?
Lavorare sotto stress è una modalità che ha utilizzato/utilizza anche in contesti extra-lavorativi?
E' pensabile per lei trovare delle modalità nuove e più sane per affrontare gli oneri lavorativi senza alimentarsi continuamente di stress?

Ci rifletta.

In bocca al lupo

Dott.ssa Maria Chiara Del Mastro Psicologo a Portici

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26 FEB 2024

SimiPA, se potessi le chiederei cosa è accaduto da qualche mese a questa parte e di cosa parla la disperazione che sente quando pensa al suo ingresso in ufficio.

Capisco molto bene la sensazione di ansia quotidiana e la facilità con la quale questo sentire si espanda a macchia d'olio mettendo in dubbio tutto ciò che ha fatto fino ad ora.

Spero si dia l'occasione di fermare l'espandersi del dubbio assieme a un/a professionista e che non rimanga sola nel tentativo di ritrovare la motivazione e la vitalità delle quali è portatrice.

Con fiducia
Dr.ssa Francesca Gonella

Dr.ssa Francesca Gonella Psicologo a Vicenza

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26 FEB 2024

Gentile utente, innanzitutto la ringrazio per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso all'ansia che descrive. Mi domando da queste poche righe se sia successo qualcosa che ha cambiato la sua percezione dello stress, se lo stress da fonte di energia potente sia diventato sul lungo periodo troppo stimolante o qualche altra casistica non immediatamente notabile ha influito.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e delineare cosa desidera per il suo futuro.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero

Dott.ssa Elena Sinistrero Psicologo a Torino

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26 FEB 2024

Buonasera
quali erano le motivazioni per le quali lei ha scelto di fare questo lavoro creativo? Ricordandole possono aiutare a verificare se sono ancora valide oppure no. L'accogliere lo stress come fattore motivazionale a dare il meglio può essere motivo di accumulo che l'ha portata allo stato di ansia che denuncia. Cosa desidererebbe fare ?Si prenda nota delle sue esigenze, urgenze desideri e ambizioni, poi le confronti con le mansioni che sta svolgendo con sempre maggior fatica e valuti se questo lavoro é affine alle sue abilità, a ciò che voleva fare, a ciò che desidererebbe fare (perchè, da come capisco, all'inizio sembra la soddisfacesse). Se non rappresenta nulla di queste cose giustamente ne sta cercando un'altro più affine alla propria personalità e ambizioni. Se é così non si stanchi di cercare ma nel contempo si faccia aiutare a rimettere equilibrio nei suoi pensieri, attraverso un colloquio con una/o psicologa/o che la aiuti a far emergere i suoi vissuti ed affrontarli. Le scelte che ha fatto non sono da mettere in dubbio poichè le ha fatte secondo quanto riteneva utile in quel momento. Inoltre dedichi del tempo a se stessa, coltivando le sue passioni e interessi, che probabilmente la aiuteranno a trovare dove indirizzarsi, in che campo e come.
Se lo ritiene utile può contattarmi online.
Cordialmente le auguro un buon lavoro di ristabilizzazione che la aiuti a far risolvere ansie e paure. Il lavoro su di sé la aiuterà anche a trovare lo spirito di ricerca di un nuovo lavoro, oppure scoprirà che questo risulta quello più vicino alle sue ambizioni.
Dott. Giancarlo Mellano

Dott. Giancarlo Mellano Psicologo a Padova

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26 FEB 2024

Cara SimiPA,
ti ringrazio per avere condiviso la tua sofferenza, so quanto può essere difficile.
Quando proviamo un’emozione negativa, in questo caso l’ansia, dobbiamo chiederci da cosa deriva?
Ricordiamoci che le emozioni derivano sempre da ciò che pensiamo e da come noi interpretiamo una situazione, ecco perché ognuno di noi prova emozioni diverse o a livelli diversi anche se ci troviamo in una stessa situazione.
Inoltre, dopo aver individuato il pensiero che ci ha fatto provare quella determinata emozione, occorre mettere in discussione la veridicità di quel pensiero poiché spesso lo prendiamo per vero al 100% senza mai metterlo in discussione.
Spero di averti dato uno spunto su cui ragionare.
Un caro saluto,
Dott. ssa Giada Valmonte

Dott.ssa Giada Valmonte Psicologo a Genova

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26 FEB 2024

Buongiorno,

per comprendere quale sia il problema alla base delle difficoltà che sta vivendo bisognerebbe avere più informazioni, soprattutto per capire da dove deriva questo disagio, se dall'ambiente lavorativo e per quali aspetti, se sia legato al tipo di lavoro che svolge, o ai ritmi di lavoro, o al fatto che si senta particolarmente sotto pressione per le richieste che le vengono rivolte. Solo indagando insieme è possibile comprendere meglio qual è il cuore del problema, per poi lavorarci su.

In alcuni casi i problemi che si vivono al lavoro sono legati a motivi oggettivi, in altri casi invece all'innescarsi di dinamiche, pensieri ed emozioni vecchie che vengono dalla nostra storia di vita.

Sicuramente essere supportata per affrontare le sue difficoltà potrà esserle molto di aiuto per uscirne e soprattutto per ritrovare il benessere e la tranquillità. E del resto se ha scritto questa richiesta d'aiuto, probabilmente ha già fatto il primo passo in questa direzione.

Un saluto.

Dott.ssa Claudia Cioffi

Dott.ssa Claudia Cioffi Psicologo a Ancona

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26 FEB 2024

Buongiorno, dalle tue parole si evince la grande sofferenza che sta vivendo in questo periodo.
Nella vita possono esserci momenti di ansia o stress che ostacolano il nostro normale modo di funzionare nei diversi ambiti. Lei sembra cosciente di questo cambiamento e si sta impegnando per superare questo periodo.
Non sempre le cause di questi momenti in cui ci si sente persi sono evidenti per questo le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per individuare la motivazione di tale ansia e lavorare insieme per trovare modalità diverse di gestione.
spero di esserti stata di aiuto,
rimango a disposizione
Dott.ssa Giorgia Sapienza

Giorgia Sapienza Psicologo a Monza

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25 FEB 2024

Buongiorno SimiPa,
mi sembra una situazione poco gestibile ed il rischio è quello di inquinare tutti gli ambiti.
Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico con file di comprendere meglio il vero significato del cambiamento e del sintomo.
Buona giornata
Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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25 FEB 2024

Buonasera,
Come dice lei, l'ansia può essere anche una forma di energia costruttiva e motivante.
Diverso è quando la medesima emozione diventa elevata al punto da risultare disfunzionale.
Evidentemente, c'era in lei, forse da tempo, una quota di ansia eccessiva che riusciva a gestire e rendere silente, che però adesso, forse a causa di accadimenti a lei consci o meno, è riemersa.
Ritengo che un percorso di psicoterapia breve la possa aiutare a capire esattamente come il luogo di lavoro le crea attualmente questa ansia. L'ansia, difatti, nasconde una paura, ma la paura può essere dovuta alle motivazioni più varie (necessità di corrispondere ad un ideale e connessa pressione rispetto alle aspettative proprie o altrui, ansia relazionale nell'ambiente di lavoro, ansia legata alla difficoltà nel sopportare le frustrazioni in ufficio).
Il mio consiglio, dunque, è quello di concedersi del tempo per riflettere, eventualmente grazie anche all'aiuto di un terapeuta, su quali paure sente più urgenti al momento attuale. Altrimenti, può darsi che la scelta di un altro lavoro non risulti una strategia vincente a lungo termine e le medesime dinamiche si riproducano nel nuovo ambiente.

Sperando di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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25 FEB 2024

Buongiorno, non fornisce molti elementi per indirizzarla e quindi in questa risposta si può andare solo per ipotesi. Starà a lei poi approfondire consultando un/una professionista.
Una prima ipotesi è quella legata al tipo di stress a cui è sottoposta sul posto di lavoro e al fatto che tra prima ed adesso ci sia un qualche cambiamento nel clima emotivo o nelle richieste che le vengono fatte dai colleghi. In linea generale lo stress si divide in due forme quello positivo e quello negativo definito distress. Se il primo ha più la forma di lanciare delle sfide a chi saprà raccoglierle e quindi, come lei, ha uno stile di coping sfidante (challenging), la seconda forma è costituita da tutta una serie di elementi che mettono alla prova la tenuta psicologica fornendo solo frustrazioni o che richiedono di superare prove impossibili, con obiettivi troppo ambiziosi o con tempistiche troppo risicate. Il mondo del lavoro è fatto della ricerca esasperata del rendimento da parte del lavoratore e questo può portare appunto a forme disfunzionali di organizzazione e di relazione. Alzare sempre di più l'asticella nel tentativo di dare sempre di più e fare sempre meglio, può determinare ansia quando si arriva al limite e si consapevolizza che non si riesce a fare meglio e il dare di più entra in conflitto con altri aspetti importanti della nostra vita.
E qui mi aggancio per la seconda ipotesi. Quella che allarga un po' la prospettiva a tutta la sua vita e in particolare a quella al di fuori dell'ambito lavorativo. Nello specifico c'è da chiedersi se nella bilancia della qualità della vita, il lavoro non abbia avuto un peso troppo importante disequilibrando la sua economia psichica che si sarebbe potuta così impoverire dal punto di vista affettivo e ludico-sociale. Ricordiamoci che lei è giovanissima e che si è inserita nel mondo del lavoro, anche ad un livello molto impegnativo, in età precoce. Ciò mi fa pensare che si è molto dedicata ai doveri scolastici e/o accademici e poi al lavoro.
Si prenda un po' di spazio-tempo per riflettere quale delle due ipotesi la riguarda o se entrambe possono avere un ruolo nel suo malessere. A volte piuttosto che spostarsi per stare meglio, bisogna radicarsi bene a terra e prendere posizione, attraverso una buona consapevolezza di sé e dei propri diritti.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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24 FEB 2024

Carissima,
avverto dalle sue parole una sofferenza importante e una motivazione forte a voler risolvere questa situazione. Può capitare nella vita di avere un momento di stress o ansia ma se questo ostacola il nostro normale modo di funzionare a lavoro, in famiglia e altri ambiti importanti per noi, è fondamentale prendere di petto la situazione e iniziare un percorso psicologico per comprendere meglio questa ansia e come uscirne. Le persone che amiamo come i nostri familiari, anche se lo desidereremmo tanto, non hanno gli strumenti per aiutarci concretamente ad affrontare un problema di natura psicologica. Questo non perchè non ci amano abbastanza ma perchè non hanno studiato per questo e non possiedono gli strumenti del mestiere. La invito a contattarmi in privato qualora volesse, offrendole la possibilità di usufrire di un primo colloquio in videoconsulenza gratuito per comprendere meglio la situazione. Un caro saluto dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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24 FEB 2024

Gentile simona,
Leggendo la sua mail ho notato una discrepanza tra la sua parte razionale che valuta molto positivamente la sua professionalità e quella inconscia che parla di ansia e malessere dicendole che qualcosa non va.
Credo che avrebbe bisogno di un supporto terapeutico anche in ipnosi, finalizzato a ristabilire un equilibrio psicofisico e a mettere a fuoco il problema in modo da poterlo risolvere.
Forse è il posto in cui lavora a generarle stress, forse il tipo di lavoro.
Di fatto lei ha due campanelli d'allarme, ansia e malessere, che richiedono attenzione.
Resto a sua disposizione per qualsiasi necessità
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Dott Paola Von Korsich Giardini Psicologo a Monza

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23 FEB 2024

Buona sera SimiPA,
provo a rileggere la sua domanda per coglierne le diverse sfumature con la quale si sta confrontando con un immaginario Psicologo. La sua lettera mi suscita due reazioni: da una parte provo una sensazione di ingabbiamento, di mancanza d'aria e di angoscia per questa situazione così annullante; vivere per lavorare o lavorare per vivere diventano indistinguibili, fusi l'uno nell'altro in un invischiamento senza via di fuga. Dall'altro lato sento o semplicemente immagino che Lei stia evolvendo delle componenti dimensionali-emozionali che la stanno semplicemente arricchendo di capacità di discernimento; sta acquistando valore nell'esistere che le fa scegliere di desiderare piuttosto che di arrendersi e adattarsi al mondo che non la nutre. Spesso i cambiamenti desideranti, seppur annientanti, sono la garanzia che il nostro sistema affettivo sta funzionando a dovere. Non ci si può trovare senza prima perdersi.
Le auguro di non arrendersi e di continuare questo viaggio di individuazione.
Cordialmente
Dott. Claudio Pieroni

Dr. Claudio Pieroni Psicologo a Lequile

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23 FEB 2024

Gentile Utente,
la sola presa di coscienza di questa situazione è già un passo avanti per riuscire a risolverla.
Andrebbero però indagati molti altri aspetti, come per esempio cosa è che prima la stimolava e ora no, o la sensazione di ansia anticipa quale paura.
Lo stress che ha sempre accolto ora non è più la sua "benzina", quindi è comprensibile non riuscire a gestire la situazione di malessere che percepisce, ed in questo modo si innescano una serie di meccanismi che la portano a mettere in dubbio le sue decisioni.

Il confronto con un professionista potrebbe aiutarla a comprendere meglio quali sono le dinamiche che innescano tutto ciò, e a trovare un equilibrio funzionale che le permetta di vivere la vita lavorativa con serenità.

Resto a disposizione per qualsiasi info e/o dubbio (anche online).
Un caro saluto,
Dott.ssa Silvia Brandini

Dott.ssa Silvia Brandini Psicologo a Roma

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22 FEB 2024

Gentile Utente
La ricerca di aiuto e confronto è già un buon passo in avanti per affrontare questo suo stato di malessere.
A volte i cambiamenti e le sfide della vita ci pongono davanti a situazioni le quali non sembrano avere una via d’uscita. Fino ad oggi, come descrive, è stata in grado di adattarsi ed affrontare lo stress; credo che le competenze che una persona sperimenta in passato non possano perdersi nel nulla nel corso della vita, ma restino a volte sopite dalla frenesia e dalle difficoltà che si presentano.
Inoltre, il contesto in cui ci si trova e le relazioni significative influenzano il nostro stare nel mondo, sia in modo positivo che in modo negativo. È importante capire quali aspetti e come certe dinamiche attivino delle risposte in noi, che possono essere state apprese nel tempo in tanti modi. Ancora più importante è lavorare per costruire azioni concrete.
Un professionista potrebbe aiutarla a ritrovare aspetti di sé che sente di non avere più e guidarla nel guardare il mondo con occhi diversi.

Resto a disposizione, qui o attraverso altri canali

Cordiali saluti
Dott.ssa Jlenia Licitra

Dott.ssa Jlenia Licitra Psicologo a Milano

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