Visione altalenante di me stessa
Salve. Sono una ragazza di 21 anni, al terzo anno d'università. Ho un DSA, in particolare sono discalculica. Approcciarmi all'ambiente universitario sta diventando per me sempre più difficile dato che ho sempre scelto percorsi pieni di materie scientifiche. Ho problemi d'autostima, fin da piccola ho avuto attacchi di rabbia improvvisi e difficoltà a relazionarmi col prossimo, che ho colmato nel tempo solo trovando persone molto simili a me. La mia autostima è sempre stata influenzata dall'ambiente familiare e scolastico. Non andando bene a scuola e vivendo con una famiglia "vecchio stampo", sono sempre stata criticata su molti aspetti, e molte di queste critiche si sono rivelate veritiere. Mi sento sempre nel posto sbagliato, tranne quando coltivo le mie passioni, che toccano la scienza in alcuni punti, ma in molti altri toccano la parte artistica. Quando mi trovo in situazioni in cui mi sento stupida, tendo ad arrabbiarmi, con me stessa in primis, ma a riversare (solo in momenti particolarmente critici) questo sugli altri. Ho una visione grandiosa di me stessa quando coltivo le mie passioni, perché oggettivamente sono molto portata per queste. Tutto ciò mi porta a sognare ad occhi aperti e a riaprirli d'un tratto quando mi rapporto con le mie difficoltà, tornando alla visione peggiore di me stessa. Non ho molti momenti in cui la mia visione di me stessa sia "normale". Come posso fare per capire la reale visione che dovrei avere? Come posso livellare questi due picchi?
Grazie.