Verginità a 25 anni

Inviata da Genni · 22 mar 2024 Autostima

Buonasera a tutti,
chi scrive qui è un ragazzo 25enne vergine (o quasi, spiegherò più avanti) con molti dubbi e perplessità. Chiedo scusa in anticipo a chi leggere il contenuto di ciò che sto per scrivere, perché sarò molto poco breve, ma lo faccio solo nel tentativo di poter dare un quadro della situazione quanto più completo possibile. Probabile che, forse, riporterò notizie irrilevanti rispetto al topic principale, non lo so. Cerco solo di non tralasciare nulla.
Da bambino ero un tipo molto vivace, frenetico, con molto entusiasmo e direi anche con un senso della timidezza non molto presente. Ho sempre avuto un grande senso dell'affetto, verso famiglia e amici di infanzia. Tanto è vero che alcuni dei miei ricordi da bambino sono legati ai momenti in cui chiedevo a mio padre di farmi le coccole, con quest'ultimo che, con grande amore e partecipazione, non si tirava mai indietro. Ho sempre sentito un forte legame con mio padre in particolare. Quando avevo circa 3 anni, papà dovette stare via a causa di un cancro. Ora, chiaramente, da bambino non sai del perché tuo padre non sia presente in casa con te, ma ricordo bene quel periodo caratterizzato da momenti di grande irrequietezza. Tanto è vero che mia madre faceva venire a casa una mia zia nel tentativo di tranquillizzarmi. A seguito di un operazione, le cose si misero bene per mio padre. Quando finalmente ritornò a casa, io lo vidi sulla soglia della porta e lo abbracciai per le gambe, piangendo (un episodio che io, purtroppo, non ricordo. Me lo raccontò lui).
Un'altra cosa che ricordo bene di me bambino, comunque, è che avevo questa cosa di toccarmi molto il pene, giocandoci quasi con esso: tirando sempre giù la pelle del prepuzio, mettendoci le dita dentro, cose del genere. I miei raccontano che mi fecero togliere questo vizio, perché temevano che, toccandomelo sempre, potessi contrarre qualche infezione. Non credo che quando ero piccolo si fossero posti con me in questi termini (intendo spiegando il fatto in modo diretto), non lo so, non me lo ricordo. Ma comunque, si erano mossi con questo intento.
Nel frattempo, passano gli anni, e resto il bambino felice ed entusiasta che sono sempre stato.
Come tutti i bambini, nascono in me anche le prime cottarele verso le mie coetanee.
Direi che, però, verso i 13 anni le cose si cominciarono a complicare. Psicologicamente, cominciai a sviluppare un forte timore di arrossire in volto davanti a tutti i presenti nella stanza in cui mi trovavo anche io. Questo comportò una certa fobia in questo senso, la fobia di arrossire davanti agli altri. Situazione di chi si sente gli occhi di tutti addosso. Questo succedeva nella situazione di un corso di canto che facevo da ragazzino, a scuola (nelle interrogazioni in particolare), alle feste di compleanno (con amici e/o famigliari), e via discorrendo. Va detto che mi appartengono, da sempre, caratteristiche fisiche molto differenti dalla media (alta statura e capelli rossi). Di conseguenza, diventava facile essere soggetto a dei commenti da parte degli altri, proprio per queste differenze. Ripeto, non nascondo in alcun modo che questa situazione mi destabilizzasse e non poco, e che avvertivo questa problematica come forte.
Arrivato ai 15 anni, dovetti sottopormi ad un intervento al pene. Questo perché, essendo che avevo smesso, da quando ero piccolo di aprire la pelle del prepuzio, andai incontro ad una fimosi, che dovetti operare. A seguito dell'operazione, problema risolto.
Nel frattempo, negli anni del liceo, vivo la vita in maniera sedentaria, nel senso che non avevo una vita particolarmente attiva. Era molto uno studiare prettamente e rimanere a casa. Rendendomi conto, però, che stavo buttando la mia giovinezza, perché, nei fatti, non facevo la stessa vita dei miei coetanei, faccio in modo di crearmi un giro di amicizie con cui scendere tutti i weekend, cosa che poi succederà. La cosa particolare è che sia compagni di scuola che gli amici della mia comitiva non parlavano mai di frequentare ragazze o cose del genere. Cioè, di ragazze, di donne, se ne parlava, che fossero ragazze che conoscevamo o donne appartenenti al mondo dello spettacolo, ma mai qualcuno che parlasse di relazioni vere e proprie (frequentazioni o rapporti stabili).
Se ne parlava di più, magari, sotto l'aspetto del desiderare di mettersi con qualcuna, piuttosto che parlare di sesso. Per esempio, nei miei 15 anni sviluppai la prima vera cotta importante della mia vita, verso questa ragazza che desideravo moltissimo, ma, nel merito, ci pensavo in ottica più amorosa, piuttosto che anche sessuale.
Riguardo il sesso, se ne parlava tra amici, ma mai riguardo un averlo fatto, nell'effettivo, con qualche ragazza . Il che è singolare, soprattutto se consideriamo che parliamo di ragazzi dai 14 ai 18, lasso di tempo in cui, tendenzialmente, si ha la prima volta. Difatti, solo a 19 anni capii la "stranezza" di questa cosa. Del fatto di non aver, non solo, mai avuto amicizie che mi raccontassero di esperienze sessuali personali, ma in più anche del fatto che anche io, nel mio personale, quelle esperienze non le avevo mai fatte. Perché solo da quell'età, ampliando il mio giro di amicizie, conobbi persone che parlavano sì di sesso, ma nell'ottica del farlo. E qui, infatti, cominciò a nascere un altro mio profondo disagio: la verginità.
Ora: ci tengo a sottolineare l'aver riportato, in precedenza, il termine "stranezza" tra virgolette. Perché non ritengo, per lo meno allo stato attuale, strano il fatto che a 19 anni non si abbia ancora avuta la prima esperienza sessuale. Sono consapevole del fatto che non ci sia un tempo più adatto per fare determinate cose, ma che esiste il proprio tempo. Ma, di contro, non posso dire di averla pensata allo stesso modo a suo tempo, nei miei 19 anni. D'altro canto, questa cosa comunque non cambiava il fatto che per me il tutto significava uno stare molto indietro con i tempi rispetto che i miei coetanei.
Ma, nonostante questo, il sesso comunque non rappresentava realmente un aspetto importante nella mia vita, seppur comunque, a suo tempo, non razionalizzai la cosa, come sto facendo adesso. Quello che io volevo era una relazione d'amore con una ragazza. Provare quello. Pensavo sempre al fatto che il momento di fare sesso sarebbe arrivato, ma come conseguenza di un qualcosa di più importante per me, ovvero lo stare in una relazione con una ragazza. Anche se, una relazione con una ragazza mai è arrivata, perché poche volte mi sono sentito davvero preso in vita mia. E in quelle poche volte in cui mi sono sentito preso, non sono riuscito con la ragazza in questione. Con la ragazza per cui presi una cotta a 15 anni, con una per cui presi una cotta a 22, e con una ragazza per cui presi una cotta a 23 (per quest'ultima circostanza, in particolare, mi sentii molto ferito, essendo che, con questa ragazza, c'era una grande sintonia, chimica e affinità. Lei, per me, era diventata molto importante).
Nel frattempo, però, mi interfaccio al porno (anche qui, "tardi": mi sono masturbato la prima volta a 18 anni. In qualche modo, avevo sempre ritenuto più dignitoso raggiungere l'orgasmo, per la prima volta, facendo sesso, piuttosto che con l'autoerotismo. L'autoerotismo mi sembrava da sfigati. Di chi lo faceva perché non riusciva ad avere una ragazza affianco). Il risultato, comunque, fu che ne ho cominciato a fare sempre più consumo: mi masturbavo almeno 1 volta al giorno. Ad un certo punto, cominciai a frequentare chat dove si parlava di porno, scambiando foto di video hard, masturbandosi insieme all'utente con cui si chattava, cose del genere. Non credo, tuttavia, di essere porno dipendente (spero, soprattutto). Non rinuncerei mai ad uscire con amici o andare a lavoro per rimanere a casa a masturbarmi sui porno o frequentare chat di questo tipo. Ma, comunque, il porno e le chat riguardo il porno erano, e sono tutt'ora, la mia unica vita sessuale.
Nel frattempo, però, la verginità mi pesava sempre di più. La cosa cominciava ad essere un vero e proprio tormento. In più, si aggiungeva pure il dolore per non essere stato corrisposto con l'ultima ragazza per cui ho provato una cotta. A tutto questo, si aggiunge anche il non sapere chi fossi, rigusrdo il mio orientamento sessuale. Non avendolo mai fatto, non sapevo se fossi etero, bisessuale (perché cominciai/comincio a provare curiosità nel fare sesso orale agli uomini. Credo che c'entri il porno in questo), e tutto questo, messo insieme, mi mandava in confusione. Motivo per cui, decisi di fare una cosa che mai mi sarei sognato di fare: andare da una ￲escort. Era un periodaccio quello che per me. Volevo certezze. Sicurezze. Non volevo più essere vergine. Soprattutto, non volevo più sentirmi vergine, e volevo capire se effettivamente fossi attratto dalle donne o meno. Per cui ci andai, e fu un completo disastro (non mi aspettavo, in realtà, diversamente. Con me stesso, sapevo che non sarebbe andata bene). Tradotto: non ho avuto nessuna erezione. Un po' perché la masturbazione da parte mia e nel mio quotidiano non è mai mancata, quindi le energie per una erezione non c'erano, e un po' perché l'idea di andare da un ￲escort, di pagare per fare sesso, non mi eccitava per niente.
Non voglio essere frainteso: col tempo e con i confronti con le persone, tutte queste difficoltà si sono affievolite. Non mi sento di dire svanite del tutto (altrimenti non avrei mai scritto tutto questo), ma affievolite. Adesso studio, lavoro, esco con amici, coltivo hobby e passioni, cerco di vivere la mia vita.
Ma rimane dura a volte. A volte, non nascondo, sconforta molto pensare di avere un vissuto così diverso dagli altri. E non vorrei che questa cosa possa condizionare negativamente la mia vita. Anche nel rapporto con le ragazze (e, ripeto, non so il perché, ma è raro che mi sento realmente attratto da qualcuna). E non vorrei che questa cosa possa condizionare negativamente anche il momento in cui arriverà la mia prima (vera) volta.

Chiedo scusa a chi ha avuto la pazienza di leggere le infinite cose che ho scritto, magari anche tra di loro sconnesse. Ho pensato che riportando la questione di come ero da piccolo, del rapporto con mio padre, del toccarsi da piccolo, dell'arrossire, dell'operazione a cui mi sono sottoposto, delle mie cotte e fallimenti con le ragazze, del porno e delle chat, dell'escort, potesse essere utile per un'analisi riguardo la mia persona.
Ad ogni modo, sarei molto grato se poteste darmi un'opinione nel merito di quanto scritto.
Vi ringrazio in anticipo.

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