É giusto ripartire da zero a 25 anni?
Buonasera, sono una ragazza di 25 anni e sto cercando di mettere ordine nella mia vita.
Quando finii le scuole superiori mi sono ritrovata a fare una scelta universitaria che poi si è rivelata sbagliata ed era infermieristica. Ho comunque portato a termine gli studi arrivando a laurearmi.
Ho sofferto veramente tanto a causa della scelta universitaria fatta. Credo addirittura di essere arrivata a sfiorare una forma di depressione, fatto sta che ho sofferto talmente tanto che, però, sono riuscita a migliorarmi, a conoscermi davvero e sono cambiata in meglio. Ci sono voluti degli anni, ma adesso sto bene con me stessa. Ora sorrido di nuovo.
Mi sono iscritta a filosofia, un corso di laurea che mi piace e che mi rende felice. Mi è sempre piaciuto studiare e vedo questo corso di laurea come un piacere, ma anche come una rivincita personale dopo tutto quello che ho passato.
Era una mancanza che avevo e che sto colmando perché sapevo che se non mi fossi iscritta me ne sarei pentita per tutta la vita. Gli studi che sto facendo adesso sono per me uno dei motivi di speranza che invece anni fa, quando stavo male e vedevo un futuro nero, avevo perso completamente. Mi dà una gioia enorme quello che sto facendo e forse é buffo perchè sto semplicemente studiando, non sto andando sulla Luna o chissà che cosa.
Arriviamo al punto: ci sono ancora delle cose che vorrei risolvere.
La mia priorità é lo studio, ma devo anche dire che sento la pressione di avere 25 anni. Voglio dire che vorrei studiare e basta (questo vorrei davvero!), però mi dispiace dover essere mantenuta dai miei genitori e non avere una mia indipendenza, anche economica.
Ho provato a lavorare come infermiera ma è stato un disastro, non perché non sappia fare quel lavoro, ma perché ho rivissuto tutte le cose brutte che avevo vissuto anni fa. Infatti mi sono licenziata perchè mi stavo autodistruggendo.
Vorrei già da adesso mettere da parte per sempre la divisa da infermiera, questa etichetta che non mi é mai stata bene addosso e che non soffro.
Ma ancora l'ombra mi segue, mi arrivano proposte di lavoro, proposte che se accettassi mi farebbero stare tranquilla, con un buon stipendio mensile che qualsiasi altra persona accetterebbe, ma a me non va più perché non voglio più farmi del male. Sarei stipendiata, ma infelice.
A volte ho paura, perché non so se faccio bene ad essere così risoluta. A volte ho paura di rimanere a piedi quando avrò 30 anni. Perchè comunque vivo con i piedi ben piantati a terra e so benissimo che l'unico sbocco che filosofia può dare é l'insegnamento e prima di prendere una cattedra ne passa di tempo...
Però credo che sia giusto provare un'altra strada prima di rassegnarmi a un lavoro che mi fa stare male.
Mi sento in colpa da una vita. Mi sentivo in colpa perché per anni (adolescenza e prima scelta universitaria) ho ascoltato gli altri, mi sento in colpa adesso perché ho 25 anni e faccio scelte di testa mia e anche per questo devo farmi mantenere dai miei genitori, che, oltretutto, hanno 70 anni (e questa è un'altra cosa che mi preoccupa).
Ma perché non dovrei provare a crearmi una felicità?
Perché dovrei rassegnarmi già ora?
I miei genitori mi hanno pure detto che non hanno problemi a mantenermi, ma io mi sento in colpa e mi sembra di essere una 19enne pentita e in ritardo.
Eppure scegliere filosofia è stata la scelta più importante fino ad ora: è stata una scelta voluta e dettata esclusivamente da me. Senza ascoltare gli altri, senza ascoltare il papà, il ragazzo, l'amica.
Ho solo ascoltato me stessa e credo sia stata una delle prime volte nella mia vita (se non la prima in assoluto) che ho deciso da sola.
Lo faccio per me.
Forse sono di nuovo davanti a una scelta e cioè se dedicarmi esclusivamente allo studio oppure fare un lavoro (che non sia infermiera) che mi possa dare quel minimo di indipendenza. Anche se trovare un lavoro è una bella scommessa.
Non so cosa fare.
Vi ringrazio per aver letto tutto questo papiro :)