25 anni, completamente persa
Buongiorno.
Sono una ragazza di 25 anni e, forse come molti alla mia età, sto vivendo un bruttissimo periodo.
È cominciato tutto dopo il liceo.
Liceo Linguistico, la seconda migliore della classe, tutti che mi spronano a fare grandi cose, perché "tu puoi farlo"
Sono sempre stata brava a scuola, ma non solo questo. Sono sempre stata curiosa di sapere le cose, leggevo sin da piccola libri non adatti alla mia età o comunque pesanti per una bambina di 10 anni.
Ma dal punto di vista sociale sono sempre stata chiusa, timida, c'è stata qualche maestra che aveva ipotizzato un possibile spettro asperger, mai effettivamente diagnosticato.
Dopo il liceo, la prima crisi.
Ero diventata fortemente ipocondriaca, ai limiti del delirio, avevo convinzioni assurde, sul fatto di avere tumori e malattie che i medici non scoprivano.
Mi sono iscritta dopo un anno sabbatico a Scienze Politiche.
Il primo anno, vista la mia condizione, me la sono cavata anche piuttosto bene, con voti tra 29,30 e 30 e lode, anche se la mia salute mentale si stava deteriorando.
Al secondo anno, dopo una bruttissima crisi, vado finalmente da una psichiatra, che mi cura con escitalopram, Haldol e rivotril (solo la sera)
Una cura da seguire per 2 anni,affiancata dalla psicoterapia.
La cura funziona, col tempo dimentico l'ipocondria, i sintomi, tutto e vado avanti con la mia vita.
Ho il mio primo ragazzo, ci lasciamo, ho un doppio lutto in famiglia, ma affronto tutto più o meno normalmente.
Finisco fuoricorso, ma non me ne faccio un problema, in fondo avevo anche la mia salute alla quale pensare.
Ma inevitabilmente, uscire dal giro dell'università mi blocca.
Ora sto per iscrivermi al terzo anno fuori corso e sono bloccata a 3 esami dalla laurea. E mi sembrano un ostacolo enorme.
Provo a studiare, ma mi sembra di non ricordare nulla, quindi non vado all'esame. E intanto gli anni passano...
So che è ansia, non credo di avere chissà quale malattia, è bene metterlo in chiaro.
Penso ovviamente anche al dopo.
Avrò la forza di continuare con una magistrale?
In questi anni di stop ho avuto modo di lavorare con bambini con DSA e ho capito che forse la mia strada è questa e vorrei proseguire con pedagogia (integrando due esami alla magistrale... Tra gli esami a scelta ho inserito solo esami di sociologia e psicologia, quindi mi mancano pochi cfu per accedere) e poi specializzarmi su questi disturbi.
Ma quanto influirà l'età? Quanto influirà la mia condizione?
Riuscirò a fare qualcosa della mia vita?
Quando lavoro sto bene, farei solo questo per tutta la vita, ma ultimamente il mio umore non mi fa apprezzare nemmeno il lavoro che faccio.
Questa crisi è esplosa ora, credo,dovuta ad una serie di fattori.
Questa estate ho avuto la sfortuna di frequentare per un breve periodo un ragazzo definito dal mio terapista un narcisista patologico, che mi aveva convinta di avere ancora bisogno delle medicine e di stare perdendo la poca sanità mentale che avevo riconquistato.
Faceva "gastlighting" di continuo, arrivando a negare cose che aveva fatto o detto spudoratamente.
L'ho bloccato alla fine di settembre e ora lo sto pian piano dimenticando.
Poi, 2 giorni fa mia sorella si è laureata (a 24 anni, anche lei fuoricorso alla triennale) e io l'ho vissuta come una sconfitta personale, pur essendo felicissima per lei.
Io sono ancora la persona che ero. Curiosa, leggo e studio ancora di tutto, tranne quello che dovrei effettivamente studiare. Ho ripreso a seguire le lezioni, a novembre inizio il tirocinio curriculare e non vedo l'ora, ma il vero problema è che l'età mi sta pesando come un macigno e non so come questi anni di crisi e blocco peseranno sul mio profilo lavorativo.
Mi sento estremamente sola. Mia sorella ormai ha finito, le mie amiche storiche di facoltà o sono laureate o stanno finendo ora e quindi non mi va di disturbarle con i miei problemi e non ho un ragazzo con cui parlare o che mi appoggi. Ho un amico, durante il lockdown ci siamo avvicinati molto e ora mi ha confessato che vorrebbe più di una amicizia, ma io non so cosa provo per lui ora, ho paura possa essere solo un "chiodo scaccia chiodo" per dimenticare l'altro ragazzo (che è anche suo amico, tralaltro, e ancora si frequentano)
In famiglia va peggio. Mia mamma cerca di spronarmi, mio padre invece è stanco di lavorare dopo 40 anni e vorrebbe vederci iniziare a lavorare per andare in pensione.
È diventato un uomo freddo e schivo, non ha neanche voluto partecipare alla festa di laurea di mia sorella... In casa c'è un clima di freddezza inverosimile.
A 25 anni mi sembra di non avere la forza di andare avanti e non dovrebbe essere normale....