25 anni, completamente persa

Inviata da Ele95 · 23 ott 2020

Buongiorno.
Sono una ragazza di 25 anni e, forse come molti alla mia età, sto vivendo un bruttissimo periodo.
È cominciato tutto dopo il liceo.
Liceo Linguistico, la seconda migliore della classe, tutti che mi spronano a fare grandi cose, perché "tu puoi farlo"
Sono sempre stata brava a scuola, ma non solo questo. Sono sempre stata curiosa di sapere le cose, leggevo sin da piccola libri non adatti alla mia età o comunque pesanti per una bambina di 10 anni.
Ma dal punto di vista sociale sono sempre stata chiusa, timida, c'è stata qualche maestra che aveva ipotizzato un possibile spettro asperger, mai effettivamente diagnosticato.
Dopo il liceo, la prima crisi.
Ero diventata fortemente ipocondriaca, ai limiti del delirio, avevo convinzioni assurde, sul fatto di avere tumori e malattie che i medici non scoprivano.
Mi sono iscritta dopo un anno sabbatico a Scienze Politiche.
Il primo anno, vista la mia condizione, me la sono cavata anche piuttosto bene, con voti tra 29,30 e 30 e lode, anche se la mia salute mentale si stava deteriorando.
Al secondo anno, dopo una bruttissima crisi, vado finalmente da una psichiatra, che mi cura con escitalopram, Haldol e rivotril (solo la sera)
Una cura da seguire per 2 anni,affiancata dalla psicoterapia.
La cura funziona, col tempo dimentico l'ipocondria, i sintomi, tutto e vado avanti con la mia vita.
Ho il mio primo ragazzo, ci lasciamo, ho un doppio lutto in famiglia, ma affronto tutto più o meno normalmente.
Finisco fuoricorso, ma non me ne faccio un problema, in fondo avevo anche la mia salute alla quale pensare.
Ma inevitabilmente, uscire dal giro dell'università mi blocca.
Ora sto per iscrivermi al terzo anno fuori corso e sono bloccata a 3 esami dalla laurea. E mi sembrano un ostacolo enorme.
Provo a studiare, ma mi sembra di non ricordare nulla, quindi non vado all'esame. E intanto gli anni passano...
So che è ansia, non credo di avere chissà quale malattia, è bene metterlo in chiaro.
Penso ovviamente anche al dopo.
Avrò la forza di continuare con una magistrale?
In questi anni di stop ho avuto modo di lavorare con bambini con DSA e ho capito che forse la mia strada è questa e vorrei proseguire con pedagogia (integrando due esami alla magistrale... Tra gli esami a scelta ho inserito solo esami di sociologia e psicologia, quindi mi mancano pochi cfu per accedere) e poi specializzarmi su questi disturbi.
Ma quanto influirà l'età? Quanto influirà la mia condizione?
Riuscirò a fare qualcosa della mia vita?
Quando lavoro sto bene, farei solo questo per tutta la vita, ma ultimamente il mio umore non mi fa apprezzare nemmeno il lavoro che faccio.
Questa crisi è esplosa ora, credo,dovuta ad una serie di fattori.
Questa estate ho avuto la sfortuna di frequentare per un breve periodo un ragazzo definito dal mio terapista un narcisista patologico, che mi aveva convinta di avere ancora bisogno delle medicine e di stare perdendo la poca sanità mentale che avevo riconquistato.
Faceva "gastlighting" di continuo, arrivando a negare cose che aveva fatto o detto spudoratamente.
L'ho bloccato alla fine di settembre e ora lo sto pian piano dimenticando.
Poi, 2 giorni fa mia sorella si è laureata (a 24 anni, anche lei fuoricorso alla triennale) e io l'ho vissuta come una sconfitta personale, pur essendo felicissima per lei.
Io sono ancora la persona che ero. Curiosa, leggo e studio ancora di tutto, tranne quello che dovrei effettivamente studiare. Ho ripreso a seguire le lezioni, a novembre inizio il tirocinio curriculare e non vedo l'ora, ma il vero problema è che l'età mi sta pesando come un macigno e non so come questi anni di crisi e blocco peseranno sul mio profilo lavorativo.
Mi sento estremamente sola. Mia sorella ormai ha finito, le mie amiche storiche di facoltà o sono laureate o stanno finendo ora e quindi non mi va di disturbarle con i miei problemi e non ho un ragazzo con cui parlare o che mi appoggi. Ho un amico, durante il lockdown ci siamo avvicinati molto e ora mi ha confessato che vorrebbe più di una amicizia, ma io non so cosa provo per lui ora, ho paura possa essere solo un "chiodo scaccia chiodo" per dimenticare l'altro ragazzo (che è anche suo amico, tralaltro, e ancora si frequentano)
In famiglia va peggio. Mia mamma cerca di spronarmi, mio padre invece è stanco di lavorare dopo 40 anni e vorrebbe vederci iniziare a lavorare per andare in pensione.
È diventato un uomo freddo e schivo, non ha neanche voluto partecipare alla festa di laurea di mia sorella... In casa c'è un clima di freddezza inverosimile.
A 25 anni mi sembra di non avere la forza di andare avanti e non dovrebbe essere normale....

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Miglior risposta 23 OTT 2020

Cara Ele,
In questo suo messaggio ci sono tanti aspetti da lei considerati, dalle sue parole si evince la fatica che sta attraversando in questo momento della sua vita. Per prima cosa le vorrei dire, se non ho inteso male da quanto ha scritto, che è seguita da una terapeuta, se così fosse si affidi a lei e al lavoro che state costruendo insieme, resista alla tentazione di cercare pareri e risposte altrove.
Avere dei momenti di indecisione o crisi, specie in alcune tappe evolutive della propria vita, è normale. Non si scoraggi, a volte è necessario scoprire e trovare quali siano le proprio risorse, e la propria strada, che non deve essere necessariamente identica a quella di qualcun altro (in questo caso le sue amiche o sua sorella) per tempi e obiettivi. Ricordi che speso la cosa importante non è l'età o la quantità del tempo, ma la qualità di quest'ultimo e come lo impieghiamo.
A presto
Dott.ssa Irene Sembolini

Dott.ssa Irene Sembolini Psicologo a Roma

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27 OTT 2020

Gentile Ele,
lei è sicuramente in errore se pensa che a 25 anni è fuori tempo per la sua autorealizzazione.
Piuttosto ha bisogno di recuperare autostima e chiarirsi le idee su quello che vuole fare sfruttando la sua curiosità e intelligenza al perseguimento dell'obbiettivo prefissato.
A tale scopo è opportuno che continui o riprenda la psicoterapia possibilmente senza ricorrere ai farmaci che hanno effetti collaterali sfavorevoli e non curano le cause prime dei disturbi psicologici.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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26 OTT 2020

Cara Ele95,
la sua richiesta racchiude diversi punti importanti, ognuno dei quali meriterebbe una trattazione più approfondita che però qui non è possibile fare. Non mi è chiaro se stia continuando quel percorso di psicoterapia iniziato in concomitanza con la presa in carico psichiatrica perchè percepisco dal suo messaggio fin troppa confusione, che invece un percorso di psicoterapia in atto già da anni dovrebbe togliere o trasformare in altro. Tuttavia se è ancora in psicoterapia la esorto a portare ulteriormente in seduta ciò di cui si compone la sua sofferenza psicologica. Se invece l'ha interrotto, la caldeggio ad iniziarne al più presto un altro.
Rendendomi disponibile in tal senso, la saluto e la esorto a usare la sua curiosità come spinta a conoscere meglio anche i suoi meccanismi in modo da riconoscerli e padroneggiarli anzichè sentirsi sopraffatta da essi.
Cordialmente,
dott.ssa Carucci.

Dott.ssa Elena Carucci Psicologo a Torino

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26 OTT 2020

Buongiorno Ele,
mi sento di dirle che spesso i problemi della vita che ci sembrano insormontabili sono in realtà parte della vita stessa. Ciò che è necessario è imparare ad affrontarli, senza lasciarsi sopraffare dall'ansia e dal senso di insicurezza pervasivo nei confronti del futuro.
Sicuramente a 25 anni può compiere ancora molte scelte, l'età non deve essere vista come un limite alla sua realizzazione personale.
Le consiglio quindi di continuare ad inseguire i suoi sogni, seguendo quelle che sono le sue passioni ed inclinazioni.
Nel caso non dovesse riuscire da sola ad uscire da questo "bruttissimo periodo" potrebbe essere utile rivolgersi ad uno psicologo che la possa supportare e sostenere in questo percorso.
Le auguro il meglio, cordiali saluti,
Dott.ssa Laura Balduchelli

Dott.ssa Laura Balduchelli Psicologo a Carnate

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26 OTT 2020

Cara Ele95, credo che il peso che si porta dentro si sta sempre piú ingrandendo, anche a causa di quello che vive ad oggi. Penso sia necessario un lavoro su se stessa,che a quanto ho capito ha già iniziato e forse lo sta anche continuando?.
É difficile il percorso da intraprendere per elaborare e riparare i propri vissuti che causano malessere. Ma questo é necessario per ritrovare la forza e la motivazione che oggi Le manca. E no, non dovrebbe mancarLe, per questo motivo bisogna lavorare su di sé affinché questo non accada e affinché possa vivere con serenità l'età che ha, e portare a termine tutti i Suoi progetti.
Le auguro buona fortuna e tanta tranquillità.
Dr.ssa Amanda D'Ambra.

Dr.ssa Amanda D'Ambra Psicologo a Torino

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26 OTT 2020

Cara Ele,
mi sembra evidente che tu sia una ragazza con molte risorse, capace, intelligente, che sa cosa vuole. Ti fa lo sgambetto la poca fiducia che hai in te stessa, credi che gli altri siano meglio, più bravi, ti paragoni con loro e ne esci che stai male. Gli eventi e la situazione familiare non aiutano. Le difficoltà che descrivi si possono affrontare nel corso della psicoterapia, ne hai parlato con il tuo terapeuta? Se non l'hai ancora fatto, ti consiglierei di farlo. Quello che mi sento di dire è che a 25 anni non è sicuramente tardi per fare dei progetti e i tuoi mi sembrano molto interessanti. Se ti sembra di non avere la forza per andare avanti, questo può essere dovuto ai problemi di cui parli e che ti occupano la mente. Motivo per raccontarli al tuo psicologo e affrontarli. In bocca al lupo per tutto!
Dott.ssa Katarina Faggionato

Dr.ssa Katarina Faggionato Psicologo a Vicenza

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