Vacanza con il ragazzo

Inviata da Francesca Vicino · 3 giu 2016 Terapia familiare

Buonasera,
Io ed il mio ragazzo abbiamo vent'anni e stiamo insieme da un anno e quattro mesi. A fine settembre pensiamo di farci quattro giorni a Torino, prima dell'inizio delle lezioni. I suoi genitori hanno subito approvato ed anche mia madre ma il problema è mio padre che non lo accetta e dice di non aver ancora superato il fatto di esser partiti insieme ad un'altra coppia varie volte. Mia madre mi ha detto che le paure di mio padre sono legate tutte alla sfera sessuale,ossia che possa rimanere incinta(rovinarmi la carriera universitaria,avere un'esperienza traumatica etc.), e che il suo farmi partire è come se mi desse il permesso per avere rapporti con il mio fidanzato e come se prendesse coscienza che appunto abbiamo dei rapporti, inoltre la paura di ciò che potrebbero pensare le altre persone. Io ho spiegato a mia madre che per noi fare una vacanza insieme da soli è un'esperienza importantissima,che io e lui puntiamo ad una relazione duratura e che non vi è possibilità che rimanga incinta dato che uso un contraccettivo. L'altra sera io e mia madre abbiamo provato a parlargliene ulteriormente ma lui ha subito sviato. Probabilmente mio padre, essendo io figlia unica, lui cresciuto sempre in ambienti maschili ed essendoci 41 anni di differenza, cerca di proteggermi e non vuole forse rendersi conto che la sua bambina è cresciuta ormai... Come posso fare? Il viaggio lo pago io con i miei soldi e non cerco,e non è possibile, il permesso di mio padre, ma che almeno mentre sto via mi parli e che quando torno non mi porti il muso come ha fatto le altre volte, io vorrei parlargliene per rispetto giustamente ed in quanto siamo entrambe due persone adulte. Ormai non possiamo più aspettare perché i costi iniziano a salire e del viaggio mia madre già gliel'ha detto un paio di mesi fa... Grazie!

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Miglior risposta 5 GIU 2016

Gentile Martina,
non puoi fare altro che provare nuovamente a tranquillizzare tuo padre sul tuo senso di responsabilità spiegandogli che i genitori iperprotettivi nei confronti dei figli (specialmente dei figli unici) possono indurre in loro problemi psicologici.
Forse anche tua madre, indipendentemente da te, può riprovare a persuaderlo.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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6 GIU 2016

Buongiorno Martina,
mettiamoci, un secondo, nei panni di suo padre. Razionalmente, sono abbastanza certo, che lui sappia cosa sia meglio per lei e che questa vacanza sia molto importante per il vostro rapporto. Tuttavia, emotivamente, il suo nucleo emotivo sente (teme, ha paura, percepisce il pericolo...) che si stia allontanando da un altro sistema emotivo (il suo Martina) che, finora, lo ha fatto sentire e percepire in un certo modo (non so quale, posso solo immaginarlo) che, per lui, egoisticamente/emotivamente/in buona fede paterna, è molto importante. Per questo, evidentemente, ancora non riesce ad integrare (accettare) un Sè (papà) senza l'altro Sè (figlia), cosa che, almeno da quel che riferisce, sembra aver raggiunto sua madre. Quindi, non si sta solo parlando, banalmente, del fatto che un padre sia geloso della figlia, abbia paura di chissà cosa possa farle il compagno quando sono soli, etc. etc.Qui si stanno "giocando" le relazioni emotive tra due sistemi molto significativi tra loro, dunque, il minimo che ci si possa aspettare sia una resistenza (forse, per esagerare, qualcosa del tipo, inconscia: "cosa ne sarà di me, emotivamente senza lei? L'immagine, positiva, che ora ho di me con lei, si trasformerà? Etc.etc.). Ribadisco, probabilmente l'ho resa più "tragica" di quel che è nella realtà, ma è solo per renderle il senso di cosa si stia andando a sollecitare. Detto questo, soluzioni? Sarebbero necessarie maggiori informazioni tuttavia le suggerisco di non mettersi in contrasto diretto (come verrebbe automatico, comprendo) ma, facendo capire a suo padre che lei ha ben presente quanto questo lo possa fare stare male (forse esagero anche qui, questo lo sa solo lei), tenga comunque, il punto comunicandogli quanto per lei e la sua relazione sia fondamentale, un momento di questo tipo e rassicurandolo che lui (suo padre) non perderà e non rischierà (i concetti sono questi, trovi lei le parole adatte per una personalità come la sua) niente o poco. Cerchi di comprendere tutti gli indotti emotivi di questo viaggio (questo dovrebbe farle diminuire i picchi di rabbia nei confronti di suo padre) e gli dia il "tempo emotivo" di integrare ed accomodare questo evento, pur mantenendo, assertivamente (cioè facendo capire cosa vuole, i suoi bisogni e necessità in modo chiaro ma anche senza mettersi in contrasto simmetricamente, per quanto possibile) le sue scelte.
Buona fortuna
dott. Massimo Bedetti
Psicologo-Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Dott. Massimo Bedetti Psicologo a Roma

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6 GIU 2016

Cara Martina, crescere e volere autonomia significa assumersi le proprie responsabilità in ogni ambito. A conferma di ciò, devi essere tu a parlare con tuo padre, spiegare il tuo punto di vista sulle cose e affrontare le sue perplessità. Portalo a riflettere sul fatto che non è necessario fare un viaggio insieme per avere una gravidanza, basta anche molto meno. Detto ciò prenota il viaggio a prescindere, visto che tra l' altro non sono i tuoi genitori a pagarlo. Tuo padre ha diritto di prenderla bene o prenderla male, questa è una sua scelta. Non puoi pretendere di fare il viaggio e che lui ne sia felice o che non ti metta il muso. Puoi decidere solo cosa è bene per te. Potresti anche dirgli queste parole conclusive, con calma, tono pacato e con estrema dolcezza:" Io ho comunque prenotato il viaggio e partirò.Questa è la mia decisione.Anche tu hai la tua decisione da prendere: scegliere come viverla....Puoi scegliere di essere felice per la mia felicità; puoi scegliere di accettarlo anche se non non approvi; puoi scegliere di mettere il muso e non rivolgermi la parola.Sei libero di scegliere. Qualunque cosa tu scelga non cambierà, in ogni caso, la mia decisione."

Buon Viaggio
Dr.ssa Simona Coscarella
Psicologa Psicoterapeuta a Cosenza

Dr.ssa Simona Coscarella - Studio di Psicoterapie Brevi Strategiche Psicologo a Cosenza

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3 GIU 2016

Cara Martina
ancora e ncora devi parlare con tuo padre e fargli capire con molta serenità (possibilmente) che sei una ragazza seria e che può fidarsi di te.
Credo che la sua sia anche una sorta di gelosia e di ansia da iper-protettività nei tuoi confronti.
Ovviamente rassicurare tuo padre significa anche molta chiarezza con te stessa e col tuo lui nell'usare la testa in quello che fate.
Insomma la fiducia che chiedi devi assolutamente meritarla.
Prova a spiegare questo a tuo babbo dicendogli chiaramente che la fiducia che chiedi a lui intendi meritarla e che terrai fede al fatto di essere molto molto responsabile; puoi anche dire che la sua preoccupazione la rispetti in quanto segno del suo interesse per te.
In questo modo potrai farlo sentire importante e, seppur non sarà lo stesso contento della tua partenza, ti apprezzarà per quanto tu gli hai detto e per gli impegni presi con lui.
Prova!
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci Psicologa Psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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