Uscire rischiando di star male, o rimanere a casa rischiando di star peggio?

Inviata da Sara Pezzella · 7 lug 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Salve, sono una ragazza di 24 anni. Da ormai tre settimane sono finita in una spirale di depressione e forte ansia che non mi lasciano tregua.
Vorrei riuscire a godermi l'estate e fare le attività che mi piacciono senza star male 24h su 24, vorrei non dover aprire gli occhi la mattina ed immediatamente avere un attacco d'ansia e la tachicardia, sono delle sensazioni che ormai non riesco proprio più a sopportare. Non riesco a trovare la motivazione di fare alcunché se continuo a stare così, mi sento paralizzata e l'idea di dover affrontare una nuova giornata mi terrorizza, mi angoscia, non riesco a trovare una via d'uscita, uno spiraglio di speranza. Ho vissuto una situazione simile anche tre anni fa, all'epoca iniziai un percorso di psicoterapia che mi stava aiutando ma che purtroppo è stato interrotto prematuramente a causa della pandemia; ero convinta di essere riuscita a ritrovare la serenità, ma a quanto pare non è così. Ora sarei disposta a fare qualsiasi cosa pur di stare meglio, ma purtroppo a causa di una scarsa disponibilità economica sono impossibilitata dall'iniziare un nuovo percorso di psicoterapia, e questa cosa mi sta logorando dall'interno perché ho paura di non riuscire ad aiutarmi da sola. Sto provando a reagire con tutte le mie forze, provo ad alzarmi dal letto e distrarmi quanto più possibile, ma sto perdendo rapidamente peso e rinunciando a tante attività a cui speravo di partecipare. Tra queste, ci sarebbe un weekend al lago organizzato dal mio ragazzo con tutti i nostri amici: vorrei tanto poterci andare, ma ho paura che questo mio costante e forte stato d'ansia possa peggiorare in un luogo così tanto distante da casa (che quindi non mi fa sentire "al sicuro"); allo stesso tempo, ho notato che passare troppo tempo chiusa in casa "senza far nulla" a lungo andare peggiora lo stato depressivo in cui sono finita. Cosa è più giusto fare, quindi?
Mi scuso per la lunghezza della domanda e ringrazio qualsiasi professionista riesca a prendersi del tempo per leggermi e darmi una risposta!

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Miglior risposta 10 LUG 2023

Buongiorno Mina,


Posso comprendere la sofferenza che sta provando in questo momento e le faccio i complimenti per il coraggio dimostrato nell’essersi confidata con degli esperti su una tematica così sensibile.
Le sue parole descrivono una sintomatologia che sembrerebbe riconducibile ad un disturbo di panico. Se ha già escluso con il suo medico curante eventuali cause organiche, è molto probabile che i sintomi siano effettivamente di origine psicosomatica. La sensazione di tachicardia che racconta appena sveglia è uno dei sintomi più comuni tra le persone che soffrono di attacchi di panico. Nei disturbi d’ansia le manifestazioni sintomatiche (corporee e concrete) derivano da problematiche emotive (mentali e astratte), diventando il risultato di cambiamenti fisiologici innescati dalla paura, dall’ansia o dallo stress.
Studi scientifici hanno dimostrato che a livello cerebrale, di fronte ad un evento o ad un periodo ritenuto particolarmente difficoltoso, nell’individuo si attivano rapidamente i circuiti neurali deputati alla risposta di attacco-fuga. Questa predispone il corpo a reagire prontamente ad un pericolo (reale o presunto), quindi aumenta il ritmo respiratorio (che causa la sensazione di non riuscire a respirare efficacemente) e il ritmo cardiaco (che causa la tachicardia), perché cerca di far affluire il sangue agli arti in modo da poter correre velocemente o attaccare con forza. Queste modificazioni fisiologiche improvvise vengono automaticamente percepite dal cervello come il campanello di allarme di qualcosa che non va nel corpo, quindi si alimenta ulteriormente l’ansia e la paura di perdere il controllo e stare male (nonostante non vi sia alcun pericolo di salute reale).
L’individuo tende a sviluppare la tendenza a controllare ossessivamente il proprio corpo e ad interpretare qualsiasi lieve cambiamento fisiologico come il precursore di un attacco. La paura di poter sperimentare nuovamente sensazioni fisiche così spiacevoli peggiora quindi a sua volta l’ansia già esistente, dando origine ad un circolo vizioso che si traduce in un vero e proprio disturbo da attacchi di panico. Il fatto che lei si senta angosciata di prima mattina è proprio dovuta a questa “paura della paura”, che ha origine dai suoi pensieri e dalle sue emozioni negative ed irrazionali ("oggi mi sentirò male, sento già il cuore che palpita") e si manifesta nei suoi comportamenti disfunzionali ("meglio che stia a casa"). Il rischio è quello di iniziare ad evitare qualsiasi situazione in cui vi sia la probabilità di stare male, limitando notevolmente attività che prima di allora venivano considerate normali. Se lei decide di rinunciare ad una situazione un tempo piacevole, sul momento diminuisce l’ansia e si sente meglio, ma dopo poco aumenta il senso di colpa per non essere riuscita ad andarci e sul lungo termine rinforza il comportamento sbagliato, innescando una spirale infinita di ansia-depressione (“mi sento ansiosa quindi non esco, mi sento depressa perché non sono uscita” e così via).
Tali processi vengono innescati da un’area cerebrale molto antica, che ha garantito ai nostri antenati preistorici la sopravvivenza di fronte a minacce di morte. Il meccanismo si è conservato fino ai giorni nostri immutato e purtroppo può essere innescato anche in assenza di pericoli concreti. Sarebbe dunque utile indagare il periodo che sta vivendo ed identificare eventuali trigger che hanno causato gli attacchi d’ansia e che li mantengono tuttora.
Per quanto concerne la sua domanda, le consiglio di prendere una decisione chiedendosi se si sentirà peggio nel tentare di andare al lago (provando un po' di ansia anticipatoria), oppure non andarci proprio (sentendosi sconfitta in partenza). Se lo farà, vedrà che la paura iniziale verrà piano piano sostituita dalle altre emozioni piacevoli e rinforzerà il comportamento corretto, che in futuro le garantirà una dose di ansia decisamente inferiore. Si ricordi che si tratta di una situazione sicura, dato che non è da sola e può contare per qualsiasi cosa sul suo ragazzo (che suggerisco di informare circa i suoi pensieri e le sue preoccupazioni, in modo che sappia esserle d'aiuto in caso di bisogno).
Gli attacchi di panico inficiano significativamente la qualità della vita, sarebbe quindi meglio essere seguita da un professionista che capisca il motivo di ciò che le sta accadendo e che le fornisca strategie per imparare a gestirli il prima possibile. La terapia cognitivo-comportamentale è l’approccio d’elezione per i disturbi d’ansia, di panico, somatici ed ossessivi, dato che in tempi ragionevoli lavora sui pensieri, le emozioni e i comportamenti che causano i suoi attacchi e fornisce tecniche pratiche spendibili nell’immediato per gestirli (i suggerimenti che le ho scritto sopra derivano proprio da strategie cognitivo-comportamentali scientificamente validate).
In caso si trovi attualmente in difficoltà economiche, è possibile usufruire di alcuni servizi pubblici (rivolgendosi a consultori o CPS) che erogano prestazioni psicologiche a costi calmierati molto bassi, oppure chiamare il 1520 che garantisce supporto telefonico gratuito. In caso poi ciò non basti, è consigliato incominciare una psicoterapia privata (di cui potrà comunque discutere la frequenza e i costi).
Resto a sua disposizione per qualsiasi eventualità e la invito a contattarmi tramite i recapiti che troverà sul mio sito o i miei social in caso necessiti di ulteriori informazioni o voglia intraprendere un percorso insieme in futuro.

Le auguro buona giornata,

Dott.ssa Alexa Rao
Psicologa, neuropsicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale specializzanda
Studio di Psicologia - Seregno (Monza Brianza) e online

Dott.ssa Alexa Rao Psicologo a Seregno

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17 LUG 2023

Cara Mina,
comprendo bene la situazione di forte disagio in cui si trova.
E comprendo anche la difficoltà economica.
Credo che qualunque collega cercherebbe di venirle incontro pur di aiutarla, non si senta perduta.
La situazione è certamente dolorosa e di sicuro lei ce la sta mettendo tutta per venirne fuori, ma si rende conto da sola che non è sufficiente.
Sinceramente io la inviterei a rivolgersi a uno psichiatra per farsi dare una cura farmacologica (a volte è necessaria) per poter poi usufruire dell'aiuto di uno psicologo.
Quello che di buono ci ha lasciato il Covid è la possibilità, sempre più utilizzata e sperimentata, di incontrare i pazienti online, con la tessa efficacia degli incontri in presenza ma con minori difficoltà. Il risparmio economico e la possibilità di vedere il proprio psicologo in un luogo sicuro, come anche lei definisce la sua casa in questo momento, sono soltanto alcuni dei vantaggi.
Ci rifletta e agisca velocemente. Metta da parte la paura che tutto si risolve!
Le auguro davvero il meglio
Dr.ssa Maria Laura Laurenti

Dr.ssa Maria Laura Laurenti Psicologo a Albignasego

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10 LUG 2023

Le consiglio di iniziare un percorso di terapia

Dr. Michele Scala Psicologo a Padova

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10 LUG 2023

Ciao Mina, ti consiglio di non perdere ulteriore tempo e rivolgerti ad associazioni o consultorio che offrono anche aiuto gratuito. Noi possiamo darti incoraggiamenti e farti riflettere su alcuni punti fondamentali ma alcune volte nella vita non si riesce a fare tutto da soli.
Prima ti attivi per farti aiutare e più hai possibilità di uscire da questo circolo vizioso e prima tornerai serena come prima.
Se vuoi contattami in privato e vediamo se posso aiutarti con le risorse che hai a disposizione.
Un saluto.
Dott.ssa Brusadelli Marina

Dott.ssa Marina Brusadelli Psicologo a Cisano Bergamasco

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10 LUG 2023

Buongiorno Mina,
grazie per essersi confidata, mi dispiace molto del periodo che sta attraversando.
Lo stato d’ansia e i sentimenti depressivi che riporta sono molto difficile da gestire nel quotidiano, innescando comportamenti e pensieri circolari frustranti e destabilizzanti.
Credo che attraverso una terapia individuale lei possa acquisire una maggiore consapevolezza riguardo alle motivazioni alla base del suo disagio, avere un sostegno anche attraverso l’acquisizione di strategie per poter fronteggiare l’ansia e i pensieri a contenuto depressivo.
È fondamentale che lei non trascuri questo momento e che si prenda cura di sé sia dal punto di vista psicologico che da quello fisico.
Percepisco la sua motivazione a cambiare le cose a stare meglio, credo quindi che l’incontro con il professionista “giusto” possa essere per lei una grande risorsa.
Coraggio!
Resto a disposizione anche online,
Dott.ssa Ilaria Tempesta

Dott.ssa Ilaria Tempesta Psicologo a Roma

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10 LUG 2023

Buongiorno Mina, la cosa più giusta da fare è iniziare un percorso di psicoterapia. Lei afferma di aver intrapreso un percorso tre anni fa che la stava aiutando e che ha interrotto a causa della pandemia. Così come oggi afferma di non poter fare la psicoterapia per una questione economica. Tuttavia, la questione economica non le preclude la possibilità di avere un supporto psicologico, in quanto il costo di una psicoterapia è integrabile in un normale budget individuando professionisti che applicano tariffe agevolate o comunque un po' più basse, riducendo il numero di incontri (2 o 3 anziché i classici 4) oppure facendo delle piccole rinunce per compensare la spesa della psicoterapia che alla fine incide per una quota che può variare dai 100 ai 200 euro al mese. Visto il suo stato d'ansia che è diventato invalidante e che rischia di compromettere enormemente la sua vita sociale e relazionale e di aggravarsi di conseguenza in una depressione, mi sembra che investire nella sua salute sia assolutamente prioritario. Allo stesso modo 3 anni fa la pandemia non era un motivo per interrompere la terapia dato che essa poteva essere condotta a distanza tramite mezzo telematico e comunque il Governo concedeva la possibilità di uscire, anche durante il lock down, per psicoterapia. Credo che dovrebbe sinceramente domandarsi quali sono le reali resistenze verso l'intraprendere e portare avanti un percorso di terapia che come ha constatato l'ha aiutata a suo tempo.
Un'indicazione al suo stato di ansia, può venire dal fatto che credo abbia la tendenza a subire gli eventi esterni (come ad esempio, pandemia e questione economica) piuttosto che reagire trovando soluzioni per aggirare gli ostacoli che si frappongono tra ciò di cui ha bisogno e lei. Questa tendenza la fa probabilmente sentire in balia degli eventi soprattutto quando si trova fuori dalla sua zona di confort (casa sua).

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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10 LUG 2023

Buongiorno Mina,



Posso comprendere la sofferenza che sta provando in questo momento e le faccio i complimenti per il coraggio dimostrato nell’essersi confidata con degli esperti su una tematica così sensibile.

Le sue parole descrivono una sintomatologia che sembrerebbe riconducibile ad un disturbo di panico. Se ha già escluso con il suo medico curante eventuali cause organiche, è molto probabile che i sintomi siano effettivamente di origine psicosomatica. La sensazione di tachicardia che racconta appena sveglia è uno dei sintomi più comuni tra le persone che soffrono di attacchi di panico. Nei disturbi d’ansia le manifestazioni sintomatiche (corporee e concrete) derivano da problematiche emotive (mentali e astratte), diventando il risultato di cambiamenti fisiologici innescati dalla paura, dall’ansia o dallo stress.
Studi scientifici hanno dimostrato che a livello cerebrale, di fronte ad un evento o ad un periodo ritenuto particolarmente difficoltoso, nell’individuo si attivano rapidamente i circuiti neurali deputati alla risposta di attacco-fuga. Questa predispone il corpo a reagire prontamente ad un pericolo (reale o presunto), quindi aumenta il ritmo respiratorio (che causa la sensazione di non riuscire a respirare efficacemente) e il ritmo cardiaco (che causa la tachicardia), perché cerca di far affluire il sangue agli arti in modo da poter correre velocemente o attaccare con forza. Queste modificazioni fisiologiche improvvise vengono automaticamente percepite dal cervello come il campanello di allarme di qualcosa che non va nel corpo, quindi si alimenta ulteriormente l’ansia e la paura di perdere il controllo e stare male (nonostante non vi sia alcun pericolo di salute reale).
L’individuo tende a sviluppare la tendenza a controllare ossessivamente il proprio corpo e ad interpretare qualsiasi lieve cambiamento fisiologico come il precursore di un attacco. La paura di poter sperimentare nuovamente sensazioni fisiche così spiacevoli peggiora quindi a sua volta l’ansia già esistente, dando origine ad un circolo vizioso che si traduce in un vero e proprio disturbo da attacchi di panico. Il fatto che lei si senta angosciata di prima mattina è proprio dovuta a questa “paura della paura”. Il rischio è quello di iniziare ad evitare qualsiasi situazione in cui vi sia la probabilità di stare male, limitando notevolmente attività che prima di allora venivano considerate normali. Se lei decide di rinunciare ad una situazione un tempo piacevole, sul momento diminuisce l’ansia e si sente meglio, ma dopo poco aumenta il senso di colpa per non essere riuscita ad andarci e sul lungo termine rinforza il comportamento sbagliato, innescando una spirale infinita di ansia-depressione (“ho ansia quindi non esco, mi sento depressa perché non sono uscita” e così via).
Tali processi vengono innescati da un’area cerebrale molto antica, che ha garantito ai nostri antenati preistorici la sopravvivenza di fronte a minacce di morte. Il meccanismo si è conservato fino ai giorni nostri immutato e purtroppo può essere innescato anche in assenza di pericoli concreti. Sarebbe dunque utile indagare il periodo che sta vivendo ed identificare eventuali trigger che hanno causato gli attacchi d’ansia e che li mantengono tuttora.
Essendo sintomi che inficiano significativamente la qualità della vita, sarebbe meglio essere seguita da un professionista che capisca il motivo di ciò che le sta accadendo e che le fornisca strategie per imparare a gestirli il prima possibile. La terapia cognitivo-comportamentale è l’approccio d’elezione per i disturbi d’ansia, di panico, somatici ed ossessivi, dato che in tempi ragionevoli lavora sui pensieri, le emozioni e i comportamenti che causano i suoi attacchi e fornisce tecniche pratiche spendibili nell’immediato.
In caso si trovi in difficoltà economiche, è possibile usufruire di alcuni servizi pubblici (rivolgendosi a consultori o CPS) che erogano prestazioni psicologiche a costi calmierati molto bassi, oppure chiamare il 1520 che garantisce supporto telefonico gratuito.

Resto a sua disposizione per qualsiasi eventualità e la invito a contattarmi tramite i recapiti che troverà sul mio sito o i miei social in caso necessiti di ulteriori informazioni o voglia intraprendere un percorso insieme.



Le auguro buona giornata,



Dott.ssa Alexa Rao

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8 LUG 2023

Gentile Mina, la sua problematica è diffusa e necessita di una terapia. Esistono dei centri si ascolto gratuiti nei consultori, oppure chiami le scuole di psicoterapia che sono molte diffuse in Italia, molte di queste offrono percorsi di terapia gratuiti o comunque con tariffe molto convenienti.

Dr. Michele Scala Psicologo a Padova

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8 LUG 2023

Buongiorno Mina,
L’interruzione della psicoterapia in epoca pandemica non ci voleva. Conviene cominciarne subito una nuova. La precedente non si è conclusa ed è invece fondamentale concludere il percorso. In ogni caso i benefici della prima psicoterapia rifluiranno nella seconda. L’aspetto economico è risolvibile quasi sempre perché una seduta a settimana si può pagare facilmente con un piccolo lavoro. La motivazione alla cura supera sempre ostacoli di tal genere.
Quindi bisogna trovare il modo di riprendere il lavoro interrotto.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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8 LUG 2023

Salve Mina,
Dando per scontato che un aiuto psicologico è necessario vista la “crisi” che sta attraversando ora , voglio comunque lasciarle alcune riflessioni importanti con la mia risposta. Innanzitutto capisco la sofferenza che sta provando e le posso assicurare che non è senza speranza, anzi. Nella vita la sofferenza è parte del gioco , quello che si può fare è andare avanti tendendo sempre presente cosa è importante per noi, dove vogliamo andare. La sua sofferenza riguarda la sfera emotiva , e le ricordo che le emozioni non sono malattie. Possono essere spiacevoli ma sono temporanee e innocue, in quanto la attraversano , anche le più forti. Quello che sto cercando di dirle è che il mondo là fuori non è cambiato, può SCEGLIERE di fare le cose che faceva prima. È lei a scegliere il suo comportamento , non si permette ad un’emozione di impedirci qualcosa che vogliamo fare. Le ricordo che l’emozione ansia non è il problema, ma è l’interpretazione che lei ha su di essa (scambiandola ad esempio per un malore improvviso o comunque una catastrofe, ad esempio). Infine altra cosa importante: l’evitamento peggiora la situazione , perché implicitamente è come se confermasse che il malessere che prova è davvero una catastrofe da evitare. Pertanto la invito ad affrontare le sue paure, a non precludersi niente e verificare di volta in volta se la catastrofe ipotizzata si verificherà o meno (ovviamente non succederà). Le sono vicino e la invito anche a riflettere se in questo recente periodo ha attraversato un forte stress. Come vede non ho parlato con tecnicismi, ho cercato di essere chiaro e di darle alcune informazioni che le saranno utili. Resto a disposizione , anche online.
Un caro saluto

Dr Mariano Casella

Dr. Mariano Casella Psicologo a Lucca

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8 LUG 2023

Ciao!
Pare evidente tu tenda a ricadere ciclicamente in degli stati di maggiore tristezza, chiamiamoli così. Ripensa al periodo passato: cosa ti aveva aiutato allora a uscirne? Inoltre, prendiamo in considerazione la figura del tuo fidanzato, quanto pensi possa esserti di aiuto? Se andare un weekend al lago ti spaventa in quanto fuori dal "posto sicuro", è possibile prendere in considerazione una cosa maggiormente graduale, come solo una giornata fuori con rientro in serata, e testare tu stessa come ti ha fatto sentire.
Per quanto riguarda la disponibilità economica, ti informo che esistono molti servizi pubblici, tra cui i consultori, che sicuramente possono offrirti un aiuto e un sollievo rispetto all'affrontare questa situazione completamente da sola!
Spero di esserti stata d'aiuto,

Dott.ssa Elisa Folliero

Dott.ssa Elisa Folliero Psicologo a Spino d'Adda

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8 LUG 2023

Buongiorno Mina,

Prima di tutto, è importante valutare il suo livello di comfort. Se pensa che l'esperienza possa causarle più stress o ansia, potrebbe essere meglio rimanere a casa. D'altra parte, se pensa che il cambiamento di ambiente e la compagnia degli amici possano aiutarla a distrarsi e a sentirsi meglio, potrebbe essere un'opportunità da considerare.

Inoltre, è importante considerare il livello di supporto che avrà durante il viaggio. Se si sentirà supportata e compresa dai suoi amici, questo potrebbe essere un fattore positivo. Se invece pensa che la sua ansia possa essere minimizzata o non compresa, potrebbe essere più difficile per lei gestire la situazione.

Infine, le consiglierei di ascoltare il suo istinto. Lei conosce meglio di chiunque altro se stessa e le sue reazioni. Se pensa che il viaggio possa essere troppo per lei in questo momento, è perfettamente accettabile dire di no. La sua salute mentale è la priorità.

Ricordi che non è sola e che ci sono risorse disponibili per aiutarla. Se si sente in pericolo o ha pensieri di suicidio, contatti immediatamente un professionista della salute mentale o un servizio di emergenza. Non deve affrontare queste sensazioni da sola.

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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8 LUG 2023

Buongiorno Mina, grazie per esserti fidata di noi e di aver fatto presente il tuo problema. Si, un percorso di psicoterapia sarebbe l’ideale per far fronte a questo tuo forte malessere. La volontà da parte tua di cambiare la situazione c’è e ci sono molte possibilità di iniziare un percorso terapeutico con una fascia di prezzo bassa per venire incontro al tuo disagio economico.
Rimango a tua disposizione per qualunque tua esigenza, anche online.

Dott.ssa Angela Megale Psicologo a Reggio Calabria

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8 LUG 2023

Buongiorno Cara
Mi spiace della situazione in cui ti trovi, penso che per uscire dall'ansia, dalla depressione in cui ti trovi l'unica sia una terapia per l'ansia e la depressione.
Ricorda che con l'evitamento non risolvi nulla j problemi si risolvono affrontandoli.
Esci con il tuo ragazzo sono i tuoi pensieri che ti fanno stare male.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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8 LUG 2023

Salve, mi dispiace che tu stia passando un momento così difficile. Prima di tutto, è importante ricordare che non sei da sola e che c'è sempre una via d'uscita, anche se in questo momento può sembrare difficile da vedere. Partiamo dal fatto che la depressione e l'ansia sono condizioni molto serie e non dovresti cercare di affrontarle da sola. Ti consiglio di cercare aiuto immediatamente. Potrebbe essere utile contattare il tuo medico di base o uno psicologo. Se sei in uno stato di crisi, non esitare a cercare aiuto immediatamente.
Per quanto riguarda il tuo fine settimana al lago, potrebbe essere un'opportunità per provare a distrarti un po' dalla tua ansia. Tuttavia, dovresti prenderla con calma e cercare di non mettere troppa pressione su te stessa. È importante che tu ti senta a tuo agio con la decisione che prenderai, e che le persone con cui andrai siano consapevoli della tua situazione e in grado di supportarti.
Sull'importanza della terapia individuale, vorrei sottolineare che è uno strumento molto potente per affrontare le sfide della salute mentale. Può fornire un ambiente sicuro e supportivo per esplorare i tuoi sentimenti e pensieri. La terapia individuale può aiutarti a sviluppare strategie e strumenti per gestire la tua ansia e depressione, e può aiutarti a capire e cambiare i modelli di pensiero che possono alimentare queste condizioni. Può anche aiutarti a sviluppare un piano di gestione per le situazioni che possono innescare la tua ansia o depressione. Ricorda, non c'è nulla di sbagliato nel cercare aiuto. È un segno di forza, non di debolezza. E non importa quanto possa sembrare difficile in questo momento, le cose possono migliorare.
Per tutte le altre informazioni mi trovi online.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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