Tra due uomini, tra mente e corpo.

Inviata da Agnese · 26 ago 2016 Autorealizzazione e orientamento personale

Gentilissimi,
sono una 'ragazza' di 36 anni, come anche i protagonisti di questa storia. Per tre anni sono stata la compagna di un uomo, un insegnate, che ho amato molto, dalla grande sensibilità e con cui ho sempre avuto una grande complicità mentale. Una persona che soffriva (e non più, a quanto pare) di stati ansiosi che hanno totalmente minato la nostra storia. Io mi sono emotivamente umiliata, ovvero, pur essendo molto trascurata ho continuato a frequentarlo, fino a quando è arrivato il tutto pieno.

Lo lascio (lui non fa niente per fermarmi, in cuor mio pensavo solo che la sua fragilità gli impediva di lasciarmi, mi sono fatta coraggio facendomi un gran male) e dopo qualche mese comincio ad uscire con un ragazzo, un curatore d'arte, che è l'opposto, forte, deciso a volermi, con cui comincio a pensare che un futuro è possibile. Lui è dolce, presente, una persona molto attiva anche se la sua irruenza a volte mi destabilizza. Siamo simili però, nel nostro essere dinamici e abbiamo un'ottima intesa. Con lui mi sento al sicuro, per quanto possa poi valere questa condizione.

Tutto procede con i ritmi giusti, anche se lui ha fretta e io, con la mente ancora un po' soggiogata dall'ex, cerco di fare con calma.

Ma succede che il mio ex si fa vivo, con una semplice lettera in cui si scusa, dice che mi ama e l'ha potuto realizzare solo ora. La cosa mi getta nello sconforto più totale. Parliamo molto e mi convinco, complice un viaggio di mesi della nuova frequentazione chiudo e cerco di recuperare la storia col mio ex. Ma non riesco più a sentire quella voglia di futuro insieme che dovrebbe esserci. Ero piena di buoni propositi ma passo questo periodo con lui nello sconforto e provando gelosia per il curatore che non molla. Dice di amarmi e non vuole lasciarmi andare.

In questo periodo ho fatto ricorso a tutte le mie forze, idee, ricordi per recuperare il mio sentimento per l'ex finendo per provocare in me una grande frustrazione per non riuscirci. La testa dice, è il mio futuro, ma l'emotività sembra rifiutarlo.
Rivedo il curatore e mi sento trasportata ma la testa dice no, lascia stare. Non è roba per te. E' come se sentissi serpeggiare qualcosa di distruttivo. O forse ho paura di amare una persona così diversa e che non sento al mio livello intellettivo (o forse del mio ex?).

Ora, in pausa da entrambi sono nella confusione, da una parte la vita attiva, la passione e perché no, l'allegria di una persona 'positiva' e altruista e dall'altra l'essere compresa per le mie complicanze, essere in un rifugio emotivo. Gli interessi simili, i ricordi e i nostri libri che ci hanno sempre legato molto.

Prima pensavo semplicemente che fossi divisa tra testa e corpo, ora ho quasi l'impressione, oltre alla confusione, di non riuscire ad accettare di NON amare una persona che, non solo ho amato moltissimo ma di cui ho una considerazione altissima. Ma è solo un'ipotesi, perché purtroppo continuo ad avere dei capovolgimenti di opinione. Ora penso di non voler più vedere l'uno, ora l'altro.

Ogni mia mossa provoca dolore in tutti. Entrambi vogliono costruire la propria vita con me e io sono in mezzo, allibita che i miei sforzi di allontanare l'uno o l'altro per fare chiarezza vadano a vuoto.
Dopo anni di solitudine, mi trovo in una situazione che per la mia riservatezza è sconcertante. Mi sembra di non poter rinunciare ai diversi aspetti che li caratterizzano, e di contro la lunga solitudine (5 anni prima del mio ex) in cui non riuscivo ad avere interesse reale per una persona mi fanno scartare l'unica soluzione che equalizzerebbe tutto, cioè tornare single.

Sono un ragazza normale, un buon lavoro, una casa sola e indipendente da molto tempo. Volevo far spazio alla mia parte emotiva, per vivere finalmente una relazione e invece eccomi dilaniata dai dubbi.
Mangio poco, dormo ancora meno, investita di queste responsabilità, verso me stessa in primis.
Come sfrondare le sovrastrutture e poter vedere chiaro? Mi sento così ridicola, dato che non sono propriamente una ragazzina.

Grazie

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Miglior risposta 26 AGO 2016

Gentile Agnese,
capita piú spesso di quanto si pensi di essere innamorate di due persone e non sapere cosa scegliere. Si tratta certamente di una situazione non facile, cosí come non è facile decidere. Noi psicologi non possiamo prendere una decisione al posto suo, ma possiamo invitarla a darsi tempo e magari a provare a stare ancora con entrambi per capire con quale dei due si trova meglio adesso, lasciando da parte le difficoltá del passato.
Concordo con la dott.ssa Tinelli quando dice che forse lei si sta sforzando di prendere una decisione troppo velocemente. Per il momento si dia tempo e parli francamente del suo stato d'animo con questi due uomini. Se prendere una decisione da sola le pare troppo difficile, lasci anche decidere e valutare a loro il da farsi, che sono anch'essi parte in causa nella vostra relazione.
Le auguro tutto il meglio.

Cordiali saluti,

dott.ssa Elisa Canossa, psicologa psicoterapeuta, Sustinente (Mantova)

Dott.ssa Elisa Canossa Psicologo a Sustinente

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31 AGO 2016

Gentile Agnese,
le relazioni sono composte da diverse dimensioni che, quando tutto funziona bene, dovrebbero essere integrate e in equilibrio tra loro (un equilibrio diverso per ognuno).
Mi riferisco alla dimensione mentale vs dimensione corporea, dimensione tenera/affettiva vs sessualità più istintiva, dimensione idealizzata di una storia vs dimensione reale e così via.
Tutti questi aspetti dovrebbero convivere armonicamente ed emergere in diversi momenti (ovviamente non esiste la situazione perfetta!).
Al momento attuale ho l'impressione che il suo conflitto poggi molto su dimensioni ideali, ovvero se scegliere un tipo di intesa intellettuale che ha già conosciuto e quindi le dà sicurezza, oppure lanciarsi in un tipo di intesa più dinamica e istintiva che però può apparire meno stabile e più rischiosa.
Dovrebbe cercare di capire quele delle due dimensioni è più affine alla sua personalità, più in risonanza con la sua identità e soprattutto dovrebbe cercare di capire se si sta muovendo su sentimenti ed emozioni reali o se stiano prevalendo aspetti idealizzati più astratti, diversi fra loro, ma entrambi molto affascinanti.
Laddove non riesca a trovare da sola le risposte può essere utile la consulenza di uno psicoterapeuta per chiarire le dinamiche in atto, spesso inconsce (dal mio punto di vista sarebbe preferibile un approccio di tipo psicodinamico).
Le auguro sinceramente di fare la scelta migliore
Cordialmente
Michele Vecera
Psicologo-Psicoterapeuta - Cagliari

Dr. Michele A. Vecera Psicologo a Cagliari

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30 AGO 2016

Gentile Agnese,
concordo sostenendo che nessun professionista potrà darLe il consiglio perfetto o quale sia tra i due pretendenti l'uomo della vita. Non intuisco da quanto tempo questa diatriba vada avanti ma rende comunque l'idea di un circolo vizioso da cui è complesso per Lei uscire. Ribalto la situazione e le propongo di pensare a quali utilità abbia lo status quo delle cose, questo potrebbe spezzare un pensiero che mi sembra sempre uguale a sé "chi scegliere?" . Provi invece a dirsi: "Non sto scegliendo, perché?" "La situazione in cui sto a cosa mi serve?" "Il non scegliere cosa mi permette di fare/ non fare?" Focalizzi l'attenzione ed il pensiero su di sé più che su uno o sull'altro.
Le consiglierei comunque di lavorare sulla sua "matassa di vita" e sgrovigliare alcuni nodi.

Cordiali Saluti
dott. Giancarlo Gramaglia
Via Assisi 6 Torino

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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29 AGO 2016

Cara Agnese,
capita di potersi trovare in un empasse emotivo come quello da lei descritto.
È vero che anche in amore, a volte, lasciare "il vecchio" per un nuovo investimento emotivo, non è cosa facile.
Dalla sua lettera però, a me sembra, che lei sia come legata più ai ricordi romantici che alla persona stessa e, ha verificato che nell'attuale, il feeling si è rotto.
Mi sembra lei voglia farlo rivivere quasi per forza.
In molte cose della vita, per fare passi avanti, è necessario "sganciarsi" da situazioni e riconoscere chiaramente che la storia si è fermata.
Ora se il suo nuovo partner sia l'altro...non saprei... ma certo la prima storia direi che è esaurita.
Un caro saluto
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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29 AGO 2016

Gentile Agnese,
vivere in un conflitto di indecidibilità non è sicuramente salutare dal punto di vista psicofisico.
Tuttavia, ritengo che lei, senza esserne pienamente consapevole, sia più portata alla fine a valorizzare la relazione con il suo ex con cui ha più affinità dal punto di vista mentale.
Le suggerirei pertanto di seguire questa via, magari con l'aiuto di un terapeuta che possa valutare in modo più approfondito i suoi sentimenti e le sue emozioni.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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26 AGO 2016

Gentile Agnese,
situazioni come la sua non sono così infrequenti e portano spesso molta sofferenza.
Penso che, come primo passo, sarebbe bene migliorare la comunicazione con il suo ex e uno psicologo potrebbe essere essenziale a questo scopo. Successivamente assieme al professionista si tratterà di valutare altre strategie, se il problema non si è risolto.
cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologo a Roma

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26 AGO 2016

Buongiorno Agnese, non deve sentirsi ridicola, i problemi amorosi e relazionali possono essere presenti a qualsiasi età.
Da quanto tempo si trova in questa situazione di confusione? Forse si sta sforzando di prendere una decisione troppo velocemente e questo alimenta ancora di più le sue difficoltà

Dott.ssa Erica Tinelli Psicologo a Orte

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