Solitudine totale
Buongiorno, mi trovo in una situazione talmente complicata e disastrosa che non saprei nemmeno da che parte iniziare a raccontarla.
Quando avevo vent'anni mio padre si è tolto la vita, con conseguenze che potete immaginare; mi sono ovviamente legata tantissimo a mia madre, la quale spesso mi ha imposto le proprie scelte (una su tutte la facoltà universitaria da frequentare, che ho lasciato con immensi sensi di colpa dopo alcuni anni.)
Fin da quando sono piccola sono sempre stata emarginata dalle persone, non ho mai avuto amici veri ma conoscenti che non solo mi trattano con freddezza, ma che in seguito al suicidio di mio padre si sono spesso permessi giudizi e stigmatizzazioni verso di me.
A dire la verità io cerco sempre di essere gentile e disponibile con gli altri, ma in cambio ottengo solo di essere sfruttata senza mai ricevere nessun tipo di aiuto.
Provo anche molta rabbia perché alla mia età (35 anni) sono l'unica sola, senza una famiglia di origine su cui contare e priva di legami affettivi - questo mi porta a sentirmi diversa dagli altri, che hanno la propria vita a cui pensare e di certo non si preoccupano per me.
Ho sofferto per anni a causa dei rifiuti che ricevevo dagli uomini, per gli insulti che mi venivano rivolti in merito al mio aspetto fisico che è sempre stato ritenuto brutto, sono sempre stata scartata in favore di ragazze più carine, ma ho resistito pensando che almeno ci fosse mia madre a sostenermi.
Ora però mia madre sta invecchiando e ultimamente si sta sottoponendo a continui esami per chiarire una situazione clinica che potrebbe riferirsi a un tumore.
Questo per me ha costituito il crollo definitivo.
Passo le giornate a piangere e a urlare, dopo anni di sofferenza non riesco a trovare la forza per affrontare ANCHE questo, nella solitudine totale.
Come si affrontano certe situazioni senza il sostegno di nessuno?
Dove si trova ancora la forza quando alle proprie spalle ci sono solo traumi, delusioni, carenze affettive?