Ansia e mancanza di desiderio nel sesso
Buon pomeriggio. Sono un ragazzo di 25 anni, premetto che attualmente sono in psicoterapia da circa 8 mesi (avevo già fatto un percorso di altri 7 con un altra specialista che non mi ha aiutato) è attualmente riesco a gestire molto meglio fenomeni di forte ansia, ma volevo avere un parare diverso riguardo un aspetto di questa situazione e del mio malessere. Circa un anno emmezzo fa ho avuto il mio primo attacco di panico, da lì la mia vita è cambiata, o perlomeno quella interiore. Non capivo cosa stesse succedendo dentro di me, esternamente appariva tutto come sempre ma dentro di me ero sempre spento, non avevo voglia di fare niente, triste, fortemente agitato, in cerca del motivo di quella mia sofferenza, pieno di paure rivolte verso la mia salute.
Fino a quel momento, il migliore della mia vita, ero fidanzato da tanti anni, lavoravo, uscivo, sembrava tutto perfetto, ma evidentemente non lo era.
Nello stesso periodo la precedente relazione non stava andando bene, e da lì è stato un susseguirsi di sintomi quali mancanza di sonno, di appetito (avevo perso 10kg), bassissima vitalità e un infinità di pensieri, paure e ossessioni. Sono sempre stato una persona solare e piena di energie, non mi riconoscevo più. Da lì la prima constatazione dell’ansia che è entrata a far parte della mia vita. Così ,circa un mese dopo il primo attacco, ho iniziato un percorso con una psicologa, interrotto dopo circa sette mesi poiché la mia situazione non accennava a migliorare e avevo deciso di cambiare specialista, visto che non c’era quel rapporto di fiducia. In questo periodo le somatizzazioni mi hanno portato a fare mille visite diverse (rx, tac, rm, svariati esami del sangue e visite specialistiche) senza riscontrare il minimo problema, mi sentivo dire “sei sano come un pesce” confermandomi che si trattasse di ansia. Le somatizzazioni mi accompagnato per circa un anno, tra cui un inspiegabile dolore alla schiena che è sparito all’inizio di questo mese. In quel periodo c’è stata un riduzione drastica, se non totale assenza di provare piacere sia con la mia precedente partner che in solitudine, che chiaramente mi portava ad una difficoltà anche fisica. Non ho mai avuto alcun tipo di problema sulla sfera sessuale, ho sempre praticato con regolarità sia in solitudine che con la mia partner, e nella mia testa c’è sempre stato il desiderio, mi bastava un semplice pensiero per provocarmi in erezione. Nel momento dell’atto il mio corpo non ne voleva proprio sapere, e questo mi portava ad agitarmi ancora di più, così da dover lasciar perdere. Dopo circa due mesi la situazione si era più o meno ripresa, non avevo più lo stesso desiderio di prima, neanche da solo, ma riuscivo sufficientemente a raggiungere l’erezione, ma appena qualche pensiero affiorava la mia mente mi trovavo di nuovo in difficoltà.
Ad esempio durante un rapporto se percepivo il mio battito troppo accelerato, com’è ovvio che sia, mi focalizzavo più sul monitorare il mio corpo che sul momento, vanificando così il piacere. Circa 7 mesi fa, in concomitanza con l’inizio della nuova psicoanalisi, ci siamo lasciati e nella sofferenza della mia situazione mi trovavo a dover affrontare anche quella della separazione. Premetto che non ho mai percepito la fine della relazione come causa di questo malessere ma da lì è come se l’interruttore del desiderio si fosse spento, anche in solitudine, e questo aspetto mi fa sentire particolarmente a disagio, poiché voglio tornare a vivere a pieno la vita e godere di tutte le gioie, ma mi trovo bloccato in una situazione nel quale non riesco a capire da dove proviene questo malessere. Ad oggi mi trovo a vivere alti e bassi, ci sono momenti in cui sembra che tutto un giorno si risolverà, che questa sofferenza interiore in un modo o nell’altro passerà, e altri in cui cerco disperatamente risposte e sembra non esserci soluzione. La mia domanda è questa: è possibile che una sofferenza interiore porti a non avere più quel desiderio, a non fantasticare più e di conseguenza a rendere difficile l’erezione? Che blocchi anche la mia intimità personale ? Non capisco se questo blocco sia la causa o un sintomo. Possibile che un qualcosa di non elaborato nell’inconscio mi porti a vivere una vita così piatta? Non ho proprio voglia di fare niente, non provo più le emozioni che prima mi facevano sentire vivo. Più provo a stimolarmi e a lasciami andare nell’ autoerotismo più quando non ci riesco la mia mente viene aggredita da mille pensieri e paranoie, difficili da mandare via.
So che non c’è niente di fisico perché ci sono stati degli episodi in cui dopo qualche drink o durante la notte ho avuto delle forti erezioni, così come mi ha rassicurato il medico, o piccoli periodi in cui sentivo un minimo piacere e di voglia di masturbarmi.
Ma è possibile che una sofferenza psicologia possa portare ad una completa assenza di desiderio anche in solitudine?
Questa situazione si è fatta più marcata nel momento in cui mi sono riavvicinato ad una ragazza e nel momento in cui ci siamo baciati ho rovinato il piacere di quel momento per la paura che poi non fossi stato in grado di andare oltre, continuavo ad analizzare le reazioni del mio corpo, non riuscivo a lasciarmi andare, e questo credo mi abbia portato a non vivere bene quel momento, a non riuscire a lasciarmi andare.
Da lì sono di nuovo sprofondato nella mancanza di sonno, di appetito e la mia testa si è riempita di brutti pensieri.
Il mio atteggiamento è molto autosabotante, ed è per questo che cerco rassicurazioni, è un aspetto che riguarda la mia virilità è mai avrei pensato di trovarmi in una situazione simile.
Forse questa situazione è arrivata fino a questo punto per farmi tirare fuori un po’ di forza interiore e riuscire a superare questo momento…vorrei un giorno poter ringraziare questo periodo buio.
Spero di essere stato abbastanza chiaro, vi ringrazio.