Situazione confusa depressione

Inviata da Eri19 · 3 ago 2023 Autorealizzazione e orientamento personale

Buongiorno, sono una ragazza di 25 anni, e vi scrivo perché mi trovo in una situazione difficile da gestire. Negli ultimi anni ho stretto un rapporto di amicizia con un ragazzo poco più grande di me, un'amicizia che in breve tempo è diventata decisamente simbiotica. Circa quattro anni fa, dopo un mio allontanamento temporaneo dovuto ad un viaggio di alcuni mesi, lui ha iniziato a soffrire di depressione, credo principalmente per questioni famigliari e lavorative. Da tre anni è in psicoterapia e in questo lasso di tempo si è allontanato progressivamente da me, mentre io stessa vorrei chiedere aiuto per gestire quello che mi sembra un problema di dipendenza affettiva (purtroppo al momento non ho però le risorse economiche per farlo). Negli ultimi 9 mesi l'allontanamento da parte sua è diventato costante e, mi sembra, intenzionale: non ci siamo mai visti e le comunicazioni si sono pressoché interrotte, tranne nei rari casi in cui ho azzardato un messaggio, ottenendo sempre risposta. Io, pur soffrendo moltissimo, ho ottenuto qualche progresso nella mia gestione delle emozioni, riuscendo nel frattempo a restargli accanto nella sua battaglia, sebbene "a distanza". So che questo rapporto per lui è molto importante e che la sua sofferenza è reale, ma allo stesso tempo non so come comportarmi. Se non mi faccio sentire ho l'impressione di confermare la sua idea di essere indegno, inamabile e destinato ad essere abbandonato. Se mi faccio sentire ho paura di invadere i suoi spazi e di venire meno al rispetto per me stessa. Il suo comportamento è ambivalente: mentre mi riconferma l'importanza dei rapporti e la sua volontà di rimediare, mi ripete che probabilmente non potrà essere parte della mia vita, perchè non si sente in grado di restare e afferma di essere una persona che "sparisce". A tratti, mi sembra che intenda trarre soltanto il buono da questo rapporto, senza però volersi assumere responsabilità. Mi sembra un comportamento manipolatorio, volto più che altro a stimolare la mia difficoltà di dipendenza affettiva (di cui lui sa, avendogliene parlato apertamente), magari per evitare che io mi allontani, nonostante in questo modo non faccia che rendermi più difficile restargli accanto. E' possibile che la depressione, oltre a stravolgere una persona completamente, possa condurre a comportamenti manipolatori? So che non è bene che io investa in questo rapporto, vista la situazione attuale che non si sa bene come possa evolvere, ma come dovrei comportarmi per non nuocere a me stessa e a lui? Grazie per qualunque consiglio mi possiate dare.

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Miglior risposta 4 AGO 2023

Buongiorno. La tua situazione sembra molto complessa e piena di emozioni. Comprendo quanto sia difficile per te gestire tutto ciò. Inizialmente, è cruciale ricordare che non sei responsabile per risolvere i problemi di salute mentale del tuo amico. Quest'ultimo è attualmente sotto la guida di uno psicologo, il professionista adeguato per affrontare le sue problematiche di depressione.
È importante menzionare che la depressione può alterare il comportamento e la percezione di sé stessi e degli altri. Questo può condurre a comportamenti che possono apparire manipolatori, ma potrebbero non essere necessariamente intenzionali da parte di chi soffre di depressione. Rispetto al tuo senso di dipendenza affettiva, è evidente che sta influenzando il tuo benessere. Riguardo al tuo comportamento, il consiglio più importante è mettere al primo posto la tua salute e il tuo benessere. È necessario che stabilisci dei limiti con il tuo amico e che li rispetti, indipendentemente dalla sua reazione. Non è tua responsabilità farlo sentire degno o amato; è un processo che lui deve affrontare con il suo psicologo.
Infine, vorrei suggerirti di rivolgerti all'ASL di provenienza. Molti servizi psicologici pubblici offrono supporto gratuito o a basso costo, e potrebbero essere in grado di aiutarti a navigare nella tua situazione attuale. Ricordati, la terapia individuale è un importante strumento di supporto in situazioni come questa, per gestire la tua dipendenza affettiva, per stabilire confini salutari e per sviluppare strategie che ti aiutino a prenderti cura di te stessa.

Dott.ssa Nicoleta Senni Pop-Span Psicologo a Asti

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4 AGO 2023

Salve,
Sembra che lei abbia strutturato una relazione simbiotica. Nella relazione simbiotica, i confini della barriera del sè si fanno confusi, il proprio mondo emotivo si mischia con quello dell’altro, difficilmente si riesce a distinguere ciò che è nostro da ciò che è dell’altro. E così le emozioni dell’altro ci sembrano essere le nostre. Si chiamano identificazioni proiettive, cioè contenuti proiettati dall’altro con cui chi li riceve si identifica internamente senza che ne sia consapevole. E quindi le identificazioni proiettive dell’altro, come delle rappresentazioni attive, ci regolano e ci guidano come se fossero nostre, ma non lo sono minimamente. Bisogna cercare di de-contaminarsi psicologicamente, per sentire di nuovo ciò che è proprio da ciò che non lo è. Questo meccanismo è tanto più potente quanto più la persona con cui si è in simbiosi soffre psichicamente.
Lei potrebbe fare qualche colloquio per procedere ad una de-contaminazione psichica guidata e favorita da uno psicoterapeuta.
Dott. Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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4 AGO 2023

Buongiorno
Le consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta per superare la depressione, e la dipendenza affettiva che presenta.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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