Situazione in famiglia complessa...
Buonasera, ho un disperato bisogno di aiuto.
Sono un ragazzo di 21 anni. Fino allo scorso anno ho vissuto con i miei genitori, nello stesso condominio con nonni e zii, tutti legati da rapporti complicati. I miei nonni da 50 anni generano in casa un clima conflittuale, entrano in crisi 1-2 volte a settimana con tutto quello che ne consegue. Impossibile ricordare tutte le volte che, stando tranquillo in camera, iniziavo a sentire urla e il via vai di parenti e vicini di casa che cercavano di placare gli animi. Questo ha influito notevolmente su mia madre che soffre di ansia e attacchi di panico a mio parere molto gravi. Questa premessa è dovuta. Da piccolo iniziai a manifestare problemi di (numerose) allergie alimentari, stavo sempre male e questo mi mise al centro dell' attenzione in famiglia. Tutti in famiglia si odiano tra loro per vari motivi, l' unica cosa che accomuna tutti è l'ossessione (scambiata per affetto) nei miei confronti. Non potevo fare un passo che venivo richiamato o giocare con qualcuno senza essere controllato a vista. Oltretutto mia madre non era in grado di badare a me per via dei suoi problemi di ansia, depressione, panico e mio padre era sempre a lavoro, quindi ho passato molto tempo con nonni e zii. Questo ha aggravato i rapporti tra di loro, e i miei hanno sviluppato un senso di inferiorità nei loro confronti: "perché con loro ridi, ti diverti, e con noi no?","a tua zia non avresti risposto così" ecc.ecc.Nonero bravo a fare amicizia ma ero ben voluto all' interno dell'ambiente scolastico e il mio rendimento è sempre stato altissimo. Dai 12 anni in poi i rapporti sociali (già scarsi) si fanno sempre più rari. Andavo a scuola e il pomeriggio mi chiudevo in casa tra libri e videogiochi, il mio rifugio da tutto quel caos di pensieri, azioni e sentimenti. Così fino a 19 anni. Si contano sulle dita di una mano le uscite serali perché amici con cui uscire non ne avevo, poi i miei parenti di amici non ne avevano e nessuno ha nessun interesse. Di conseguenza non ho mai fatto nulla, mai una vacanza, mai un'uscita domenicale fuori porta, niente di niente; uscire si limitava ad andare al supermercato a fare la spesa. Ho vissuto letteralmente sotto una campana di vetro. Finito il liceo, passo un anno senza fare niente, chiuso in casa, peggio di prima, visto che non c'era la scuola a potermi costringere a uscire di casa. Passo un anno a non fare niente di rilevante: umore basso, ciclo di sonno alterato, mancanza di interessi, ipocondria, ecc. Un anno passato ad assecondare il tempo che scorre. Dopo di che non ce l' ho fatta più. Volevo scappare, ho convinto i miei a mandarmi a studiare fuori (a 800 chilometri da casa); ma l' ho fatto più per scappare da quella situazione che per lo studio in sé. Mi sono trasferito quindi a novembre 2018, con due mesi di ritardo sull'inizio delle lezioni per problemi economici (tuttora presenti). Ho dovuto vendere tutto quello che avevo accumulato nel corso dell'adolescenza perché servivano soldi (videogiochi, console, tablet) rimanendo solo con libri, telefono e computer. Arrivato nella nuova città ho cominciato ad acquistare un pò di indipendenza e per molto tempo mi sono quasi sentito bene. Sono dimagrito 17 chili (ero in sovrappeso), ho iniziato a fare sport, sono entrato in due associazioni di volontariato, con gli esami va tutto bene. La costante è che, però, non riesco a conoscere, fare amicizia con nessuno (quindi è da un anno che la conversazione più interessante che mi capita di avere è con la cassiera che mi chiede se voglio la busta, non che prima fosse meglio,eh). Negli ultimi tre mesi però le cose sono peggiorate, devo dare 5 esami a gennaio, mio padre mi chiama solo per mettermi pressione e aggiornarmi sui problemi economici della famiglia così ho trovato DUE lavori che comincerò da gennaio (smettendo di frequentare le lezioni ma vabbè), se provo a parlare dei miei problemi con mia madre poi lei sta male per me e ricevo le chiamate di mio padre che mi accusa dei suoi attacchi di panico. Ho mille impegni e mille cose a cui pensare e nessuno con cui parlare. Il mese scorso gli attacchi di panico hanno fregato anche me. Ora è un mese che quasi non riesco a uscire di casa e fare le cose che nell' ultimo anno ho fatto con naturalezza. Sono stato da un neurologo, 3 giorni fa, ho la Sindrome di Tourette e l' unica cosa che i miei sono stati in grado di dirmi dopo la diagnosi è stata: "ah, anche tua zia aveva dei tic da piccola, poi le sono passati".
Scusate se è tutto confuso ma è difficile sintetizzare e descrivere dei comportamenti che non hanno senso al di fuori di questa famiglia. Mi sento solo, e tanto confuso.