Il fatto che io abbia fatto sesso solo con mia moglie (fidanzati da quando avevo 17 anni), mentre lei abbia avuto un rapporto sessuale con un altro ragazzo prima di me (seppur lei sia piu giovane), mi fa sentire come un bambino nei suoi confronti. Non poter recuperare questa “parità” di esperienza mi distrugge al punto che eccedo in ogni cosa negativa che possa fare a me stesso. Non l ho mai tradita. Ma sto distruggendo me stesso. Lei non immagina la causa di tutto perche non voglio parlargliene, in quanto lei crede che io sia stato a letto con altre, ma non avendo mai avuto voglia di parlare di passato in 20 anni tra fidanzamento e matrimonio, non ho mai smentito nè confermato. Ma io vivo con questo senso di sconfitta ogni giorno della mia vita ed ogni giorno della mia vita mi faccio di crak e non posso andare avanti così. Ho fatto terapia, ma non è servito.
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16 GIU 2023
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Salve,
capisco la sua reticenza a parlare del suo stato d'animo con sua moglie, ma forse potrebbe essere utile per la relazione e per lei, confrontarsi. Ho la sensazione che abbia bisogno di tirare fuori l'emozioni negative che le crea questa situazione e non soffocarle con il crack. Dunque, perchè non parlarne autenticamente con sua moglie? Cosa potrebbe succedere se lo facesse? quale potrebbe essere la reazione di sua moglie?
Le consiglio, inoltre, di rivolgersi ad un professionista che l'aiuti sia ad affrontare tale situazione che la dipendenza. L'utilizzo di crack, infatti, sembra essere un palliativo per un malessere più profondo che necessita dell'intervento di uno psicoterapeuta.
La saluto e le faccio un grande in bocca al lupo.
Dott.ssa Giulia Marano
19 GIU 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Egr. Giuseppe, immagino che sia stata, e che sia tuttora una situazione molto dura quella di dover tenere dei segreti per così tanti anni con la sua compagna, comprendere che, in fondo, non vi conoscete profondamente del tutto dal momento che ci sono dei non detti così grandi e, poi, non ultimo, l’uso di un eccitante come il crack che immagino distragga benissimo (ma a che prezzo!) da un’idea tanto svilente di sé: il non essere all'altezza, non essere alla pari…
Io non credo, preferisco non credere che lei assuma crack da venti anni SOLO per il fatto che la sua compagna abbia fatto sesso con un partner prima di lei, mentre lei ha avuto come partner sua moglie e non altre. In fondo, in altri tempi, questo sarebbe stato un punto di orgoglio, non una vergogna!
Mi viene da pensare, piuttosto, che il problema, come lei stesso intuisce, stia a monte di questa piccola differenza di esperienze sessuali, ed abbia a che vedere con il senso di sé, cioè come lei vede se stesso, con quanta tolleranza, comprensione, accettazione, pazienza vede se stesso in questo mondo e in mezzo agli altri e, fra gli altri, sì, c’è anche la sua compagna.
Ma, suppongo, quelle paure, quelle aspettative, quel dolore non si limita al rapporto con sua moglie, anche se con lei questi problemi, questa insicurezza diventa la più feroce.
Venti anni di un percorso così doloroso non possono svanire in un secondo ma, Giuseppe, non deve darsi per vinto neanche rispetto ad una psicoterapia che non ha funzionato.
Le cose non sempre trovano la loro forma migliore al primo colpo.
Occorre guardare, capire, provare, provare, provare di nuovo. E volerlo, volerlo davvero.
E così le cose si trasformano per i meglio.
Si faccia aiutare (e decida da chi seguendo la sua migliore inclinazione) a comprendere che LEI è CAPACE di smettere di vivere sotto scacco di sé stesso.
18 GIU 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Gentile Giuseppe,
criticare il/la partner per eventuali esperienze sentimentali/sessuali avute in precedenza o (peggio) esserne gelosi o (come nel suo caso) viversi un complesso di inferiorità per non averne avute affatto oppure averne avute in numero minore non ha, a mio avviso, molto senso.
A questo complesso di inferiorità lei poi sembra reagire con autolesionismo inalando crack ma sono portato a ipotizzare che ci siano altre e più fondate ragioni che la spingono a questo comportamento.
Sarebbe poi interessante avere maggiori informazioni sulla terapia che ha fatto e dalla quale non ha avuto giovamento essendo necessario e consigliabile un nuovo percorso di psicoterapia più efficace.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
17 GIU 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Giuseppe, sembra che sia consapevole di cosa la ferisce, ma quali sono le motivazioni che dopo un rapporto così duraturo e stabile la fanno ancora sentire inferiore? Dover mantenere per se queste informazioni per tutti questi anni di certo non è facile, non è facile neanche per sua moglie probabilmente che non capisce la situazione e quindi non può aiutarla ma eventualmente peggiorare il suo senso di inferiorità. Questo senso di autodistruzione deve essere molto pesante e frustrante da vivere. Mi spiace che la sua precedente terapia non sia andata a buon fine ma non sempre si trova subito un terapeuta giusto per se o ci si concentra sulle cose maggiormente importanti da risolvere. Non demorda, rimango disponibile.
16 GIU 2023
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Caro Signore,
Comprendo la sua angoscia derivante dal fatto di aver avuto un solo partner sessuale, mentre sua moglie ha avuto un'esperienza precedente. Questo sembra aver generato in lei un senso di inadeguatezza che sta alimentando comportamenti autodistruttivi, come l'uso di crack.
È fondamentale che lei cerchi aiuto per la sua dipendenza. Esistono molte risorse, tra cui programmi di disintossicazione e terapie di gruppo, che possono aiutarla a superare la dipendenza. Potrebbe essere utile anche parlare con un terapeuta riguardo ai suoi sentimenti di inadeguatezza.
Ricordi che è importante prendersi cura di sé stesso. Nonostante possa essere difficile, è necessario che lei faccia i passi necessari per migliorare la sua salute e il suo benessere.
