Che senso ha andare avanti?

Salve a tutti. Non so nemmeno perchè sto scrivendo su questo sito e semmai riceverò risposta, ma ho bisogno di sfogarmi e questo sembra essere l'ultimo mezzo rimastomi. Sono una ragazza di 20 anni, che nel pieno della sua gioventù, dovrebbe essere energica, felice e positiva, ma questi aggettivi purtroppo non mi rappresentano per nulla. Non sono stata mai stata e credo che mai sarò, una ragazza sicura soddisfatta socievole e estroversa, ma anzi, sono sempre stata una ragazza con un insicurezza patologica, gravi complessi di inferiorità e gravemente depressa. Non ho avuto un passato o un infanzia tranquilla e felice, cresciuta in un ambiente familiare bigotto e repressivo, con un padre padrone che non esitava ad alzare le mani al minimo sbaglio, con conseguenti difficoltà a livello sociale, relazionale e scolastico. Durante l'adolescenza, dato il pessimo ambiente familiare, mio fratello ha avuto gravi problemi alimentari (anoressia) che l'hanno portato ad essere ricoverato e io a questo ennesimo problema mi sono chiusa in me stessa, limitando al minimo le mie relazioni durante tutta l'adolescenza e concentrando tutte le mie attenzioni sul liceo che stavo affrontando (tutta la mia famiglia dubitava che io sarei riuscita ad affrontare un liceo e forse anche per questo ho concentrato tutte le mie attenzioni sul farlo nel miglior modo possibile, così da fargli cambiare idea). Una ragazza chiusa ed introversa come me, con i problemi familiari che aveva e che non è mai riuscita ad affrontare, e con la mia insicurezza e fragilità, a livello sociale/relazionale non è mai stata vista nel migliore dei modi e questo ha portato gli altri ad escludermi/prendermi in giro ripetutamente/darmi spesso, se non sempre, della depressa asociale/deridermi o considerarmi stupida, data la difficoltà che avevo nel parlare e dire la mia/ fare qualche battutina sul mio fisico (altro punto estremamente debole su cui non ho mai lavorato e che non ho mai confidato a nessuno, data la già particolare situazione familiare riguardo questo tema), spesso umiliarmi per il fatto che mi truccassi troppo per la mia età (è sempre stato un mezzo che utilizzavo per nascondermi, nessuno in vita mia mi ha mai vista struccata). Questo è stato tutto ciò che ha caratterizzato la mia adolescenza, nessuna nota positiva o felice, solo tanto dolore, tanta solitudine e tanta tristezza. Anche solo nel narrarlo ogni volta mi scendono le lacrime, perchè nessuno ha mai saputo realmente la mia condizione, non mi sono mai confidata con nessuno, mi vergognavo della mia situazione e per anni isolarmi è stata la mia ancora di salvezza. Dopo il liceo, ho voluto provare a chiudere con il passato, con la mia brutta adolescenza, ho voluto trasferirmi e provare a fare l'università dei miei sogni. Le cose per un pò sembravano andare bene, avevo un ragazzo, stavo facendo un università che mi piaceva da morire, ma come sempre l'insicurezza e i miei complessi di inferiorità hanno avuto la meglio. Il ragazzo con cui stavo ha chiuso per la mia eccessiva possessività ed insicurezza, ho incominciato a trascurare lo studio e a far prevalere sempre di più la mia depressione e la mia insicurezza, e ora dopo quattro anni, mi ritrovo a passare le giornate a letto, senza forza o voglia per far nulla, con insistenti e preoccupanti pensieri riguardo il farla finita. Perchè tanto, a chi interesserebbe? Sono solo una ragazza che non è autorizzata a stare male perchè le cose che ha passato non sono così gravi e tutti la prenderebbero per debole, fragile e stupida, confermando tutto ciò che da piccola le è stato detto. Perchè questo sono, una ragazza di 21 anni con una depressione grave, che ha bisogno di stupidi antidepressivi per andare avanti. Almeno così mi è stato consigliato dalla mia psichiatra, ma non ho intenzione di farlo, non ho intenzione di prendere degli antidepressivi per vivere, cosa mai penserà la gente di una ragazza così?