Rispetto per la mia volontà di non dire
Buongiorno, sono incinta di circa 3 mesi e mezzo e, dopo un aborto spontaneo alle prime settimane di gravidanza, ho preferito attendere la conclusione del 1 trimestre per comunicarlo ai miei genitori.
Quando gli è stata annunciata la notizia, io e mio marito abbiamo espressamente detto che intendevamo mantenere il riserbo sull'evento, almeno sino a quando non avremmo concluso tutti i controlli prenatali.
Premetto che ad eccezione della coppia, nessuno ha mai saputo dell'aborto ad eccezione di mia sorella, perché abbiano preferito gestire fra noi l'accaduto, senza provocare ulteriore dolore nei nostri familiari (la nostra famiglia ha subito diversi tristi eventi nell'ultimo anno).
In questi giorni ho scoperto che i miei genitori, contro il nostro volere, hanno comunicato a più componenti della famiglia la notizia e alle mie rimostranze, anziché scusarsi, hanno obiettato dicendo che trattandosi di una bella notizia, non capiscono perché si debba tenere nascosta.
Mi sono arrabbiata moltissimo e nel momento ho confessato che le mie reticenze erano legate alla prematura perdita della volta precedente e l'ansia di dover eventualmente dare spiegazioni a più persone, nel caso in cui dalle analisi qualcosa risultasse anomalo.
Mi chiedo se la mia richiesta di limitare la loro gioia di nonni sia esagerata o,semplicemente, la mia delusione sia lecita poichè reputo sia opportuno rispettare il volere dei futuri genitori.
Volevo solo delle scuse e il rispetto di una esplicita richiesta.
Grazie per il vostro parere.