Reputazione lavorativa distrutta e manipolazione
Salve a tutti,
Sono l'1 e 40 del mattino e mi ritrovo sveglia, come ormai accade pressoché ogni notte, preda dell'insonnia per lo stress che subisco al lavoro.
Che l'ambiente accademico sia tossico (lavoro in ambiente universitario), è cosa nota e risaputa. Sono già scappata via da un contesto tossico, dopo 5 anni di tormento, e ottenendo solo il minimo di quello che realmente mi spettava, conquistato veramente lottando contro ostruzionismo, derisione, svalutazione costanti ed emarginazione.
Ho cambiato città per ripartire, sperando le cose fossero diverse. In un primo momento, lo sembravano: tutti socievoli, carini, empatici. Ma a poco a poco, le cose si stanno ripetendo. A poco a poco mi hanno isolata, escludendomi, o magari facendomi arrivare l'invito alla serata x, per poi ignorarmi tutta la sera, solo per salvare la faccia. I colleghi del mio gruppo non sono collaborativi, ognuno pensa per sé, tuttavia, all'inizio quanto meno il capo mi credeva e vedeva le varie cose che non andavano. Adesso, non è più così. Gli studenti in tesi che ho dovuto seguire non facevano il loro dovere, e a seguito dei miei richiami hanno fatto passare me per quella aggressiva e poco professionale. Sono una persona molto diretta, ma questo sembrerebbe essere un male ed essere visto come "aggressivo". Sta di fatto che il capo non mi crede e se ci sono dei problemi, adesso, sono da sola. In più, ha anche perso fiducia in me da un punto di vista professionale: è molto sospettoso e ipercritico, non considerando però che io porto avanti due progetti molto impegnativi (l'altro mio collega, pari grado, ne ha uno solo) e non ho praticamente il tempo, spesso, di star dietro a tutto e perciò a volte faccio degli errori.
Socialmente parlando, l'ambiente è molto fondato sullo stare insieme e l'uscire insieme. Se non vado a queste serate (quando vengo a sapere delle serate, si intende), sono fuori da tutto; se ci vado, vengo comunque ignorata. Queste persone sanno vendersi molto bene, e se all'inizio qualcuno ancora mi credeva, quando raccontavo di essere esclusa, adesso mi danno della paranoica.
A me la soluzione sembra solo quella di diventare altrettanto manipolativa o è come se, in ambienti simili, non ci fosse spazio. Se si sceglie di essere onesti, questo non porta da nessuna parte e ci si ritrova soli, con la terra bruciata attorno.
La cosa che realmente mi preoccupa è che sto rivivendo nuovamente qualcosa che è già accaduto. Gli altri fanno finta di niente quando ricevono un torto, ma io no. È davvero questo il punto? Bisogna solo ingoiare i rospi e nascondere la testa sotto la sabbia, altrimenti si viene presi di mira continuamente? Non ci si può difendere, perché immediatamente si viene bollati come esagerati e rompiscatole? Vorrei cambiare le cose, ma non voglio tradire me stessa e diventare qualcuno che non sono.
Cosa mi consigliate di fare? Non voglio cambiare lavoro, sono qui da poco e ho delle cose da finire.
Grazie a tutti e scusate la lunghezza!