La psicoterapia dopo abuso psicologico

Inviata da Mamma · 15 nov 2021

Sono la madre di una giovane donna che è stata vittima di manipolazione e violenza psicologica all'interno di una relazione sentimentale durata 10 anni, dalla quale è uscita letteralmente distrutta, annientata nel corpo e nella mente. Io e mio marito abbiamo subito capito che era necessario l'aiuto di un professionista, lei ha fatto vari colloqui e poi ha liberamente scelto la persona dalla quale è tutt'ora seguita. Inizialmente ho percepito segnali positivi ed ero felice, tutto quello che voglio è che recuperi la sua serenità. A distanza di 4 mesi circa però, io sto male. Mia figlia si è molto allontanata, eppure abbiamo condiviso un'esperienza traumatica che potrete immaginare, è diventata indifferente, critica, umiliante, scortese, scostante (si allontana o ti scansa se le sei vicino), la sento piena di livore e disprezzo, in particolare verso di me. Il nostro rapporto si è totalmente disgregato, ma lei sembra godere di farmi del male. So di non essere una madre perfetta, di errori ce ne saranno stati tanti e sono consapevole del processo che sta attraversando per la ricostruzione dell'autostima e il recupero di se stessa, adesso è lei il centro di tutto, la sua identità; però mi chiedo se sia normale dover passare per questo risentimento, con tanto di impulso a ferire. Lo devo leggere come effetto collaterale della psicoterapia? So solo che soffro molto.
Grazie a chi vorrà rispondere.

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Miglior risposta 16 NOV 2021

Cara,
quando una figlia subisce abusi e maltrattamenti questo ha un effetto concreto anche sulle persone a lei vicine, seppur indirettamente. In quanto madre è naturale che anche lei abbia sofferto per quanto accaduto e per le conseguenze che tutto ciò comporta ad oggi.
Il percorso di Sua figlia può contemplare varie fasi e quindi comportamenti che si riflettono sugli affetti più cari.
E' importante instaurare un dialogo aperto e non giudicante, ma a 4 mani, ovvero in funzione dei bisogni di entrambe.
Inoltre, è importante capire che, se da una parte è vero che c'è una figlia sofferente, dall'altra è pure vero che c'è una mamma altrettanto sofferente, nonchè una donna, un'altra persona esposta vicariamente a quanto accaduto. Le dico questo per sottolineare quanto certi momenti traumatici, o di sofferenza profonda, non riguardino solo la persona che direttamente li vive, ma anche le persone care che assistono impotenti, quindi la sua personale sofferenza è altrettanto rilevante. Quello che lei, in quanto madre, prova ed ha provato è ugualmente degno di attenzione e "accudimento". Dunque, è bene concentrarsi su sua figlia ma è anche bene, se non indispensabile, concentrarsi anche sui suoi vissuti personali, per elaborare l'accaduto a sua volta e trovare le strategie per fronteggiare il tutto in modo adeguato (anche nel rapporto con sua figlia).
Le consiglio delle consulenze mirate a quanto detto, sicuramente ne può trarre giovamento e questo si rifletterà a catena anche su sua figlia e sulla famiglia.
Resto a Sua disposizione augurandole quanto prima di recuperare la serenità, ricostruendo un nuovo rapporto funzionale con sua figlia.
Buona giornata,
Dr.ssa Annalisa Signorelli (ricevo anche online)

Dott.ssa Annalisa Signorelli Psicologo a Belvedere Marittimo

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16 NOV 2021

Gentile Mamma,
Ciò che ha vissuto Sua figlia è sicuramente un evento di grossa entità che l'ha cambiata nel profondo.
Il fatto che essa sia riuscita a trovare un professionista con il quale riesce a seguire un percorso terapeutico è sicuramente favorevole ai fini della terapia stessa.
Molto spesso, le persone vittime di violenza e abusi subiscono dei cambiamenti a livello comportamentale molto profondi e hanno bisogno di tempo per realizzare ciò che è accaduto e, in seguito, elaborarlo e accettarlo.
Questo non è semplice perché un percorso terapeutico che va a lavorare su casi simili a questo è composto da un susseguirsi di momenti in cui si trae beneficio e momenti in cui sembra che la terapia non stia funzionando.
Sarebbe interessante proporre a Sua figlia, in accordo con il professionista che la sta seguendo, di intraprendere un percorso familiare se Lei lo ritiene necessario.
Potrebbero esserci dinamiche inconsce familiari da elaborare nella manifestazione da parte di Sua figlia di comportamenti ostili.
Resto a disposizione per eventuali dubbi e domande.
Giancarlo Dott. Gramaglia

Gramaglia Dr. Giancarlo Psicologo a Torino

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16 NOV 2021

Buongiorno Mamma,
grazie per aver condiviso qui la sua narrazione, non deve essere semplice e comprendo la sua sofferenza. Mi arriva una mamma attenta e presente al benessere della figlia e consapevole dei propri limiti, e di questo si congratuli e si rassicuri. Sua figlia sta ricostruendo la sua autostima ed identità, e probabilmente sta elaborando anche la rabbia repressa, e può succedere che la sta “scaricando” su di lei, forse sta fungendo da “spugna”. Provi a darle tempo, il processo di ristrutturazione è lungo e faticoso ed attraversa diverse fasi. Provi a restituire a sua figlia i miglioramenti che vede, senza colpevolizzarvi, l’ammirazione per i progressi ottenuti, provi ad esprimerle il suo affetto e la sua vicinanza incondizionati.
In altre circostanze potrei suggerire di esprimere le sue emozioni e dolore a sua figlia, ma nel suo caso specifico potrebbe essere destabilizzante per sua figlia, ora, e attivarle reazioni difensive e distruttive per voi.
Anche lei mamma, potrebbe pensare di avere uno spazio d’ascolto per esprimere liberamente il suo dolore. Può fungere da spugna per sua figlia, ma poi potrebbe anche “strizzare” ciò che viene impregnato. Resto a disposizione, anche online.
Cordiali Saluti
Dott.ssa Myria Laghi

Dott.ssa Myria Laghi Psicologo a Porto d'Ascoli

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16 NOV 2021

Gentile mamma. Capisco le sue angoscie. Non siamo informati su come si svolge la psicoterapia della sua figlia e cosa lei avrebbe da dire sulla terapia che ha intrapreso e la sua versione sull'allontanamento tra voi. Nonostante le poche informazioni che abbiamo, ho l'impressione che questo allontanamento e ostilità della sua figlia sia una fase necessaria del suo processo terapeutico. Può essere visto come un suo bisogno di avere un suo spazio di privacy oltre al tentativo di separarsi psicologicamente da lei. Se è così, le direi di avere pazienza e tolleranza considerando questo un momento di crescita personale ed elaborazione del trauma nello spazio confidenziale con la terapeuta che ha liberamente scelto. Mi rendo disponibile per qualsiasi dubbio o chiarimento. Un saluto e una buona giornata.






Dr. Gilberto G. Villela Psicologo a Roma

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16 NOV 2021

Buongiorno,
quando si subisce un'esperienza come quella che sua figlia ha passato, accade che si perde contatto contatto con chi si è, e si frammenta l'identità. Sua figlia è in una fase di ricostruzione molto delicata e potrebbe aver necessità di esprimere emozioni celate, che ad oggi escono in modo violento o aggressivo, e queste potrebbero realmente essere indirizzate a lei, come anche no. Non possiamo saperlo.
Anche lei e suo marito però avete vissuto un evento terribile, vedere la propria figlia vivere certe esperienze e di riflesso subirle anche voi non è facile, soprattutto se poi, nel cammino di ripresa, vengono fuori emozioni forti e percepibili come negative rivolte verso di voi. Questo in particolare è quello che sta accadendo a lei.
Sarebbe utile capire se ha provato e come a comunicare con sua figlia, quanti anni ha, in che modo eravate legate prima e cosa nel dettaglio accade ora. Questo permetterebbe di fornirle una serie di prospettive e modalità comunicative in grado di aiutarla a digerire quanto accade e renderla prestante e sicura di sé e della sua maternità in questo momento.
Resto a sua disposizione (anche online) se avesse necessità e le auguro buona giornata.
Dott.ssa Simona Delli Santi

Una Stanza per Sé: servizi per il benessere psicologico Psicologo a Oria

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16 NOV 2021

Buongiorno Signora,
Sicuramente il percorso che sta facendo sua figlia non è semplice però credo che non per questo lei non sia autorizzata a parlare con lei di come la fa sentire e del rapporto che c'è fra di voi. Questo è un aspetto che sta affrontando o affronterà nel suo percorso personale ma non deve pensare che in questa fase lei debba esimersi dal condividere con lei sentimenti e vissuti. Come scrive "sua figlia ne è uscita annientata e distrutta" ma lei c'era e in qualche modo si è prodigata per darle l'opportunità di poter ricostruire la sua vita, che comprende però anche lei come mamma ed essere umano che va rispettato e riconosciuto. Probabilmente il suo risentimento e rancore potrebbe derivare dalla sua sofferenza ad affrontare in terapia tematiche dolorose e lei è l'unica persona sulle quale sfogare le sue frustrazioni ma il suo amore e dedizione va riconosciuto e condiviso. Le auguro ogni bene
Loredana Luise

Dott.ssa Loredana Luise Psicologo a Ponte San Nicolò

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16 NOV 2021

Buongiorno mamma,
mi dispiace molto per quello che le sta succedendo!

Come mamma capisco bene il dolore che prova vedendo sua figlia soffrire.
Capisco bene anche il senso di sconcerto che si prova quando i figli, invece di legarsi a noi per superare il momento di difficoltà, sembra che ci attacchino.

Purtroppo non so dirle se questo è un effetto della terapia, ma posso dirle che sicuramente è uno sfogo per quella rabbia che sua figlia prova per ciò che è successo.

Cosa fare con questa informazione dipende da lei e dal tipo di rapporto che vuole ricostruire con sua figlia.
Perché, anche su questo posso rassicurarla, può ricostruire un rapporto con sua figlia!

Le consiglio, prima di tutto, di prendersi del tempo per capire come lei ha vissuto e sta vivendo quello che è successo a sua figlia.
Il fatto che sia successo a sua figlia, infatti, non vuol dire che non ne abbia sofferto anche lei come madre!

Riconoscere ed accettare questa situazione le darà il punto di partenza per capire come ricostruire il rapporto con sua figlia, traendo forza e sostegno l'una dall'altra, anziché rinfacciandovi i comportamenti sbagliati!

Poi le consiglierei anche di rivolgersi ad uno specialista. Quando esperienze così traumatiche coinvolgono la vita dei nostri cari, siamo coinvolti emotivamente anche noi genitori ed è normale e giusto chiedere aiuto per cercare di affrontarle!

In questo senso, se vuole, con degli incontri di consulenza psicologica, posso aiutarla a gestire le varie situazioni che si creano con sua figlia ed a capire come trasformare i momenti di scontro in momenti di unione e consapevolezza.

Se vuole ancora parlarne non esiti a contattarmi mentre, per avere un'appuntamento, basta mandarmi un messaggio!

Cordialmente

Rosita Del Medico

Dott.ssa Rosita Del Medico Psicologo a Roma

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16 NOV 2021

Cara,

sicuramente le consapevolezze che sua figlia sta acquisendo nel percorso, potrebbero aver contribuito a inasprire il vostro rapporto in prima battuta, ma con l'augurio che man mano la psicoterapeuta lavori sull'importanza del perdono o del saper lasciare andare, in modo da sciogliere eventuali nodi relazionali fra lei e sua figlia. Resto a disposizione per qualsiasi chiarimento, anche online.

Dott.ssa Francesca Orefice.


Dott.ssa Francesca Orefice Psicologo a Bologna

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16 NOV 2021

Salve, Mi dispiace molto per la situazione che descrive poiché Immagino il disagio e la sofferenza vissuta da sua figlia e da lei come mamma. Onestamente è difficile sapere se questo possa essere un effetto collaterale della psicoterapia Tuttavia se la ragazza sta attraversando questo momento è opportuno che lo elabori secondo i suoi tempi e i suoi spazi. Trovi a resistere, Magari è una situazione passeggera. Se così non fosse, credo che sia opportuno instaurare un dialogo schietto e sincero ma senza giudizio affinché possiate scambiare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione.
tenga in considerazione l'idea di poter richiedere per se stessa un consulto psicologico per affrontare meglio questa situazione.
Cordialmente, dott FDL

Anonimo-181068 Psicologo a Roma

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