RELAZIONE POTENZIALMENTE VIOLENTA

Inviata da Francesca Rossi · 2 nov 2023 Terapia di coppia

Salve, sono una ragazza di quasi 32 anni che convive da diversi mesi con un uomo di 40 (stiamo insieme da quasi un anno, praticamente siamo andati a convivere dopo circa 5 mesi).
Premetto - e questo è un vero e proprio mea culpa - che io in primis ho un carattere troppo aggressivo, mi arrabbio facilmente e molto spesso ma in genere cerco di non essere mai offensiva con chi amo, riesco sempre a fermarmi un attimo prima di dire cattiverie e cerco di non ferire nessuno perché so che una parola sbagliata è come una coltellata a volte.
Con il mio attuale compagno da qualche mese a questa parte non riesco più a farlo: ho detto più malignità a lui negli ultimi mesi che a tutte le persone che conosco in tutta la mia vita. Riesce a far esplodere il mio lato più aggressivo, violento, manesco.
Perché? Perché lui in primis lo è stato in varie occasioni, esasperandomi.
Premetto anche che nel momento in cui ci siamo conosciuti la sua situazione economica era pessima: aveva perso il lavoro e in più la sua famiglia non si poteva permettere di aiutarlo.
Lavoricchiava, ma guadagnava pochissimo, riusciva a stento a pagare affitto e bollette e quindi fin da quasi subito (dopo circa un mese di relazione) mi sono accollata io moltissime spese, accettando di provvedere a molte cose pur conoscendolo da pochissimo, pagando cene, caffè, aperitivi e facendolo stare a casa mia anche 3/4 giorni a settimana (in cui pagavo io spesa, benzina, uscite varie, ecc ecc).
Questa situazione però - lo ammetto - alla lunga mi ha esasperata: mi sono sentita praticamente sempre io responsabile di entrambi dal punto di vista economico, lavoro 8/9 ore al giorno per guadagnare bene, avendo pochissimi giorni di ferie all'anno e mi rode non poco dover provvedere io a un'altra persona, dandogli parte del mio stipendio guadagnato con tanta fatica quotidiana. Ho sempre cercato un uomo che potesse darmi una stabilità da tutti i punti di vista perché penso che ci voglia parità anche economica in un rapporto: ognuno deve provvedere a sé, almeno fin quando non subentrano matrimonio, figli e così via (questo è un mio pensiero da sempre).
Dopo circa 3 mesi dal nostro primo incontro lui ha iniziato a lavorare di nuovo e a guadagnare bene, ma neanche questo è bastato perché la sua incapacità di tenersi stretti i soldi che ha lo ha portato sempre a finire lo stipendio molto prima della fine del mese, indi per cui comunque ho sempre pagato io molte cose anche per lui.
In ogni caso, il nostro primo litigio serio risale ad aprile/maggio (cioè dopo circa 4/5 mesi di relazione): eravamo a casa mia, progettavamo già di andare a vivere insieme ma i troppi problemi economici mi mandavano in tilt. Ad un certo punto esplose, iniziò a minacciare di lasciarmi, a sbattere porte e nella sua ira funesta mi diede anche una spallata (di cui pareva non essersi neanche accorto).
Io per amore decisi di passarci sopra: dopo un paio di mesi siamo andati a convivere e sembrava che tutto stesse andando per il meglio: entrambi lavoravamo, abbiamo fatto la nostra prima vacanza insieme in estate, avevamo la nostra casa in cui tornare sempre e ci sembrava il nostro piccolo angolo di paradiso. La lite era ormai un vago ricordo, le discussioni c'erano, erano anche abbastanza accese, ma non erano eccessive. e non sfociavano mai nella violenza.
Arriviamo alla fine dell'estate: settembre è stato un mese nero per lui, gli è successo di tutto e di più (ha perso di nuovo il lavoro, ha subito un lutto familiare importante, è stato costretto ad essere allettato per circa 15 giorni per un problema di salute) e tutto questo ha portato a una grande frattura tra di noi.
Sono iniziate liti su liti, sempre più violente tra l'altro: ogni volta mi dice cattiverie, urla, sbatte tutto. In un mese e mezzo sarà successo almeno 3-4 volte e mi sembra quasi che lui oggi si senta legittimato a dirmi qualsiasi cosa.
Meno di una settimana fa poi è arrivata la lite peggiore: era notte, lui aveva bevuto non poco, era più che brillo e per una mia frase (sbagliatissima, lo ammetto, ma non eccessivamente irrispettosa) è scoppiato. Ha iniziato a prendere a calci cose che erano a terra ed era chiaro che stesse puntando me con il chiaro intento che mi colpissero (anche se lui dice di no), mi ha chiamata prostituta, mi ha detto che faccio schifo.
L'ho costretto a non dormire a casa, ma il mattino dopo è tornato piangendo e scusandosi in tutti i modi. Non l'ho perdonato perché sono fermamente convinta che se continuo ad accettare i suoi comportamenti aggressivi sarà sempre peggio e si sentirà legittimato a farmi del male, non so se fisico oppure psicologico (magari entrambi).
In tutto ciò dove si colloca la mia aggressività? Dopo la prima lite pesantissima (quella che risale alla primavera) ho iniziato anche io a mia volta a sentirmi legittimata a dirgli cattiverie. Ho usato di proposito parole poco carine, gli ho dato diversi schiaffi durante l'ultimo litigio, l'ho spinto più volte, stavo per lanciargli il computer a terra.
Questo mio lato fa paura anche a me: mi sento talmente esasperata che non riesco più a gestire la mia collera, fermo restando che irascibile lo sono sempre stata, ma mai così con nessuno.
Onestamente oggi non so che fare: il mio unico grande desiderio è avere una famiglia e pensavo di aver trovato l'uomo della mia vita, dolce, premuroso, protettivo, che ha sempre messo me al primo posto nella sua vita e mi ha dedicato tutto il suo tempo, le sue attenzioni, il suo amore.
Negli ultimi mesi però il nostro sogno è diventato un incubo: è un continuo rinfacciarsi cose, alzare i toni, minacciare di lasciare l'altro (lo facciamo entrambi spesso). Lui sembra insoddisfatto perché io da inizio settembre gli sto dimostrando meno amore, io lo sono perché non voglio più provvedere a nessuno, ho poco più di 30 anni e voglio poter mettere da parte ciò che ho, così da costruirmi un futuro certo e da poter mettere delle basi solide e vorrei che anche lui lo facesse (sta lavoricchiando di nuovo oggi, ma non ha un lavoro fisso di nuovo). Non voglio più pagare cene, pranzi, colazioni. Non voglio sentirmi responsabile anche di lui economicamente. Non voglio avere paura del futuro. Ma soprattutto non voglio avere paura che l'uomo che mi è accanto e che dice di amarmi follemente, di non poter stare neanche un giorno senza di me e di aver trovato in me la madre dei suoi figli possa ferirmi con le parole e con i gesti. Per me è stato terribile vederlo mentre prendeva a calci cose perché mi colpissero, oppure mente passeggiava per casa come una furia spingendomi anche con il suo corpo di tanto in tanto quando ero davanti a lui, ma lo è stato anche vedere me con la voglia di fargli del male fisico perché la mia rabbia era ormai incontenibile e non sapevo più come sfogarmi, tanto che neanche le parole bastavano più.
Vorrei che i nostri lati aggressivi si placassero, in primis vorrei migliorare io per me stessa e per chi mi circonda, ma vorrei anche che lui facesse qualcosa per placare la sua ira, fermo restando che non sono sicura di riuscire a perdonare la sua sfuriata dell'altra sera, è stata troppo da digerire anche per me. D'altro canto non vorrei neanche buttare l'ultimo anno e gli ultimi 5 mesi di convivenza, soprattutto per i progetti che avevamo insieme (cioè una famiglia).
Non so se questo è sufficiente per buttare all'aria tutto, oppure se è giusto dargli un'ultimissima possibilità (che però per me sarebbe comunque l'ultima siccome io non tollererei mai una situazione analoga in futuro).
Quello che lui ha fatto è perdonabile, oppure è indice di una violenza insita in lui che non farà altro che peggiorare? C'è ancora una speranza per noi? Meglio chiudere subito e scongiurare qualsiasi rischio?
Vi ringrazio anticipatamente per le risposte.

Risposta inviata

A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo

C’è stato un errore

Per favore, provaci di nuovo più tardi.

Prenota subito un appuntamento online a 44€

Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.

Psicologi specializzati in Terapia di coppia

Vedere più psicologi specializzati in Terapia di coppia

Altre domande su Terapia di coppia

Spiega il tuo caso ai nostri psicologi

Invia la tua richiesta in forma anonima e riceverai orientamento psicologico in 48h.

50 È necessario scrivere 21900 caratteri in più

La tua domanda e le relative risposte verranno pubblicate sul portale. Questo servizio è gratuito e non sostituisce una seduta psicologica.

Manderemo la tua domanda ai nostri esperti nel tema che si offriranno di occuparsi del tuo caso.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Il prezzo delle sedute non è gratuito e sarà soggetto alle tariffe dei professionisti.

Introduci un nickname per mantenere l'anonimato

La tua domanda è in fase di revisione

Ti avvisaremo per e-mail non appena verrà pubblicata

Se hai bisogno di cure psicologiche immediate, puoi prenotare una terapia nelle prossime 72 ore e al prezzo ridotto di 44€.

Questa domanda esiste già

Per favore, cerca tra le domande esistenti per conoscere la risposta

psicologi 26450

psicologi

domande 21900

domande

Risposte 140800

Risposte