Si potrebbe dire che in generale mio padre sia un buon padre , un buon uomo. Lavora, aiuta nelle faccende a casa, è disponibile e a volte anche accomodante e paziente. Mia madre pure lei è una brava donna ma a volte pretende ed esige che le cose siano fatte come dice lei. Questo ovviamente causa degli attriti nella loro relazione che oltre ad alzate di voce, generalmente, si risolvono. Alcune volte però, non spesso, succede che mio padre diventi violento con mia madre ma anche con noi. Viviamo situazioni di normalità ed all'improvviso ricapita, può succedere che anche una banalità od una risposta sbagliata il quel momento lo scatenino. Sono ormai anni che succede, da quando ero piccola. E per un periodo ho fatto quello che in molti fanno, mi sono data la responsabilità. Ho pensato che essendo più brava la situazione sarebbe andata meglio, vedevo che andava così,che gli 'episodi' diventano di meno. A delle volte sono intervenuta, ne prendevo anche io. Ormai era almeno un anni che non succedeva ed invece ecco di nuovo.. ho cercato di farlo ragionare, non è successo niente più che minacce. Ma la paura era la stessa, i pianti gli stessi ed i pensieri di non sopportare questa situazione pure.
Mia sorella ormai se ne è andata di casa, viene regolarmente, come in una normale famiglia. Lei è riuscita ad allontanarsene, io no. Quando abitava qui, lei usciva invece se io vedevo aria di tempesta annullavo appuntamenti. Dovrei cercare la mia indipendenza ed allontanarmi dalla situazione non da loro, ma non ci riesco
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13 MAG 2020
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Gentile Olivia,
dalle sue parole emerge la consapevolezza di non sentirsi più responsabile dell'aggressività agita da suo padre, ma continua a sentire la necessità di interventi di mediazione che presume possono attutire attriti e conflitti.
Emerge anche il suo bisogno di autonomia e indipendenza, ma la mancanza di risorse per intraprendere un cammino in tal senso.
Sarebbe opportuno che chiedesse un supporto psicologico, che le consentisse di attivare le energie e le dinamiche che le permettano di sviluppare una sua progettualità esistenziale, ponendo la giusta distanza dai suoi genitori.
In funzione delle sue disponibilità economiche può rivolgersi ad un professionista privato oppure ad un consultorio della sua zona di residenza.
Un caro saluto
Dott.ssa Vanda Braga
6 MAG 2020
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Buongiorno Olivia. Lei conclude il suo messaggio dicendo che dovrebbe diventare più indipendente ed allontanarsi dalla situazione ma “non da loro”. Purtroppo l’andamento di un rapporto non può che dipendere dai diretti interessati. Questo non vuole dire che i figli non possano intervenire per cercare di aiutare i propri genitori ma il lavoro più importante lo devono fare loro. Da quello che ci ha scritto non sembra però che sia emerso in sua madre o in suo padre il bisogno di affrontare queste problematiche. Mentre a lei questi conflitti tra i suoi genitori la stanno destabilizzando molto. Un percorso psicoterapeutico la potrebbe aiutare a prendere più consapevolezza di come lei funziona, di come si pone nei rapporti con gli altri, di quali bisogni lei sente la necessità di veder soddisfatti. Lei sente forte il suo bisogno di indipendenza e su questo le voglio dire che farebbe bene a seguirlo. A sua disposizione.
Dott. Erik Mancin
6 MAG 2020
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Cara Olivia,
quella che descrive è una situazione delicata e complessa. Dimostra di aver fatto già da sola il percorso che l'ha portata a rendersi conto di non essere responsabile dell'aggressività di suo padre. Restano però ovviamente la paura, il dolore e il desiderio di prendere le distanze, come ha fatto sua sorella. Penso davvero che potrebbe esserle utile un percorso terapeutico, che possa aiutarla a comprendere qual è il ruolo che lei riveste all'interno della sua famiglia, che cosa la porta a rinunciare a sè per mitigare gli effetti delle esplosioni di suo padre e come fare per consentirsi di intraprendere la sua strada, di differenziarsi, pur mantenendo il legame affettivo con i suoi genitori. Le auguro di poter trovare al più presto un terapeuta che possa aiutarla.
Dott.ssa Franca Vocaturi
6 MAG 2020
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Buongiorno Olivia, il distanziamento dalle situazioni conflittuali non è una cosa semplice e la respsoanbilità che lei ha mostrato mettendosi in mezzo alle liti dei suoi genitori è un aspetto che indica quanto lei sia coinvolta affettivamente da questa scena. I figli possono rifiutare, prendersi cura, ribellarsi e tanto altro rispetto a ciò che riguarda i genitori. Nel suo caso lei si fa coinvolgere rendendo impossibile la realizzazione della sua vita, ad esempio rinunciando agli appuntamenti. Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per potersi liberare o comunque allegerire la responsabilità che sente di avere. Questo con l'auspicio che possa permetterle di restituire ai suoi genitori la loro responsabilità verso ciò che agiscono.
6 MAG 2020
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Gentilissima,
Comprendo la situazione davvero delicata che lei si ritrova a vivere in famiglia, purtroppo queste dinamiche sono piuttosto complesse e di difficile cambiamento senza una precisa volontà di almeno una delle parti coinvolte, mi riferisco ai suoi genitori. Come ogni bimba lei si riteneva responsabile dell’agito e si invischiava sempre con maggior rilevanza nella dinamica di coppia, tanto che gli episodi apparentemente diminuivano, ciò era la propria percezione in questo caos relazionale.
Tuttavia ora lei è una giovane adulta e merita di vivere una vita individuale e personale gratificante e soddisfacente, di conseguenza le consiglio vivamente di provare a sganciarsi, attraverso un percorso psicologico e un sostegno specifico,
se preferisce mi scriva pure in privato,
Cari saluti
Dr.ssa Donatella Costa
6 MAG 2020
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Gentile Olivia,
lei ha fatto quello che poteva con i mezzi che aveva. Difficilelmente una persona nel mezzo di un momento di aggressività riesce a ragionare, specie se non ha intenzione di farlo.
Occorrerebbe invece lavorare su cosa la tiene in casa e cosa la trattiene dall'andare via. Questa tendenza la descrive come stabile mi sembra; anche quando era più piccola rinunciava a uscire se vedeva tirare una brutta aria. Forse non vuole lasciare sola sua mamma, forse spera di riuscire a cambiarlo, forse c'è altro ancora. In ogni caso le suggerisco di considerare un percorso che le consenta di comprendere cosa la trattiene. Ha diritto di farsi la sua vita lontana da violenza e minacce. Un caro saluto, Luisa Fossati
5 MAG 2020
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Gentile Olivia,
occorrerebbero ulteriori informazioni per comprendere meglio le cause di questi scoppi di ira e di aggressività, sia pure non troppo frequenti, manifestati da tempo da parte di suo padre.
Nei momenti critici, quando lei è intervenuta, probabilmente ha fatto interventi poco adeguati che lo hanno ulteriormente irritato. Peraltro lei non dice la sua età che è un dato importante per ipotizzare i tempi del suo processo di individuazione e autorealizzazione necessari per la sua autonomia.
Se ne ha la possibilità, un percorso di psicoterapia potrebbe aiutarla a gestire meglio questa situazione evidentemente stressante e poco piacevole.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).