Relazione dopo la fine della terapia
Gent.mi,
spero che la mia domanda non sia banale. Sono in terapia da qualche anno e ho sempre parlato apertamente dell’affetto che nutro nei confronti della mia terapeuta, un affetto che non ha nulla di sessuale o altro, e che abbiamo individuato insieme come un affetto normale che si instaura fra persone che si vedono una volta a settimana e che non ha mai interferito negativamente con la terapia.
Come tante pazienti anche io sento il dispiacere di quando questo rapporto finirà, so che sarà di comune accordo, so che dovrò camminare sulle mie gambe e interiorizzare i mezzi della terapia per il futuro e so che dovrà essere il più naturale possibile.
Non voglio che questo concetto che sto per esprimere sia confuso quindi con dipendenza, con una voglia di una terapia infinita o voglia di trasformare il rapporto. E mi chiedo, sarà possibile mantenere, nel pieno rispetto dei ruoli e della terapia, un rapporto comunque di mantenimento, es. con una seduta ogni tot, e/o semplicemente sentire per telefono il terapeuta per aggiornarlo?
Oppure il distacco deve essere totale finché non si sente di doverci tornare per un problema nuovo?
Grazie