Difficoltà nell'autoerotismo dopo fine di relazione
Gentilissimi dottori,
sono un ragazzo di 25 anni e alcuni mesi fa sono stato lasciato dalla ragazza di cui ero innamorato. A detta sua, non ricambiava più i miei sentimenti. Non è stato facile accettare la cosa, anche perché non mi aveva dato avvisaglie di ciò. Ho provato non poca sofferenza ma ho cercato di andare avanti.
Il punto che vorrei sottoporre alla vostra attenzione riguarda l'autoerotismo e il desiderio sessuale: prima della rottura, o anche quando ero single, praticavo la masturbazione regolarmente e senza alcun problema.
Da quando sono stato lasciato, invece, toccarmi mi è diventato impossibile, scaccio del tutto questo bisogno, poiché inevitabilmente penso a lei e dopo l'atto provo un senso di vuoto profondo e una sofferenza che mi svilisce. Da allora quindi, evito. E la consapevolezza che lei, avendomi lasciato, probabilmente non mi desidera più fisicamente, mi ferisce ancora profondamente.
Mi è capitato di avere orgasmi notturni in sogni in cui faccio ancora l'amore con lei. E sento ovviamente di desiderarla, ma stranamente in maniera più forte rispetto a quando stavamo insieme, anzi a volte durante la nostra relazione non sempre riuscivo a raggiungere l'amplesso. Ad oggi invece il pensiero (proibito) di lei sembra essere l'unica cosa che mi procurerebbe piacere, se non fosse che preferisco evitare la masturbazione per paura di provare quel senso di angoscia subito dopo.
Volevo semplicemente chiedervi se è normale e fisiologico, se magari è necessario che passi ancora del tempo o se è il caso che ne parli con uno specialista. E se devo sforzarmi di praticare autoerotismo quando ne sento il bisogno fisico anche se mentalmente mi provocherebbe sofferenza.
Vi ringrazio in anticipo per qualsiasi risposta e consiglio saprete darmi.