Salve,sono una ragazza di 23 anni. Da circa 3 anni ho problemi con l'università,frequento il quarto anno della facoltà di farmacia. Il primo anno ero entusiasta forse per la novità e perché sono andata in una nuova città ma c'è da dire che in realtà io non ho mai avuto le idee chiare su cosa avrei voluto fare dopo il liceo classico e ho scelto questa facoltà perché sembrava una delle poche che mi interessasse.Però dal secondo anno in poi sono iniziati i problemi,ho avuto sempre più difficoltà con gli esami..alcuni li ho passati anche con buoni voti,ma ne ho vari da recuperare.Il problema,oltre al fatto di non essere portata molto verso la chimica,è che sono anche molto ansiosa e ogni esame per me è una tragedia,li vivo male e lo stress che ho accumulato finora non è poco.Inoltre ho difficoltà di memoria e di concentrazione e quindi studiare per me è diventato uno sforzo enorme.Per risolvere il problema dell'ansia mi sono rivolta ad una psicoterapeuta e ho intrapreso un percorso ma senza risultati. Ho pensato a volte di cambiare facoltà o di lasciare l'università però non l'ho mai fatto,non essendo convinta totalmente di questa scelta e non sapendo neanche quale lavoro potrei fare nel caso lasciassi gli studi. Tra l'altro non mi aiuta il fatto che i miei genitori mi fanno pressione,continuando a fare paragoni con mio fratello,che si è laureato in giurisprudenza in tempo e senza problemi.
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29 GIU 2020
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Gentile Anna, caso bizzarro anch'io da giovane avevo iniziato gli studi in farmacia, ed ho abbandonato al quarto anno! Ma sarebbe lungo parlare di me...Io credo che l'Università debba piacere, perchè poi quel ramo ci accompagnerà tutta la vita , per una quarantina d'anni o giù di lì...Non credo sia un grosso problema perdere qualche anno a fronte di una vita intera insoddisfacente. Dovrà forse sopportare per un po' il malumore dei suoi, ma capiranno! La vita è la sua. Il problema è che sembra non avere le idee chiare, mentre io le avevo e non mi pento del cambiamento. Forse la psicologa che ha frequentato non era preparata a fornirle un orientamento professionale: le ha somministrato almeno un test di personalità? Se non l'ha fatto, mi dispiace ma non ha agito professionalmente. Potrebbe rivolgersi ad un Centro specializzato per un percorso di orientamento. Potrebbe veramente approfondire quali sono i suoi punti di forza e debolezza, e comprendere meglio le sue attitudini. Un cordiale saluto
LT
29 GIU 2020
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Cara Anna,
è comprensibile il disagio che stai attraversando in questa fase di vita così complessa e carica di aspettative. Le tue parole mi fanno pensare che tu sia molto proiettata sul futuro, e questo potrebbe essere un fattore di incremento dell'ansia.
Non posso supporre il motivo della non riuscita del percorso psicoterapeutico, ma un buon punto di ripartenza per un percorso futuro potrebbe essere concentrarti su cosa accade dentro di te, e non al di fuori di te.
La decisione rispetto al tuo percorso universitario riguarda la tua vita (e non quella di tua madre o di tuo fratello), ed è sicuramente un passo fondamentale che darà la base al tuo futuro. Ma forse è bene iniziare a pensare giorno per giorno, comprendendo quali sono i tuoi pensieri e le tue sensazioni che si accompagnano agli eventi quotidiani.
Sono certa che riuscirai a trovare un professionista che ti guiderà nel percorso di scoperta di te,
Un caro saluto
29 GIU 2020
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Buongiorno Anna,
dovrebbe trovare almeno in parte le risposte nel suo percorso di psicoterapia. Non so da quanto lei lo abbia intrapreso, occorre darsi tempo per ottenere risultati, ha parlato della sua insoddisfazione con la psicoterapeuta? L.e suggerisco di farlo, è insieme che si trovano le vie migliori. Dalle sue parole sembra che la sua situazione familiare sia tale da impedirle di fare le sue scelte serenamente. Forse è importante lavorare per trovare il suo centro, per ascoltarsi e capire che cosa vuole per se stessa.
Molti auguri
Dott.ssa Franca Vocaturi
29 GIU 2020
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Buongiorno Anna,
e grazie per la sua storia.
le propongo alcune riflessioni scaturitemi dalla lettura delle sue parole. La facoltà che lei ha scelto è fra le più impegnative, quindi le difficoltà non sorprendono. Se a 23 anni al 4° anno con qualche esame da recuperare, non mi sembra poi così grave. Mi chiedo che frequenza aveva la terapia che ha svolto e mi vengono altre riflessioni. Visto che non ha in mente una alternativa alla carriera inizialmente scelta, non cambi la facoltà o carriera, per ora. Piuttosto cerchi di capire se la terapia che non ha dato i risultati è perché non ne ha avuto il tempo (quante ore di terapia ha effettivamente svolto?), non me ha avuto il modo ( ne ha parlato col suo terapeuta?) o se il metodo non era quello più efficace per lei.
Riguardo invece i paragoni con suo fratello, capisco bene quanto siano fastidiosi e inutili. Più utile una introspezione accompagnata da qualcuno di cui lei si fidi. L'estate forse arriva nel momento giusto: le dà il tempo per studiare le prossime mosse.
29 GIU 2020
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Gentile Anna,
ha pensato di fare qualche colloquio di orientamento per lo studio, ed eventualmente per il lavoro (dato che ha affermato che se lasciasse gli studi non le verrebbero al momento in mente opzioni)? Si potrebbe valutare un supporto per il metodo (che per tutti è sempre perfettibile) e per gli aspetti emotivi e motivazionali.
Cordiali saluti
dott. Giovanni Iacoviello
29 GIU 2020
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Salve! Mi spiace per la sua situazione, è positivo che lei abbia cominciato il suo percorso universitario con positività, bisognerebbe approfondire cosa è avvenuto quando lei ha cominciato ad avere i problemi che cita nel suo quesito, se fosse interessata può contattarmi online per approfondire la questione.
Saluti dottoressa Manuela Grassi Psicologa psicoterapeuta
29 GIU 2020
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Cara Anna,
Credo che possa essere importante riprendere un percorso che possa aiutarti a comprendere ciò che ti sta bloccando.
Penso che l'ansia e i problemi di concentrazione che ti rendono quasi impossibile sostenere gli esami non rappresentino solo invalidanti sintomi da eliminare, ma segnali importanti a cui prestare ascolto, forse indice di una parte di te che desidererebbe svincolarsi da questo percorso e poter pensare a nuove forme di realizzazione.