Provo disprezzo e apatia nei confronti degli uomini
Buonasera,
sono una studentessa universitaria di 25 anni tranquilla e senza tanti grilli per la testa. Purtroppo, però, sono anche molto insicura soprattutto per quanto riguarda il mio aspetto fisico: da bambina ero sovrappeso e spesso oggetto di scherno da parte dei miei compagni di classe. La sorta di “bullismo psicologico” a cui sono stata sottoposta per tutto il corso delle elementari e delle medie e il continuo rifiuto da parte dei ragazzi che mi piacevano ha determinato lo sviluppo di questa insicurezza di cui ancora oggi non riesco a liberarmi (nonostante non abbia più problemi di peso, adesso ho trovato “nuovi” difetti fisici che l’alimentano). Tuttavia, nonostante questo problema e lo sconforto crescente per i continui rifiuti da parte dell’altro sesso, in passato mi era sempre piaciuta l’idea di trovare un compagno che mi affiancasse nel corso della vita e, determinata a incontrarlo, alla fine ho conosciuto un ragazzo con il quale condividevo alcuni interessi. Purtroppo la relazione non è andata come speravo e dopo 2 anni e mezzo mi ha lasciata per un’altra ragazza. Ciò che mi ha “traumatizzato”, però, non è stata tanto la fine della relazione quanto il modo in cui lui si è comportato: tutti sapevano che mi stava tradendo e lui non ha avuto il coraggio di dirmelo perché “sperava che lo facesse qualcun altro”. Quest’ultima affermazione da lui pronunciata ha innescato nella mia testa una serie di domande: con chi sono stata tutto questo tempo? Lo conoscevo veramente? Sono stata una così “cattiva” fidanzata da meritarmi questo? La mia insicurezza, che durante la relazione si era un po’ assopita, si è risvegliata più forte di prima e da quel momento sono diventata completamente apatica nei confronti dei maschi. Ho perso quella speranza e quella determinazione che invece prima avevo nonostante i continui rifiuti. Trovare il compagno della vita non mi interessa più… perché impegnarmi nel conoscere qualcuno di nuovo se poi finirò con il soffrire? Penso sempre che alla fine troveranno un motivo per lasciarmi e quindi, per evitare l’ennesimo rifiuto, sono diventata completamente di ghiaccio e priva di sentimenti positivi nei loro confronti.
Vorrei anche aggiungere che purtroppo ho una pessima relazione con il mio padre biologico. Lo definisco tale perché, nonostante io viva sotto il suo stesso tetto, l’unica cosa che abbia mai fatto e che mi riguardi è stata mettermi al mondo. È un uomo irascibile e violento, che non mi ha insegnato niente e non mi è stato mai vicino nei momenti difficili e con il quale è impossibile instaurare un dialogo civile perché “lui ha sempre ragione”. Non ha mai mosso un dito dentro casa, pretendendo che mia madre facesse tutto (anche quei lavoretti di cui generalmente si occupa il marito) e ha sempre avuto il brutto vizio di giudicare le capacità di una donna in base alla taglia del seno (seno piccolo = persona incapace/ seno grande = grandi qualità) cosa davvero sgradevole e che ha influito sulla mia insicurezza visto che io stessa ho un seno molto piccolo. Quando gli ho fatto presente tutto ciò, lui ha dato la colpa a mia madre “perché mi ha viziata”. La delusione per la sua reazione è stata talmente forte che non ha fatto altro che aumentare i miei sentimenti di disprezzo-apatia-insicurezza nei confronti del mondo maschile.
So che quello che provo non è sano e vorrei sapere se, visto che ho già 25 anni, ho ancora la possibilità di poter cambiare o quantomeno migliorare la mia visione dell’altro sesso al fine di avere una vita più serena possibile.
Grazie.