Problemi e paura di non riuscire. Non so cosa far

Inviata da Giuseppe · 13 lug 2023 Orientamento scolastico

Salve, sono uno studente universitario, ho 19 anni. Purtoppo da quando mi sono iscritto all'università la mia vita è solo peggiorata, e anche di tanto.
Non ho mai avuto problemi a studiare durante la scuola, l'ho sempre fatto con piacere e non mi è mai pesato. In realtà, non mi pesa nemmeno ora studiare il problema è che capitano dei giorni, specialmente in sessione di preparazione esami in cui il mio morale è veramente bassissimo. Ogni giorno ripetere sempre la stessa cosa, studiare 8h, dormire e poi rifarlo ancora domani.
Il problema più grande però è il fatto che, ormai quotidianamente, di non sentirmi all'altezza, di essere poco portato per l'università, che sia troppo difficile per, che gli altri siano più bravi perché riescono a preparare tanti esami in pochissimo tempo e che io sia un fallito, come se stessi perdendo tempo.
Sono ogni giorno in bilico sul fermarmi o continuare, seppur soffrendo.
Non so cosa fare, sto passando veramente un bruttissimo periodo.

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Miglior risposta 14 LUG 2023

Buongiorno Giuseppe,



Posso immaginare quanto per lei sia difficile gestire le fatiche che sta affrontando in questo periodo della sua vita e sono lieta che abbia cercato un consulto professionale.

Innanzitutto, mi preme legittimare le sue sensazioni di tristezza e frustrazione che emergono dalla sua richiesta e aiutarla a normalizzarle. Infatti, nonostante sia giovanissimo, molti suoi coetanei condividono le sue stesse preoccupazioni. Ciò è spesso dovuto ai canoni che la società moderna ci impone e con cui, purtroppo, sistematicamente ci confrontiamo. Può verificarlo molto semplicemente scorrendo la maggior parte dei profili social, nei quali troverà post che documentano successi a livello sociale, scolastico e lavorativo. Per conformarsi agli altri, le persone tendono a mostrare le parti migliori di sé, nascondendo fragilità ed insicurezze. La retorica mutuata da tali atteggiamenti si concretizza nel bisogno dei giovani di rispettare determinati standard, che potrebbero però non adattarsi alle proprie volontà e capacità. Ognuno possiede risorse e fragilità uniche ed irripetibili, pertanto sarà altrettanto unica ed irripetibile la storia di vita di ciascuno. Confrontarsi con gli altri sulle tappe raggiunte e i tempi impiegati per farlo non solo si traduce a livello pratico in aspettative irrealistiche che comportano necessariamente ansia, insoddisfazione e frustrazione, ma è illogico anche livello teorico, poiché appiattisce l’esperienza (individuale) per incastrarla obbligatoriamente in categorie predeterminate (generali).
Inoltre, quello che dal suo racconto non emerge è la motivazione che la spinge a perseguire i suoi obiettivi universitari. Non spiega che tipo di facoltà stia frequentando, quanto le interessi, quanto potrebbe esserle utile in vista di un futuro lavoro nell’ambito, quanto si trovi a suo agio nell’ambiente. Sono tutti fattori importantissimi da valutare, che potrebbero incidere pesantemente sulla sua volontà di continuare gli studi o meno.
Le suggerirei di interrogarsi per conoscersi un po’ meglio e avere ben chiari i suoi interessi e i suoi obiettivi. Senza ciò diventa difficile consigliarle quale sia la strada più indicata per lei, perché dipende solo ed esclusivamente da cosa la fa stare bene. Inoltre, tenga conto che è normalissimo avere dei momenti di incertezza durante il percorso universitario, fa anche quello parte dell’esperienza scolastica e diventa un’occasione importante per capire qualcosa in più su noi stessi.

In caso ritenga di volere un supporto che la aiuti a conoscersi meglio e a comprendere come muoversi in questo periodo difficile, la terapia cognitivo-comportamentale potrebbe esserle utile, dato che in tempi ragionevoli lavora sui pensieri, le emozioni e i comportamenti che causano le sue difficoltà emotive e fornisce strategie pratiche spendibili nella vita quotidiana nell’immediato.
Resto a sua disposizione per qualsiasi eventualità e la invito a contattarmi tramite i recapiti che troverà sul mio sito o i miei social in caso necessiti di ulteriori informazioni o voglia intraprendere un percorso insieme.



Le auguro buona giornata,



Dott.ssa Alexa Rao

Psicologa, neuropsicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale specializzanda

Studio di Psicologia - Seregno (Monza Brianza) e online

Dott.ssa Alexa Rao Psicologo a Seregno

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15 LUG 2023

Carissimo,

prenditi un pò di tempo per te. Fai quello che ti piace, e poi prova a chiederti nuovamente che cosa ne pensi dello studio.
E' normale che all'inizio sia difficile capire se si sia fatta la scelta giusta. Potrebbe essere che magari hai semplicemente scelto una facoltà che non ti piace, o per la quel non hai una particolare inclinazione. Fatti anche consigliare da uno psicoterapeuta su quale potrebbe essere una buona scelta nel tuo caso specifico.
E lo desideri possiamo mantenere il nostro rapporto, così mi fai sapere cosa hai pensato a riguardo.
Un abbraccio.
Dott.Gabriele Lenti
Psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

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14 LUG 2023

Buon pomeriggio Giuseppe, intanto ti ringrazio per aver a condiviso questo tuo momento di difficoltà, capisco che la situazione non è facile per quello che racconti.
Vorrei cominciare a dire che è normale per moltissimi di noi avere dei periodi no in molti ambiti, da quello lavorativo a quello privato oppure universitario, e questo può derivare da molti aspetti diversi e anche i più disparati.
Già aver avuto il coraggio di descrivere la tua situazione non è da poco e inoltre potrebbe essere il primo passo che hai fatto per cominciare ad intraprendere un percorso di conoscenza personale; potresti approfondire il motivo del sentimento di inadeguatezza che riporti o di fallimento relativo alla situazione riportata. Magari un percorso di sostegno psicoterapeutico potrebbe aiutarti a sbrogliare dei nodi in ambito universitario che per il momento bloccano il tuo percorso e la tua realizzazione personale.

Rimango a disposizione
Dott.ssa Sabrina Buracchi

Dott.ssa Sabrina Buracchi Psicologo a Firenze

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14 LUG 2023

Caro Giuseppe, l'ingresso nel mondo universitario è il primo step dell'ingresso al mondo dei grandi. E' un mondo dove devi imparare a gestire i tuoi tempi, le tue giornate, per far si di raggiungere il tuo obiettivo. Soprattutto all'inizio non è semplice perchè non abbiamo nessuno che ci dà i "compiti a casa" ma abbiamo delle scadenze (le varie sessioni) in cui dobbiamo arrivare preparati per portarci a casa il nostro micro obiettivo che fa parte di un percorso più grande (obiettivo macro=laurea).

Sentirsi sopraffatti e un pò giù di corda, a volte, è del tutto normale. E' come la vita, nonostante il goal dobbiamo essere preparati anche alle discese e a qualche scossone.

A volte può essere utile rifocalizzare il proprio obiettivo, avere un supporto per trovare il giusto strumento (i giusti strumenti) che possono esserti d'aiuto in momenti così.

Il consiglio potrebbe essere quello di confrontarti con un professionista, per capire se il disagio che stai vivendo nasce da un bisogno di "riorganizzazione" o da altro.

Rimango a disposizione,
Un caro saluto

Dott.ssa Dora Minì Psicologo a Formigine

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14 LUG 2023

Caro Giuseppe,
se questo può in qualche modo rincuorarti, spulciando un po' in questo sito troverai moltissimi consulti simili al tuo.. Questo per dirti una cosa importante: non sei da solo!

Non è raro che nel passaggio liceo-università ci si senta spiazzati, un po' magari per stanchezza (ricordiamoci che quando si inizia l'università, sono ormai 5 + 3 + 5 anni che studiamo!), un po' per la novità (cambiano le modalità di esame, di studio, di organizzazione)e un po' perché diventa tutto più complesso e tendiamo a fare il paragone di come andavano le cose negli anni di studio precedente.
E' tutto normale! Anzi, questo insieme di variabili (aggiungendo il bisogno di capire cosa si voglia fare "da grandi") sono i motivi che spesso spingono alcuni ragazzi al famoso anno sabbatico.

Vista la tua stanchezza e i tuoi dubbi, volendo ragionare su decisioni importanti, potresti sfruttare il momento e avvalerti di un percorso di counseling con uno psicologo, per ricevere una mano nel capire meglio la situazione e avere più chiarezza su quale sia la strada giusta da prendere per te stesso.
Non lasciare che questo bruttissimo periodo continui a scorrere così, schiacciandoti: prova a fare qualcosa per perturbare lo stallo!

Nella speranza di esserti stata un minimo d'aiuto, ti mando un saluto e un in bocca al lupo!
Rimango a tua disposizione, anche online!
⊱ Dott.ssa Valeria Carbone - Psicologa, Consulente sessuale e Counselor professionista (Torino e online)

Dott.ssa Valeria Carbone Psicologo a Torino

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14 LUG 2023

Buongiorno

ti consiglio dei colloqui con uno psicoterapeuta , per uscire dalla tua confusione. Per riavere l'autostima che hai perso.

Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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14 LUG 2023

Buongiorno Giuseppe,
l'università contiene al suo interno un sistema in cui la competizione (esplicita oppure implicita) è molto presente. Sta subendo molto questa competizione, svalutando se stesso e le sue capacità. Il sentimento di non sentirsi all'altezza cela spesso dietro delle paure, dei vissuti di non adeguatezza che probabilmente potrebbero andare anche oltre il contesto universitario.
Un percorso di sostegno psicologico può aiutarla a esplorare i suoi sentimenti, emozioni e vissuti, per comprendere i suoi reali desideri e obiettivi e star meglio nell'affrontare le sue giornate.
Resto a disposizioni per ulteriori informazioni. Un saluto,

Dott.ssa Martina Marino,
Consulenze psicologiche a Lecco e online

Dott.ssa Martina Marino Psicologo a Lecco

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14 LUG 2023

Caro Giuseppe,
mi dispiace per la sua situazione, grazie per essersi confidato con noi in questo spazio.
La carriera universitaria non è per tutti uguale, non tutti la vivono nello stesso modo, con la stessa facilità o spensieratezza.
Occorre sempre valutare le specifiche circostanze personali, le caratteristiche individuali, la fase di vita che si sta attraversando, le esperienze pregresse.
Non conoscendola posso solamente ipotizzare che la situazione universitaria e il conseguente approccio allo studio la porti a confrontarsi con degli aspetti di sé che in qualche modo attivano questi sentimenti di inefficacia e incertezza.
Sarebbe utile intraprendere un percorso personale nel quale possa approfondire tali argomenti, comprendere a fondo cosa ci sia alla base delle sue sensazioni, potenziare il senso di autostima ed auto efficacia in uno spazio d’ascolto supportivo e scevro da giudizi.
Resto a disposizione anche online qualora avesse bisogno di ulteriori chiarimenti.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Ilaria Tempesta

Dott.ssa Ilaria Tempesta Psicologo a Roma

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14 LUG 2023

Buongiorno Giuseppe, capisco la tua confusione in questo momento e ti sono vicina. Spesso la vita universitaria rompe gli equilibri e fa cadere le nostre certezze, ci fa vivere nel costante confronto e paragone con gli altri e ci porta a mettere in dubbio noi stessi. Ma riuscire a riconoscere questo circolo vizioso e chiedere aiuto è già un grandissimo passo in avanti e sei stato molto coraggioso a farlo. Non c'è niente di male nel confrontarsi con gli altri e non c'è niente di male nell'avere dei tempi diversi dagli altri. Conta la meta e non la strada che fai per raggiungerla.
Ti consiglio un percorso psicologico per aiutarti ad affrontare questa situazione di malessere che ti fa soffrire così tanto e per ritrovare la carica giusta per riprendere in mano la tua vita. Resto a tua disposizione per una consulenza online.
dott.ssa Caterina Quarato
psicologa e psicoterapeuta cognitivo-comportamentale i.f.

Caterina Quarato Psicologo a Noci

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14 LUG 2023

Buongiorno Giuseppe.

Da quello che scrive la questione non è una difficoltà quantitativa di performance ma qualitativa, cioè sul che cosa sta studiando e facendo.
Le domanderei perché ha scelto di iniziare l'università e in base a cosa ha scelto?

Se continuare si traduce in una sofferenza può considerare un di fermarsi per riorientarsi. Può provare a fare esperienze nel mondo del lavoro o all'estero così da uscire dal contesto performativo accademico.

Parallelamente può considerare di dedicarsi uno spazio psicologico in cui mettere parola al suo umore e alla sensazione di fallimento generata dal confronto con gli altri.

Spero possa essere stato d'aiuto.

Un caro saluto.

Dott. Davide Boifava

Dott. Davide Boifava Psicologo a Milano

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